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I valori dello sport: l'Uisp apre la nuova stagione

I valori dello sportL'Uisp apre la nuova stagione sportiva puntando sui valori dello sport sociale e per tutti. Ne parla Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, nell'editoriale che apre il Vademecum 2012-2013. 

"La nuova stagione sportiva che affrontiamo insieme sarà impegnativa e avvincente. Il nostro Paese è in cammino, si respira aria di cambiamento e voglia di buon governo: l'Uisp non è da un'altra parte, è in mezzo ai problemi che si vivono tutti i giorni, per migliorare la vita delle persone, per creare salute, benessere, socialità, lavoro. È il modo che abbiamo scelto per mettere in movimento donne e uomini di tutte le età, del nord e del sud, giovani e migranti, persone in difficoltà o semplicemente desiderose di contribuire a costruire una società più giusta, solidale, inclusiva. Con lo sportpertutti si può cambiare: questo è il nostro messaggio.
Partecipazione e democrazia non sono parole del passato o del futuro, fanno parte del presente che viviamo e che contribuiamo a rafforzare. Il 2013 è l'anno dei Congressi Uisp, non solo di quello nazionale che si terrà alla metà di aprile 2013 ma delle centinaia di Assemblee e di Congressi territoriali e regionali che ci daranno la possibilità di riflettere su ciò che accade nella società e nello sport, su ciò che immaginiamo per il futuro e su come possiamo attrezzarci meglio per costruire la nostra strada. Che poi è quella di sempre, sin dal 1948, l'anno della nascita dell'Uisp: lo sport e il benessere sono diritti di tutti.

Con questa missione vogliamo contribuire a riempire di significato la vita individuale delle persone ma anche quella collettiva e sociale. Per questo vogliamo cambiare la politica affinché torni ad essere la rappresentazione di un disegno corale e partecipato di bene pubblico, vicina alla gente e ai suoi bisogni. La nostra campagna congressuale è una grande occasione di protagonismo sociale: l'Uisp non è una struttura tecnocratica, non c'è un meccanismo di deleghe. Ognuno conta uno, all'interno della propria società sportiva e del proprio Comitato. Conta chi più fa, contano i giovani e le donne, contano i programmi e i valori. 
Quali sono i nostri valori? Lo abbiamo scritto nella tessera associativa 2012-13: passione, solidarietà, uguaglianza, ecologia, pace, cultura, inclusione, socializzazione e così via, sino a ciclabilità, vitalità, benessere, gioco. Questo è il nostro manifesto, parole diverse e apparentemente lontane tra di loro, che danno significato all'Uisp, la più grande associazione italiana ed europea di sport sociale e per tutti, con oltre un milione e duecentosessantamila soci e 17.500 società e associazioni sportive affiliate. Si tratta di una grande comunità che chiede di contare all'interno della propria associazione e anche nella società.
L'Uisp è una mappa per conoscere il proprio corpo, per costruire relazioni sociali e per esplorare consapevolmente la natura. Il percorso è innovativo e i viaggiatori irrequieti, lo sportpertutti è così, non si accontenta del navigatore sul telefonino cellulare. Per questo il nostro immaginario è più vasto ed ampio di quello televisivo: il gesto sportivo superdisciplinato e supermisurato appartiene a pochissimi.
Lo sport è un fenomeno sociale che coinvolge trentatre milioni di persone ed ha l'ambizione di arrivare ad un numero ancor più ampio, contrastando una pericolosa tendenza alla "sedentarietà" che sta minacciando il futuro e la salute soprattutto dei giovani. Questa è la vera sfida europea dello sport. Le Olimpiadi di Londra sono passate e si elegge il nuovo governo del Coni. Anche lì c'è bisogno di innovazione ed è arrivato il momento di rappresentare tutto il movimento sportivo, dando spazio all'associazionismo di promozione sportiva e aprendosi al mondo della scuola, a quello della sanità e alle istituzioni locali. Il nostro Paese ha bisogno di nuovi spazi per lo sport, flessibili e accessibili. Una profondità di campo che può portare lo sport ad orientare le politiche urbanistiche, a ridisegnare le città, a progettare piazze e strade a misura di ciclisti o di pedoni, ispirate alla sicurezza e alla cultura della sostenibilità ambientale.

È questo il cambiamento che ci chiede anche l'Europa attraverso il Libro Bianco sullo sport: l'attività motoria è una leva per nuove politiche pubbliche di tipo sociale ed educativo. L'Unione Europea è disponibile, dal 2014, a sostenere lo sport con specifiche linee di finanziamento. Questo è il riconoscimento che aspettavamo e i progetti Uisp di sport sociale e per tutti, rodati dopo anni di esperienze sul campo e nelle città, sono pronti. È il cambiamento che ci chiedono i nostri educatori, operatori e dirigenti: i tre quarti dell'associazionismo non profit italiano è rappresentato dallo sport, perché non si dà il giusto riconoscimento al volontariato sportivo? È il cambiamento che ci chiedono le società sportive sul territorio, vero motore del sistema italiano, costrette a mille sacrifici pur di continuare ostinatamente a rimanere punto di riferimento di socialità dovunque, anche nei quartieri più disagiati e periferici. 
Ci chiedono di "Dare voce allo sport di base": il percorso iniziato a Roma il 3 marzo 2012 con il grande incontro nazionale delle società sportive del territorio. Le loro richieste sono per l'Uisp un esplicito impegno programmatico. Quelle richieste sono legittime ed è tempo che diventino legge: questo chiediamo al nuovo Parlamento. Nelle bandiere dell'Uisp c'è scritto: cambiare lo sport affinché cambi anche la società nella quale viviamo. Proviamo a farlo insieme".