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Firenze

Paolo Bologna è campione italiano, una storia di valori

Una vicenda di riscatto per l'atleta tesserato Uisp degli Azzurri: dal calcio storico, con i vivai che anche Uisp Firenze promuove, a idolo di una città

Una storia di forza di volontà, determinazione e lealtà, valori sportivi. Paolo Bologna è un calciante del calcio storico di parte Azzurra (per i non fiorentini va specificato che gli Azzurri di Santa Croce del presidente Maurizio Matta sono uno dei quattro Rioni che nel periodo di fine giugno a cavallo della festività di San Giovanni Patrono di Firenze, si contendono la vittoria nelle partite sul “sabbione” dove “tutto è permesso”, sebbene all’interno di precise regole). Tutti gli Azzurri (un centinaio di calcianti) sono tesserati con Uisp Firenze.
“Succede che dal calcio storico – spiega Paolo – dove comunque sei all’interno di un gruppo e ci si aiuta costantemente in partita e fuori, decido, così… un po’ per sfida… di preparare e disputare un incontro di pugilato, dove invece sei solo con te stesso, dove devi contare solo sulle tue forze. Cercavo una sorta di sfida, di scuola di vita attraverso lo sport, per conoscere meglio me stesso, per superare una sfida”… E così a 16 anni, comincio parallelamente agli allenamenti nel calcio storico a fare pugilato, doveva essere un solo incontro, poi ne arriva un altro, poi passo dilettante e poi vinco la medaglia di bronzo al campionato italiano, poi ancora, nel 2020, passo professionista. Poco dopo arrivò il covid e resto fermo per quasi due anni, ma riprendo e mi creo un curriculum di 11 incontri tutti vinti. Arriva quindi la sfida per il titolo italiano dei pesi SuperWelter”.

La sfida, che si è disputata la scorsa settimana, è al Palapalestre di Ferrara: di fatto quindi in casa dell’avversario, detentore del titolo, Federico Schinina, italo argentino che ha anche esperienze e diverse presenze con la nazionale argentina, da tutti indicato come il favorito del match. In realtà anche se si combatteva in casa del detentore, c’era una bolgia di tifosi per il fiorentino, giunti appositamente da Firenze, perché il tam tam all’interno dell’ambiente collegato ai calcianti si era sparso. “Addirittura – racconta Bologna - nei giorni che avevano preceduto la sfida era stato esposto uno striscione di incoraggiamento allo stadio in Curva Fiesole durante una partita della Fiorentina. Mi ha fatto molto piacere e ho promesso che andrò una di queste volte allo stadio con loro: sono tifoso viola ma non vado di solito allo stadio”.


Il favorito, come detto è il padrone di casa, che può contare su una tecnica più affinata, su un migliore allungo e deve tenere a distanza Bologna per poi colpirlo utilizzando un più completo bagaglio tecnico. Finisce diversamente, perché il fiorentino accorcia le distanze, cerca la bagarre, scombina così i piani dell’avversario e vince ai punti con voto unanime dei tre giudici: 97 a 93 il punteggio finale per il nuovo campione nazionale. Un vantaggio costruito azione dopo azione, sino al colpo di gong conclusivo, col pubblico in crescente delirio. “Sono stato molto lucido – conferma Bologna - concentrato sempre sul focus, presente di testa, sempre, dal primo all’ultimo secondo”.

Il rientro a casa è stato altrettanto denso di gioie. “Sto rientrando in palestra adesso – ci dice Paolo al telefono – e sto vedendo questo striscione che mi è stato dedicato”. E manda la foto via Whattsapp: “Paolo Bologna orgoglio del Quartiere”, c’è scritto. “E’ il segno del legame che ho per i ragazzi e loro per me. Nasco nel quartiere di Ponte di Mezzo, quartiere azzurro, e all’inizio noi ragazzi si andava al campo di allenamento per fare le partitelle. Ho cominciato così. Il calcio in costume mi ha aiutato tanto, ma credo che mi abbia aiutato anche il carattere. Sport e carattere vanno insieme: sono una persona di cuore, umile, e con dei principi: se mi chiami ci sono. Sono cresciuto in una famiglia povera, per strada: ma ho preso i valori giusti. Quando cresci in strada c’è sempre un bivio: o ti rovini e vai verso cattive strade o cerchi di risalire e ti crei un futuro, Ho un figlio di un anno e spero che quando crescerà sarà fiero di me. Io ora voglio andare avanti. Finchè hai testa e fisico è possibile. Occorrono anche sponsor e procuratori che ti seguono e io ora ho anche quelli: me li sono costruiti col tempo, con le sofferenze. Se loro ti sorreggono lo puoi fare, il pugilato è uno sport molto povero ma devi essere coperto dalla parte economica”.



L’attività di Paolo Bologna non si limita ai propri allenamenti. “Lavoro in una palestra vicino al campo degli Azzurri in via Magellano, dove alleno i bambini, i ragazzi e gli amatori, quasi un centinaio in tutto; abbiamo anche due ragazze: perché parità di opportunità e parità di genere sono valori primari; li tiro su per il pugilato ma alla fine degli allenamenti facciamo sempre delle partite di calcio storico, per far capire loro le regole, per farli entrare nel meccanismo”. Il calcio storico del resto, da disciplina prettamente folkloristica e “spettacolo per turisti”, si sta trasformando in questi anni sempre di più in un movimento sportivo vero e proprio. Le squadre hanno dei veri e propri vivai e anche Uisp ha subito sposato questa filosofia. Nell’ultima edizione dell’Olimpiade e Paralimpiade della Città Metropolitana di Firenze, organizzate da Uisp Firenze, era inserita anche la disciplina del calcio storico, con ragazzi e ragazze che hanno provato, quasi tutti e tutte per la prima volta, all’interno del Village al parco delle Cascine, a giocare e a fare delle partite, seguiti da istruttori specializzati.    
 
La chiacchierata con Paolo Bologna si conclude con l’inevitabile domanda sui suoi prossimi impegni: “Intanto – anticipa - il 25 gennaio organizzerò il mio primo evento con i ragazzi cresciuti da me. Organizzeremo una kermesse e faremo una serie di incontri  tra coloro che saranno pronti. Anche per loro lo scopo primario sarà quello di conoscersi, scavare dentro se stressi e capire veramente chi sono come persone. La faremo al PalaMattioli in via Benedetto Dei. Poi avrò l’incontro per la mia prima difesa del titolo tricolore. Stavolta sarò io a giocare in casa, dovrebbe cadere tra marzo e aprile e spero di farla anche quella al PalaMattioli”. E noi ti seguiremo, Paolo!



(C.Car. - comunicazione Uisp Firenze)

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