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Friuli Venezia Giulia

"My sport is Franja": intervista allo scrittore Emilio Rigatti

Intervista allo scrittore e cicloturista Emilio Rigatti che racconta la sua passione per la bicicletta e descrive le particolarità del Collio

L'evento principale italiano del progetto europeo "My Sport is Franja. La mia cultura, la mia bici, il mio Collio", di cui la Uisp è partner ufficiale, si terrà a Cormons il 7 maggio 2017 e consisterà in un percorso cicloturistico adatto a tutti e con delle soste culturali. La Uisp Fvg ha deciso di creare a contorno di questo evento altre iniziative per promuovere il territorio, tra esse ci saranno anche le escursioni nel Collio con il famoso scrittore e cicloviaggiatore Emilio Rigatti. Vediamo da vicino le espereinze già vissute da Emilio e le sue aspettative per il progetto "My Sport is Franja.

1) Inizio  subito con la domanda più scontata: quando e dove nasce la sua passione per il cicloturismo?

Il primo viaggio l’ho fatto a tredici anni ed è stato un Padova – Fiumicello, 150 chilometri circa.  Era il premio per la promozione in terza media. Poi ci ho preso gusto in Colombia, dove sono stato diversi anni. Infine il “grande viaggio” Trieste – Istanbul con Rumiz e Altan, mi ha convinto che la bici è uno splendido mezzo per viaggiare, conoscere.

2) Tu che hai viaggiato molto e visitato parecchi posti puoi dirci in cosa il Collio si differenzia? In altre parole quali sono le sue peculiarità?

Il Collio ha una sua bellezza unica e peculiare, per cui non lo paragonerei né alla Toscana né alle Langhe. È il Collio e basta. Oltre alla bellezza dei luoghi  - andiamo dal bosco selvaggio alle ordinate colline piantate a vite – io ci trovo la sensazione di essere immersi in un’area di confine, quasi un crinale tra due mondi, quello latino e quello slavo. Questo gli conferisce un fascino particolare. Vini d’eccellenza e panorami godibilissimi in bici sono la ciliegina sulla torta.

3) Qual è stato il viaggio che ricordi con più piacere e perché?

Non ne ho uno in particolare, ma tutti hanno qualcosa di speciale. Oltre al Trieste-Istanbul, ricordo con particolare emozione due mesi trascorsi nella Turchia interna, con ritorno lungo il mar Nero. Ma anche la Sardegna, sulla quale sta per uscire un mio libro, mi ha affascinato molto. Paesaggi e storia, uomini eccezionali, senso di libertà, calura africana: sono gli ingredienti dell’Isola che mi hanno stregato.

4) Salire sui pedali e prendere la penna (ora la tastiera) per scrivere. Due attività apparentemente opposte. Ci sono anche dei punti in comune?

Scrivere è ri-viaggiare il viaggio, dargli una forma stabile, condirlo con i tuoi pensieri, quelli che hai avuto pedalando e quelli che nascono rileggendo il diario di viaggio, guardando le foto, ricordando i momenti speciali. Viaggiare e scrivere sono due modi diversi di viaggiare.

5) Come riesci a coniugare la passione dell’insegnamento con quella del viaggio?

Io insegno italiano, storia e geografia alle scuole medie di Ruda. La bici è come un libro in più, o meglio, è il codice di interpretazione di quel grande libro che è il mondo in cui viviamo.  Assieme a una squadra di colleghi agguerriti abbiamo adottato questo “libro di testo in metallo” e portiamo i nostri ragazzi a esplorare storia, geografia, paesaggio e anche emozioni, perché quelle, in bici, non mancano mai.

6) Lei lavora ogni giorno con le nuove generazioni. In un mondo dominato dai videogiochi e dai social network, come viene percepita la bicicletta al giorno d’oggi dai ragazzi?

Se la si trasforma in uno strumento di viaggio e di esplorazione i ragazzi sono entusiasti. Per loro è l’avventura che non hanno mai avuto, e che la maggioranza dei genitori non dà loro. Li portano come premio nei centri commerciali, comprano loro lo smartphone e, se fanno un viaggio, è di solito un “pacchetto” comprato in un’agenzia. E quel viaggio ha tutto un altro sapore rispetto a quello pedalato sulla geografia reale: sono come gli spaghetti in scatola e le tagliatelle della nonna.

7) Sinteticamente: tre motivi per praticare il cicloturismo e tre motivi per visitare il Collio?

Per il primo non ho dubbi: salute in tutti i sensi, avventura, conoscenza.

Per il Collio do tre parole chiave: terra di confine, vino, bellezza ciclabile. Vi aspetto sulle salite del Collio/Brda.

Daniele Tomat

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