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Firenze

Stati Generali delle Società Sportive: l'intervento del Presidente UISP Firenze, Marco Ceccantini

L'intervento integrale del Presidente UISP Firenze, Marco Ceccantini, agli Stati Generali delle Società Sportive 2022, al Tuscany Hall di Firenze:

Riportiamo l'intervento integrale del Presidente UISP Comitato di Firenze, Marco Ceccantini, intervenuto sabato 26 novembre, agli Stati Generali delle Società Sportive 2022, tenutosi al Tuscany Hall Teatro Di Firenze:

"Gli antichi romani ne erano già convinti: mens sana in corpore sano.

Un'idea di benessere psicofisico che prevedeva il raggiungimento dell’equilibrio tra il benessere del corpo e della mente. Oggi, in seguito a numerosi studi, sappiamo con certezza che gli antichi avevano ragione ad adottare tale sistema educativo, beneficiando dei vantaggi dello sport sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Sport e scuola: come farli coincidere/conciliare?

Per diversi anni lo sport a scuola è stato trascurato, tanto che le ore di educazione fisica erano ridotte a un paio a settimana (dalla scuola media inferiore in poi) e reputate di secondo ordine rispetto alle altre materie, considerate culturalmente più elevate. Gli sportivi erano giudicati negativamente dai professori a causa di un millantato perdere tempo nell’attività sportiva. Fortunatamente oggi si intravede un graduale cambiamento. È vero, le ore dedicate all’attività fisica sono ancora poche e ne occorrerebbero molte di più, considerando anche l’aumento della percentuale di bambini che soffrono di obesità, ma auspichiamo un progressivo cambio di mentalità che porterà grandi novità, sia dal punto di vista organizzativo che strutturale, vista la fatiscenza di molte scuole per quel che riguarda la dotazione di palestre.

Basti pensare ai numerosi studi elaborati per dimostrare i benefici dello sport in classe, da un team di esperti dell’Università di Montreal. Per realizzare il test, gli esperti hanno analizzato 2700 alunni di età compresa tra i 13 e i 18 anni scegliendo un numero di ragazzi abituati a fare sport e altri che, invece, dedicavano il loro tempo solo allo studio e ad altre attività. Esaminando i risultati scolastici, è emerso che gli studenti che praticavano uno sport fuori in modo regolare, raggiungevano risultati migliori con voti più alti. Tra le caratteristiche che presentavano in comune vi era maggiore autocontrollo e una concentrazione più duratura. Inoltre, è emerso che il 50% dei soggetti che praticavano sport studiavano in media circa 3 ore in più a settimana rispetto agli altri.

Quale relazione tra il rendimento scolastico e lo sport?

Quasi tutti gli studi elaborati negli ultimi anni hanno dimostrato un collegamento diretto tra lo sport e il rendimento scolastico, con risultati nettamente superiori per chi pratica sport in modo regolare o agonistico.

Quale collegamento esiste tra le due attività?

Secondo studi clinici eseguiti in Italia per i quali si è proceduto allo scanning del cervello di individui più o meno attivi, è emerso che le ragioni del maggior rendimento scolastico per gli sportivi sono duplici:

-la prima è di ordine fisiologico e dipende dall’afflusso di ossigeno al cervello che è maggiore in coloro che praticano attività costante;

-la seconda, invece, riguarda la maggiore stimolazione che avviene nel cervello e che migliorerebbe le connessioni tra neuroni.

Quando il soggetto si allena, infatti, lo scanning del cervello ha rilevato un ingrossamento di quell'area cerebrale che svolge funzioni di apprendimento e mnemoniche, chiamata ippocampo.

Dal punto di vista attitudinale, invece, i benefici dello sport sono innumerevoli, manifestandosi anche nella vita sociale e nel modo di rapportarsi con gli altri.

La pratica dello sport in modo regolare previene alcune gravi patologie come il diabete e l’obesità. Questi problemi sono infatti sempre più frequenti tra i giovani e i bambini e sono collegati in modo diretto a uno stile di vita sedentario e alla dipendenza dai giochi online. L’impegno dello sport, dunque, aiuterebbe i ragazzi ad allontanarsi da queste attività, incentivandoli a uno stile di vita più equilibrato e sano.

Lo sport suscita sentimenti di condivisione e appartenenza al gruppo, sia per gli sport individuali che di squadra. In questo caso il mister svolge un ruolo di primaria importanza perché può aiutare la squadra a diventare una vera e propria famiglia che lavora per raggiungere il medesimo obiettivo.

Quando l’atleta è preparato bene sia dal punto di vista psicologico che fisico, è abituato a lavorare in modo costante e condivide gli stessi valori del suo team, lo sport può diventare un importante deterrente sui fenomeni di bullismo, sia come vittima che come autore, evitando anche eventi di isolamento sociale sempre più frequenti tra gli adolescenti.

Negli ultimi anni si è sviluppato il cosiddetto fair play, si tratta di un modo di praticare sport basato sulla correttezza e il rispetto delle regole. Il concetto di fair play riporta anche al rispetto delle regole sociali e all’applicazione costante e metodica, che insegnano al bambino un solido modello educativo che viene fissato per sempre nella mente e riportato in ogni ambito della sua esistenza.

L’ultimo beneficio che viene spesso menzionato dagli esperti riguarda il benessere fisico e psicologico che si avverte quando si pratica uno sport stimolante. Dal punto di vista biologico, infatti, studi clinici hanno dimostrato che il corpo produce molta più endorfina (l’ormone del benessere e del buonumore), che dà sensazioni di gioia e felicità contagiose.

Da tutto ciò, discende una verità fondamentale: lo sport fa sentire meglio ed esplica i suoi effetti benefici in tutte le aree della vita dei giovani, tra cui la scuola. Chi non fa sport, invece, si mostrerà più pigro, meno attento e meno competitivo.

Fortunatamente anche le istituzioni italiane hanno realizzato l’importanza di introdurre più ore di attività motoria in tutte le scuole, organizzando specifici progetti che mirano a implementare l’attività e coinvolgere anche quei bambini e preadolescenti che non praticano uno sport in modo regolare. Dalle scuole elementari fino alle scuole secondarie di secondo grado molti Dirigenti Scolastici hanno provveduto a riorganizzare spazi dedicati alla palestra, campetti di calcio e spazi adeguati all'interno della scuola. Inoltre, gli edifici che non sono dotati originariamente di una palestra, stipulano convenzioni con strutture adibite a tali attività nelle quali gli alunni, accompagnati dal docente, possono recarsi a piedi e svolgere le ore di educazione fisica.

Certo, siamo ancora molto lontani dall’idea americana di una scuola progettata e costruita su misura dei ragazzi, dotata di diverse palestre per svolgere attività differenziate e dotate di spogliatoi e docce. Ma il vento tira nella giusta direzione ed ultimamente si rilevano azioni tendenti alla direzione giusta. Nel post - pandemia il MIUR ha puntato molto sulle attività ludico sportive per stimolare e assicurare la socialità ed il benessere psicofisico degli studenti; Inoltre il PNRR a scuola prevede tre filoni di investimento importanti:

1) “ambienti di apprendimento” tra cui anche interventi di riqualificazione degli edifici scolastici compreso le aree di gioco e di impianti sportivi esistenti a uso didattico come già iniziato dai progetti PON;

2) “Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali” che andrà avanti fino al 2026. E’ un investimento importante che comprenderà anche le attività extrascolastiche ludico- sportive;

3) ambienti e competenze digitali, dove lo sport dovrebbe iniziare a fare i conti (software di apprendimento dei gesti motori etc..) a tutti i livelli

Per questo lo sport insieme a famiglia e scuola è agenzia formativa determinante. Queste tre componenti insieme determinano la qualità delle persone ed il loro futuro come cittadini.

Ricordando una frase di Nelson Mandela: lo sport ha il potere di cambiare il mondo."

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