Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Questo il messaggio di Gabriella Bruschi, presidente Uisp Firenze
Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz; 80 anni fa i cancelli si aprirono e tutti poterono vedere gli orrori che si erano perpetrati. Oltre a milioni di ebrei, furono internati e uccisi omosessuali, persone con disabilità, appartenenti a minoranze etniche.
Vogliamo ricordare che anche gli sportivi, professionisti, intere squadre, furono internati nei campi di sterminio, pochi si salvarono e pochissimi ritornarono alle gare; generazioni di uomini e donne dello sport furono annientati. Molti furono protagonisti di atti di dissenso rifiutandosi di entrare nella nazionale tedesca o salutare col saluto fascista durante le manifestazioni, gesti che portarono alla morte molti di loro.
In questo momento dove sono rimasti pochissimi testimoni di quegli eventi in vita, e dove nel mondo assistiamo a guerre, deportazioni, eccidi disumani, lager, dobbiamo essere noi a promuovere il valore della memoria per evitare il ripetersi di simili tragedie. L’impegno della Uisp contro ogni discriminazione, ogni razzismo e fascismo parte dai primi articoli del proprio statuto e da progetti che coinvolgono tutte le persone più deboli e fragili. Ognuno deve scegliere da che parte stare. Cito e faccio mio un pensiero di Liliana Segre: “La parola indifferenza è più grave della parola violenza. E’ l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte”.