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"Sportpertutti, non basta dirlo": l'eredità di Gianmario Missaglia

Un libro con i quattro testi scritti dal pioniere dello sportpertutti e presidente Uisp dal 1986 al 1998.

L'Uisp ricorda e racconta Gianmario Missaglia, a 20 anni dalla scomparsa avvenuta il 1 maggio 2002. Presidente nazionale Uisp dal 1986 al 1998, per riconoscimento unanime - dentro e fuori dall’Uisp - considerato un pioniere della cultura dello sport per tutti nel nostro Paese. Non solo: un precursore nella divulgazione, nella comunicazione, nelle reti sociali che, in prima persona, si prodigò per contribuire a costruire, dal Forum del terzo settore a Libera.  

GUARDA IL VIDEO realizzato dall'Uisp per il ventennale della scomparsa di Gianmario Missaglia

è stata fatta una diretta Facebook sulla pagina Uisp nazionale alle ore 11 di domenica 1 maggio, con collegamenti dai due prologhi di Bicincittà, a Jesi e a Castiglione della Pescaia (Grosseto), e gli interventi di Sara e Mauro MissagliaTiziano Pesce, presidente nazionale Uisp; i giornalisti Simonetta Lombardo e Valerio Piccioni; lo storico dello sport Sergio Giuntini; il presidente di Arci Servizio Civile Licio Palazzini, Giovanni Punzi, responsabile nazionale Sda Ciclismo Uisp.

In occasione del ventennale della scomparsa di Missaglia l'Uisp ha realizzato il volume "Sportpertutti, non basta dirlo" in cui raccoglie i quattro libri realizzati da Gianmario Missaglia tra il 1998 e il 2002, gli ultimi tre postumi. 

Si tratta de "Il baro e il guastafeste" (Roma, 1998) un almanacco di intuizioni geniali, saette di pensiero sulle tendenze dello sport; Greensport, un altro sport è possibile (Molfetta-Bari, 2003); A passo d’uomo (Roma, 2002); Il terzo è il primo (Roma 2002).


"Non basta dirlo, perchè? - si chiedono nell'introduzione Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp e Ivano Maiorella, curatore del testo - Questo libro raccoglie quattro testi scritti da Gianmario Missaglia ed è dedicato a lui, in questa nuova e inedita veste editoriale, nel ventennale della scomparsa, avvenuta il 1 maggio 2002. Aveva 55 anni, era nato a Senago, Milano, il 4 novembre 1947 e nella sua vita era stato tante cose: insegnante, militante sindacale e del Pci, dirigente dell’Arci, grafico, attivista nei movimenti pacifisti e ambientalisti, fondatore di Libera. Con tanti interessi paralleli: scrittura, poesia, gioco (prediligeva i giochi di parole e quelli enigmistici), bicicletta, escursionismo. In poche parole, “vagabondaggio del corpo e della mente”, per usare una definizione di Henry David Thoreau (1817-1862), il padre dei diritti e della disobbedienza civile in America, autore e filosofo che lo ispirò in molte sue creazioni, e che spesso citava".

"Missaglia immaginava un nuovo corso sportivo, la cui parola chiave doveva essere “flessibilità”. Ovvero “liberi corridori, liberi sportivi”: definizione dalla quale traspariva un amore spontaneo per lo sport e i Giochi moderni, nei suoi valori originari. L’invenzione di Pierre de Coubertin, in fondo un pedagogista come lui, veniva tradita, svillaneggiata, senza che le istituzioni ufficiali dello sport, Cio, Coni e Federazioni (per le quali nutriva attenzione e rispetto), se ne accorgessero e tirassero il freno d’emergenza. L’invenzione del secolo, quel treno carico di modernità e di sogni, interprete dello spirito del tempo, stava deragliando".

"Nel 1990 Missaglia si fece avanguardia di un movimento interno di autoriforma dell’Uisp che portò a modifiche statutarie importanti, sancite nell’XI Congresso nazionale, che si svolse a Perugia in dicembre. Alcune di quelle modifiche furono il limite dei due mandati per le cariche associative apicali e la parziale modifica del nome, da “popolare” a “per tutti”. Una trasformazione in apparenza marginale che consentì lo schiudersi di una elaborazione nuova: l’attività fisica, libera, creativa, fuori dalla dittatura delle discipline olimpiche".

"Avevamo iniziato questa breve introduzione con una domanda: non basta dirlo, perché? Lo sport per tutti è ricerca complessa, avventura, filosofia, stile di vita. La risposta la troverete leggendo queste pagine", concludono Pesce e Maiorella.

LEGGI L'INTRODUZIONE INTEGRALE DI PESCE E MAIORELLA

La prefazione al libro è curata da Mauro Missaglia, figlio di Gianmario, che insieme alla mamma Sara Rossin Missaglia hanno collaborato e seguito ogni fase di lavorazione del testo. "Ero lì quando Gianmario Missaglia immaginava una partita di calcio Israele-Palestina - scrive Mauro Missaglia -  ho una scacchiera elettronica portata in regalo dopo un incontro tra Missaglia e Yasser Arafat; la maggior parte delle sciarade e dei giochi di parole Missaglia li faceva a me, ero lì quando scrisse la favola del mostro Guardalupino ed ero lì alla fine, a guardare mentre rimaneggiava senza sosta la stesura di Greensport.
Sono Missaglia. E questi libri sono miei.
Solo che non lo sono, non nel loro contenuto, almeno: questi libri sono vostri, sono stati scritti per voi.
Prendeteli come una mappa, a mio padre piacevano le mappe, in cui potrete inventarvi i vostri percorsi nello sport.
E prendete anche questo, una frasetta piccina che mio padre mi ha detto in un altro millennio:
“Conta che lo fai”. Ciao, Mauro Missaglia

 

Pubblichiamo altri materiali utili a ricostruire il profilo culturale e storico di Gianmario Missaglia

GUARDA IL VIDEO realizzato dall'Uisp in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa.
Per scaricare il numero monografico della rivista Stile Libero realizzata dall'Uisp nazionale nel 2012 clicca qui

Aaudiolibro1 (Camminare, A passo d'uomo, letture)

audiolibro2 (Identità Uisp, Mercato, Mandela)

Fonte: Uisp Nazionale

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