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Lombardia

Mondiali Antirazzisti, anche dalla Lombardia un calcio all'intolleranza

La nostra regione si è nuovamente dimostrata in prima fila per promuovere lo sportpertutti Uisp

E' stato un weekend “lungo” all'insegna della tolleranza, della voglia di stare insieme abbattendo ogni confine, senza distinzioni di sorta, con ragazzi e ragazze da tutta Europa per dare un segnale forte a tutta la società. Alla ventesima edizione dei Mondiali Antirazzisti, manifestazione organizzata dalla Uisp a Bosco Albergati, in provincia di Modena, hanno preso parte ben 184 squadre: ogni gruppo con una sua storia particolare, con un unico denominatore: quel concetto riassumibile nel termine “sportpertutti”, che la Uisp porta avanti da anni, e che significa una pratica sportiva per certi versi “rivoluzionaria”, che vada oltre il risultato, portando avanti precisi valori di solidarietà e tolleranza.

Tra le varie squadre scese sui campi dei Mondiali Antirazzisti non solo per giocare a calcio ma anche (tra gli altri) a basket, volley e rugby c'erano anche diverse squadre lombarde, con la nostra regione che si è nuovamente dimostrata in prima fila per promuovere lo sportpertutti Uisp. Tante e diverse, e in tanti casi intrecciate tra loro, le provenienze da diverse province della Lombardia, con ogni gruppo che ha portato ai Mondiali Antirazzisti la propria particolarissima e significativa testimonianza di come sia possibile, grazie allo sport, abbattere ogni barriera.

C'erano ad esempio – accompagnati dalla vicepresidente della Uisp Lombardia, Alessandra Pessina, pronta anche a svestire per l'occasione i panni della dirigente per indossare quelli della calciatrice, segnando addirittura un gran gol - i ragazzi della Busto Antirazzista, formati da ragazzi di origine africana richiedenti asilo e attualmente ospiti di due centri di accoglienza a Varese e Busto Arsizio. C'erano poi gli Hasta Siempre, ovvero uno storico gruppo ultras atalantino che ogni anno, da 20 anni a questa parte (cioè dalla prima edizione della rassegna Uisp), partono da Bergamo per partecipare ai Mondiali rappresentando il tifo nerazzurro. Ma sui campi di Bosco Albergati si sono alternati in tanti, tutti protagonisti nel mostrare il cartellino rosso al razzismo. Uno spettacolo multietnico fatto di colori e di sorrisi, oltre qualsiasi divisione, anche “storica”: è il caso dei Kamunia Paraonica, squadra di ragazzi della Val Camonica “di confine”, presente al torneo da cinque anni a questa parte, che comprende ragazzi sia della provincia di Bergamo che di Brescia; o dei “Radio X”, amici di Bergamo e di Bologna che ogni anno, con l'occasione dei Mondiali, hanno la possibilità di ritrovarsi e stare insieme per diversi giorni.

Ma dalla Lombardia sono arrivate anche altre storie uniche: dagli Antifa Paesà di Brescia fino agli Appadraa di Como, dalla Trattoria Bradesco (autrice di un immenso striscione nell'area bar) ai milanesi Action Aid, fino ai mantovani dell'Atletico Langafia, a Bosco Albergati la Lombardia ha davvero dimostrato come nella nostra regione, e non solo, possa andare ben oltre la semplice pratica agonistica. “L'esperienza di Busto Antirazzista, così come quella di tutte le altre squadre lombarde, ci ha reso davvero orgogliosi di poter rappresentare la nostra regione in una manifestazione dai così tanti significati – il pensiero della vicepresidente regionale Alessandra Pessina -. Il nostro grazie va a tutti i ragazzi che hanno deciso di prendere parte alla rassegna. Divertendosi, certo, ma soprattutto lanciando un segnale forte e chiaro: grazie allo sport si può lanciare un segnale forte alla società, in chiave antirazzista e solidale”.

Fabio Spaterna

 

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