Nazionale

Formazione, terzo settore e sport sociale: l'Uisp a FQTS

Nelle parole di due giovani dirigenti Uisp del territorio il bilancio dell'ultima settimana formativa per questa edizione di Fqts

 

Nuove generazioni e politiche giovanili al centro dell'appuntamento di FQTS2020 che si concluderà sabato 23 settembre a Salerno. Il percorso di formazione per dirigenti e operatori del terzo settore del Sud, giunto alla sua quinta settimana intensiva, ha visto coinvolti circa 300 quadri del terzo settore al Sud in un lavoro formativo che è durato tre anni. L'Uisp ha preso parte a questo incontro con diversi operatori e dirigenti dei comitati regionali e territoriali del sud: Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. Daniela Carboni, dell’Uisp Sardegna, e Peppe Pecora, dell’Uisp Basilicata, hanno tracciato un bilancio e descritto la loro esperienza in una video intervista.

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“Arrivo alla conclusione di questo percorso con un bagaglio di conoscenze arricchito – racconta Daniela Carbone - in particolare in questa sessione è stato molto interessante ascoltare e parlare di sviluppo urbano, vivibilità delle città e delle loro modalità di crescita e miglioramento. Noi possiamo contribuire con lo sportpertutti che, sicuramente, può beneficiare di città e paesi costruiti secondo determinate logiche, ma può anche portare a sua volta benefici alle comunità che li vivono e vogliono crescere e migliorare ciò che hanno intorno”.

Per Peppe Pecora il bilancio è assolutamente positivo: “Fqts ci ha dato la possibilità di far parte di una rete molto ampia, collegandoci ad altre realtà simili ma diverse dalla nostra, che hanno in comune la voglia di far crescere il nostro paese. Il percorso è stato lungo e intenso, questa esperienza formativa ha accresciuto le mie esperienze e mi ha arricchito anche dal punto di vista delle relazioni. Ho seguito il curriculum futuro: la voglia di declinare al futuro la nostra associazione è parte importante del percorso di cui siamo costantemente attori”.

Di fronte a una situazione occupazionale giovanile problematica, che sfavorisce in modo evidente le donne e i cittadini del Sud Italia, le nuove generazioni stanno costruendo modelli di sviluppo alternativi, e il compito del terzo settore è quello di porsi in un atteggiamento di ascolto, restituendo ai giovani una prospettiva di futuro. E' quanto sottolineato da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, che ha sostenuto come nei mercati di lavoro emergenti, i quali vedono una forte componente tecnologica molto spesso temuta, il talento umano e la creatività dei giovani rimangono insostituibili, e vanno per questo riconosciuti e valorizzati.

"Le nuove generazioni - ha dichiarato Claudia Fiaschi - ci raccontano di stili di vita che rompono i paradigmi della proprietà e propongono modelli diversi di apprendimento e di mobilitazione sociale, configurando così identità sociali e luoghi di appartenenza che non avevamo immaginato e che, soprattutto, si caratterizzano per la sostenibilità e per il carattere inclusivo. La riforma del terzo settore offre strumenti legislativi utili per accompagnare il cambiamento e l'innovazione, come l'impresa sociale e il servizio civile, che deve avere il compito di dare ai giovani sia contenuti che prospettiva".

"Oggi l'emergenza sociale più acuta sono i giovani delle periferie urbane del Meridione - ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il sud, tra i promotori di FQTS - l'errore più grave è pensare che temi come lo sviluppo sostenibile, l'ambiente e la cultura siano marginali. Al contrario, devono essere rivalutati fortemente ed essere messi al centro delle politiche per lo sviluppo".