Nazionale

"Indy summer crew": l'esperienza del corso di Zagarolo

Dal 20 al 22 marzo a Zagarolo si è tenuta la formazione per coordinatori di centri estivi Uisp. Qual è il bilancio?
Dal 20 al 22 marzo a Zagarolo si è tenuto il corso di formazione per coordinatori di centri estivi “Indy summer crew”, un’esperienza di successo che ha coinvolto giovani da tutta Italia. Abbiamo chiesto un bilancio a Franco Biavati, coordinatore del settore innovazione e sviluppo Uisp.
“La nostra proposta ha funzionato, avevamo 27 partecipanti fortemente motivati: sono numeri importanti, con una buona distribuzione sul territorio. La provenienza dei partecipanti era varia, sia per le attività che per le esperienze all’interno dell’associazione. Mi ha colpito come i partecipanti si siano amalgamati in modo rapido, fin dalla prima giornata, per questo dobbiamo senz’altro ringraziare gli animatori del seminario: sono riusciti da subito a mettere in relazione tra di loro i ragazzi, che hanno interagito e lavorato insieme per i tre giorni. Il programma era molto impegnativo e la gradevolezza dello stare insieme, discutendo, scambiandosi opinioni, ha reso il lavoro piacevole. Il seminario si è chiuso con la promessa di ritrovarsi, per approfondire ulteriormente alcuni aspetti: questo è un fatto positivo, vuol dire che c’è interesse. Noi abbiamo dimostrato la capacità di produrre proposte innovative su un terreno non facile: parliamo di animazione verso una fascia giovanile con una molteplicità di attività, molte delle quali nuove, per cui occorrono parecchie competenze, sia di carattere generale che specifiche. Alcuni dei partecipanti scenderanno presto in pista: a TheJamBo, l’urban park dedicato al mondo del freestyle che si terrà a Bologna dal 29 al 31 maggio, ci sarà un’area kids che permetterà ad alcuni di loro di cimentarsi in questo lavoro”.

Elisa Di Cristofaro, responsabile della formazione Indy summer crew, ha tracciato un bilancio dell'incontro: "La risposta da parte dei ragazzi ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Disponibili alla messa in gioco, alla condivisione, alla presa di coscienza che l’Indy Summer Crew sia non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Cosi come nell’idea di confrontarsi su come questo format possa essere migliorato, arricchito o contaminato dalle differenti esperienze territoriali per trovare un’omogeneità in merito a contenuti, metodologie e formazione da strutturare per i progetti relativi agli adolescenti".

Per leggere il report integrale di Elisa Di Cristofaro clicca qui

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