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Ginnastiche Uisp: a Padova il corso per insegnanti di parkour

Due week-end di formazione per i futuri insegnanti. Dopo il lockdown cresce l’interesse per un'attività sicura e all’aperto. Interviene A. Calefato

 

Il 3° Corso di formazione nazionale per insegnanti di parkour Uisp si terrà a Padova nei giorni 19 e 20 settembre e 25, 26 e 27 settembre. Il corso si svilupperà in due weekend, presso la Palestra Ilaria Alpi in via Lucca 48, con i formatori Uisp Antonio Calefato e Riccardo Calli. Per tutte le informazioni clicca qui 

Come procedono le iscrizioni?
“Ad oggi abbiamo ricevuto 26 richieste, a fronte di un numero massimo di 30 persone - racconta Antonio Calefato - I partecipanti provengono da tutta Italia, a partire dalla Sicilia, con presenza miste, uomini e donne, per la maggior parte giovani. La prima parte del corso, sarà più teorica, mentre la seconda avrà anche una parte pratica e domenica 27 sono previsti gli esami, uno scritto e uno di coaching, in cui i partecipanti a turno tengono una lezione agli altri e formatori ed esaminatori la valutano sulla base di alcuni elementi come sicurezza e qualità delle proposte”.

Il corso si sarebbe dovuto tenere a maggio, ma è stato annullato a causa della pandemia, mentre un altro è in programma per la primavera: a Padova verranno seguite tutte le norme anticovid per le attività motorie, oltre alla rilevazione della temperatura e alla sanificazione di oggetti e strumenti utilizzati. “L’emergenza Coronavirus ci impone ancora più attenzione ma abbiamo notato anche un grosso cambiamento nell’approccio ai corsi - prosegue Calefato - è aumentata la richiesta di attività outdoor che i genitori valutano più sicure e tutti sono estremamente attenti al rispetto delle norme di prevenzione. Noi siamo i primi a promuovere questo approccio, e mi fa piacere rilevare che almeno nella mia regione, la Puglia, non c’è un clima di terrore, le persone si accertano del rispetto delle regole e poi mandano i propri figli molto serenamente, c’è molta voglia di ripartire e di non far stare più i bambini chiusi a casa. Credo sia anche un riconoscimento verso il nostro lavoro, si fidano di noi e sanno che lavoriamo bene, con l'intento di garantire una sana crescita psicofisica ai ragazzi. Infatti, il parkour non si concentra sulla performance motoria, ma sullo stare insieme e crescere come persona nel gruppo”. 

Quindi per adesso non avete risentito della crisi Coronavirus?
“In Puglia da dieci anni facciamo solo attività outdoor per i ragazzi sopra i 14 anni e quest’anno abbiamo notato un aumento di richieste. La fascia di età dai 3 ai 13 anni, invece, svolge attività indoor e abbiamo ricevuto richieste di trasferire l’attività all’aperto. Per quest’anno abbiamo pensato di coinvolgere le famiglie in alcune iniziative sperimentali, per vedere come reagiscono. Dal nostro punto di vista sarebbe un ottimo segnale se decidessero di affidarci i bambini più piccoli anche all’aperto: un segno di fiducia nella comunità che popola i luoghi della città, ma anche nei bambini considerati in grado di gestire l'esperienza e soprattutto negli insegnanti che organizzano l’attività. Dieci anni fa tutto questo sarebbe stato impossibile e crediamo che sia utile anche a far rivalutare il parkour come attività sicura e inclusiva”. (Elena Fiorani)