Cagliari, 8 aprile – Il progetto nazionale “Il CalciaStorie”, promosso da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell’integrazione e della tolleranza attraverso il calcio, questa mattina è stato presentato a Cagliari. Protagonisti 100 ragazzi delLiceo classico “Dettori”, insieme a David Suazo, tecnico dei Giovanissimi Regionali del Cagliari Calcio.
Suazo ha detto che “la lotta contro la discriminazione deve partire dalle scuole e dai ragazzi. E’ molto importante avere un diretto contatto con persone straniere e imparare a conoscere le loro culture”.
“Sono molto contento di far parte del progetto Il Calciastorie che considero molto efficace – ha aggiunto Suazo - Penso sia utile ad aprire la mentalità di chi frequenta gli stadi e gli stessi campetti dove giocano le squadre giovanili, anche perché spesso attraverso i ragazzi si parla anche alle loro famiglie”
Roberto Stecca, Ufficio Marketing Lega Serie A, ha dichiarato: “Il CalciaStorie è un progetto in cui la Lega Serie A crede moltissimo. Siamo soddisfatti perché vediamo che c'è un grande ritorno di entusiasmo da parte dei ragazzi, che spero possano trasmettere i valori dell’integrazione ai loro coetanei, con passione e curiosità”.
Carlo Balestri, responsabile internazionale Uisp, ha sottolineato che questo progetto cerca di andare oltre il racconto sportivo e di “parlare di calcio attraverso le storie reali di uomini e donne, dentro e fuori il campo di gioco. Storie spesso eroiche che passano in secondo piano rispetto alle cronache dei fatti sportivi. Storie di vita che contribuiscono a fare grande il calcio, a renderlo educativo ed esemplare anche in termini di interculturalità”.
Per Lorenzo Durzu, presidente Uisp Cagliari, “questo progetto offre un'ulteriore possibilità di condividere il modello sportivo promosso dall’Uisp. Lo sport non è solo uno strumento per ottenere il benessere fisico, ma serve anche per diffondere i principi di accoglienza e integrazione delle persone”.
Marcello Garbati, dirigente scolastico del Liceo “Dettori” ha testimoniato che “il progetto è stato accolto con molto interesse e si ricollega ad altre esperienze didattiche svolte in questi anni. La lotta alla discriminazione è sicuramente da trattare in ambito educativo e la scuola è in prima linea perché è un luogo di confronto delle diverse culture”.
Uno spunto prezioso per i ragazzi coinvolti nel progetto "Il CalciaStorie" è arrivato da Matteo Marani, Direttore del Guerin Sportivo e autore del libro “Dallo Scudetto ad Auschwitz”. Il testo racconta la vicenda sportiva e umana di Árpád Weisz, allenatore ungherese di origini ebraiche, vincitore di due scudetti con il Bologna, morto nel campo di concentramento nel 1944.
Pietro Casu coordinatore locale del progetto “Il CalciaStorie” ha dichiarato: “La presenza di molti giovani mi rende ottimista per il futuro, perché hanno parlato di tanti valori positivi, come l’integrazione, l’ accoglienza e l’impegno contro ogni forma di discriminazione e razzismo. Il calcio è stato solo il viatico per comprendere che le differenze tra le persone ti arricchiscono e ti liberano, siano esse di sesso, di nazionalità, di religione o di cultura”.
Daniela Conti, Coordinatrice nazionale del progetto Uisp, ha sottolineato come questo “sia stato immaginato come una serie di racconti sull’antirazzismo, basati sulla storia realmente vissuta”.
“Se non c’è storia non c’è memoria” - ha aggiunto Conti.
Salvatore Farina, presidente Uisp Sardegna ha sottolineato come “i ragazzi possono educare i genitori all’interculturalità e alla tolleranza, valori che costituiscono un punto di partenza per un paese civile”.
Ilenia Barca, pedagogista all' interno del progetto, ha sostenuto che “ogni essere umano costituisce una ricchezza e una parte di una grande comunità”.
Secondo Lucia Sancassano, docente, il progetto “affronta tematiche portanti del nostro sistema formativo e della nostra didattica quotidiana, in una fascia d’età importante per la crescita”.
Abdou Ndiaye, presidente US Senegal società amatoriale UISP, ha dichiarato che “con il calcio si possono sconfiggere le discriminazioni e si può dare un calcio al razzismo.”
“Il luogo ideale per parlare di integrazione è la scuola – ha continuato Ndiaye - perché è proprio questo il luogo dove si crea e si trasmette la cultura”.
Piero Matzeu, vice presidente La Torre Carbonia “Matti per il calcio”, ha sottolineato come “le attività sportive siano fonte di benessere ma anche ideale di vita” e ha dichiarato che “i progetti come "Un calcio ai pregiudizi" devono essere portati avanti con un sempre maggiore coinvolgimento”.
[fonte: Comunicazione Staff il Calciastorie di Cagliari e UISP Nazionale]
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