Comitato Regionale

Lombardia

Sport per riprendersi la vita da dietro le sbarre

Uisp Varese è attiva da oltre dieci anni nelle carceri di Varese e Busto Arsizio

Il diritto allo sport è per ogni individuo:  non possono quindi fare eccezione i detenuti che,  proprio grazie allo sport, hanno la possibilità di riscoprire il senso profondo delle regole e il rispetto dell'altro come prassi per una convivenza civile, intraprendere un percorso di reinserimento all’interno della società, trovare  sostegno per la crescita individuale, valorizzare le competenze e creare legami e relazioni sociali sia interne che esterne.

Proprio il suo indiscutibile valore educativo rende strategica la pratica sportiva in un “non-luogo” come il carcere: Uisp, con il concetto di “sport per tutti nessuno escluso”, è il soggetto che, più di ogni altro, ha nel dna l'educazione ai valori e la lotta alle paure e ai pregiudizi che circondano gli istituti di pena.

Numerose sono le attività che Uisp organizza costantemente nelle case circondariali: ginnastica, preparazione atletica, tornei di calcio, lezioni e tornei di basket, scacchi, tornei di carte e ping pong, laboratori creativi e animativi, attività circensi, parkour, discipline orientali. E ancora corsi di formazione per arbitri, incontri con atleti e operatori del mondo sportivo e  tantissime altre attività rese possibili dall’impegno e dalla passione dei nostri operatori.

Racconta Alessandra Pessina, dirigente Uisp: “Fiore all’occhiello per il comitato di Varese sono quelle attività che creano un effettivo collegamento tra ‘dentro e fuori’, come i tornei di calcio giocati con il coinvolgimento di squadre esterne. A Varese esiste da anni un’attiva collaborazione con il Varese Calcio. A Busto, invece, si corre con ‘Vivicittà’: una manifestazione che unisce molte città italiane e internazionali e che fa correre insieme detenuti con atleti e ragazzi delle scuole superiori. Un modo per provare ad abbattere concretamente quel muro di silenzio e ignoranza che, troppo spesso, avvolge la realtà carceraria – dice ancora Pessina – Un’altra attività di vanto per il comitato di Varese, tra i primi a proporla in carcere, sono le arti circensi, delle vere e proprie piccole scuole di circo: attraverso giocoleria, equilibrismo, coordinazione, potenziamento, clownery ed espressione corporea, si insegna ai detenuti un’arte che potrà diventare, una volta usciti, un vero e proprio mestiere, ma anche un modo, soprattutto per i detenuti papà, di essere protagonisti nell’animazione delle feste di Natale, del papà e della mamma che diventano anche importante strumento, per i detenuti,  per favorire il recupero di relazioni sane e positive con i propri bambini e la propria famiglia.

Uisp, quindi, è un’istituzione ormai ampiamente riconosciuta in questo ambiente: da trent’anni, è attiva nelle realtà penitenziarie di tutta Italia e ha come mission quella di rendere il carcere un luogo di rieducazione e non una gabbia senza via d’uscita.”