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Montagna Uisp 2016: il bilancio dell'iniziativa di Forno di Zoldo (BL)

Si è conclusa la sesta edizione di MontagnaUisp, che si è svolta a Forno di Zoldo (Bl) dal 21 al 28 febbraio ed ha riscosso grande successo. “Abbiamo avuto momenti dedicati allo sport, con passeggiate ed escursioni, visite a luoghi significativi del Veneto, come il Vajont e Belluno – ha detto Claudia Rutka, presidente Uisp Veneto - è stata una settimana importante perchè lo sport è diventato mezzo per far conoscere il nostro territorio. Spero che ci sarà l’occasione di ospitare nella nostra regione anche altre iniziative simili”.

Per Santino Cannavò, presidente Lega montagna Uisp, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti: “Volevamo raccontare il territorio, la popolazione e il suo sviluppo, attraverso la lente dello sport. I partecipanti hanno potuto vivere le vere Dolomiti, insieme alle persone che le abitano: una terra che ha vissuto gravi tragedie ma che ha molta voglia di riscatto e sviluppo. Lo sport è un volano importante che potrà sempre di più promuovere un modello sostenibile”.

GUARDA IL VIDEO con le interviste a Claudia Rutka, Santino Cannavò e Roberto Gobbo.


Venerdì 26 febbraio, all’interno del programma di MontagnaUisp, si è svolta la tavola rotonda“Sport in ambiente, ambiente per lo sport”. In questa occasione Claudia Rutka ha sottolineato come dei tre capisaldi dell’associazione, diritti, solidarietà e ambiente quest’ultimo sia sempre stato messo un po’ in disparte. Ma l’ambiente non ha confini e lo sport per tutti è un giusto mezzo per rispettarlo. Ha poi preso la parola Santino Cannavò che, dopo aver sottolineato come lo sport di oggi sia l’antitesi del rispetto dell’ambiente, ha confermato l’impegno Uisp per cambiare questa interpretazione, partendo dal presupposto che lo sport si sviluppa nello spazio e come tale può essere usato anche come strumento di salvaguardia dell’ambiente. Dallo sport si può partire per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche a superare un modello economico che ha distrutto parte del panorama magnifico delle nostre montagne. Si può pensare, quindi, ad una destagionalizzazione degli eventi, a nuove professioni per un turismo sostenibile, l’unico sistema che in un periodo di crisi economica generalizzata, ha saputo resistere e crescere.

Chiamato in causa il primo degli ospiti della serata, il sindaco uscente del comune di Forno di Zoldo, che si è fuso con il vicino Fondo alto, Camillo De Pellegrin, ha presentato un modello di sviluppo che molto si avvicina ad un turismo sostenibile, i “Villaggi degli alpinisti senza frontiere”. Un progetto partito dalla vicina Austria e che premia realtà turistiche che fanno della salvaguardia dei loro luoghi e delle loro attività un punto fermo. Una rete di località turistiche che sono promosse e pubblicizzate per chi vuole vivere immerso nella montagna, di cui faceva parte, almeno prima della fusione, Forno Di Zoldo. 
Sembrerebbe però che anche la nuova realtà che nascerà dai due comuni bellunesi rientrerà a far parte di questi “Villaggi”. A confermarlo è la seconda ospite della serata, Anna Zaccone, presidente del consorzio della Val di Zoldo. Così lo sport si inserisce in questo contesto quando lo si può praticare in luoghi veri, come nella natura magnetica delle Dolomiti. Ma se questo è il modo di offrirsi allora bisogna anche essere coerenti nell’ospitalità, senza dimenticare le proprie radici e le proprie tradizioni. Ecco allora l’istituzione di due biblioteche, una di classici e una sportiva, la possibilità di fruire di due racchette gratuite per nordic walking e di uno zainetto per portare sulle spalle piccoli turisti in fasce. (di Alessandro Torre, Uisp Veneto)

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