Comitato Territoriale

Padova

UISP, la storia

UISP, sessantanni in gioco con l'Italia

L'UISP e la sua storia raccontano sessant'anni del nostro Paese. Immagini di sport popolare per tutti, di lotte sociali e politiche per rendere universale il diritto allo sport, alla salute, all'educazione, alla cultura.

Ma anche impegno civile per la pace, per la legalità e la giustizia sociale, per l'ambiente, contro il narcotraffico, il doping, la violenza e il razzismo. Generazioni di nostri volontari, dirigenti e operatori hanno speso laloro vita perché la parola sport, in sé molto importante, non rimanesse mai isolata dalla parola impegno. Sport e impegno sociale: "1948-2008:sessantanni in gioco con l'Italia", questa e la cifra per leggere la storia della UISP. Per guardare il futuro con la fiducia negli occhi: vogliamo cambiare la società, non ci tiriamo mai indietro, siamo una grande associazione, una forza sociale "in gioco".

Però lo facciamo a modo nostro: scegliamo lo sportpertutti che abbiamo contribuito ad affermare come un grande fenomeno sociale del nostro tempo; scegliamo la cultura del corpo perché è cultura delle differenze; scegliamo il gioco perché è un'attività umana ricca di significati. Vogliamo che il nostro 60ennale rappresenti un'occasione per riflettere sulla storia del movimento sportivo e per offrire chance concrete di cambiamento.

In questi anni la coabitazione è diventata sempre più difficile.
Da una parte lo sport sociale per tutti, continuamento in movimento e in crescita, proteso a cercare risposte su misura per tutti gli individui e per le loro differenze, capace di modificare gli stili di vita di milioni di persone. Dall'altra lo sport di prestazione assoluta, un piccolissimo mondo abitato dai più dotati e selezionati, inamovibilmente nelle regole e negli standard. Da una parte trenta milioni di praticanti, dall'altra lo sport professionistico che è industria di mercato, che accoglie una minoranza di supercampioni ed espelle tutti gli altri cittadini. Tutto il sistema di regge sulla delega della maggioranza di milioni di sporti.vi ad un'élite di pochissimi: delega al Coni per l'organizzazione dell'intero sistema sportivo non regge più da tempo. Le contraddizioni sono evidentissime e vanno affrontate. Questa delega totale non ha riscontro in nessun paese d'Europa. L'ambito dello sport sociale e per tutti, quello meno interessato alla performace, alla prestazione e più interessato alla ricerca del benessere, della salute della socialità, non ha mai avuto riconoscimenti normativi, quadri di riferimento istituzionali. Questo movimento è cresciuto negli anni fino a contare milioni di aderenti, molti più rispetto allo sport di prestazione.
L'Uisp associa oggi un milione e cento mila persone e 15.500 società sportive. Siamo un movimento polisportivo, aperto a tutti nessuno escluso, che non seleziona mai i partecipanti sulla base del risultato agonistico. Cittadini e sportivi che decidono di avvicinarsi all'attività motoria e sportiva per migliorare la propria efficenza fisica. Non dei comprimari, ma dei protagonisti del movimento sportivo. E' maturo il tempo di una riforma, di una normativa che riconosca questo fenomeno associativo: soffriamo quando lo sport viene considerato soltanto un gadget più o meno lucente da abbinare alle proposte politiche e sociali più disparate. I Comuni italiani hanno costruito con noi lo sportpertutti: sono loro che in questi anni hanno voluto l'impiantistica leggera, lo sport come servizio, le piscine e i campetti nelle periferie.
Proponiamo un patto con agli enti locali per passare ad una fase nuova. La fase della programmazione, della definizione di obiettivisportivi di legislatura, sulla base dei bisogni dei cittadini sul territorio. Ricerca degli spazi di sport nella città, nuova impiantistica leggera e polifunzionale, attività sportiva come prevenzione per la salute, come strumento di attenzione sociale alle fragilità e alle marginalità. Serve una regia nazionale di indirizzoche metta insiame tutti gli attori del sistema (dal Coni alle associazioni di sportpertutti, dai Ministeri alle Regioni ai Comuni), e un sistema federalista già previsto dalla Costituzione vigente che affida lo sport alle Regioni, che metta al centro la capacità deliberativa dell'Ente Locale e si avvalga del volontariato dell'associzionismo per la realizzazione degli obiettivi. C'è un Ministero dello Sport. E' una novità assoluta. Le intenzioni e le prime mosse sono state positive. C'è un tavolo nazionale che riunisce tutti gli attori per progettare un riasetto del sistema e una sviluppo dell'iniziativa di Governo. Una riforma sarà possibile se ci sarà una spinta dal basso. Noi mettiamo l'esperienza, la credibilità e la storia: i sessantanni dell'Uisp continuano ad essere in gioco e guardano avanti. Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp

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DAE - NORMATIVA DECRETO BALDUZZI

DAE

 

Per completezza di informazione, Uisp Comitato di Padova pubblica il testo integrale del Decreto Balduzzi dalla Gazzetta Ufficiale 169 del 20 luglio 2013 e il Decreto attuativo del 26 giugno 2017 che ne disciplina in modo definitivo l'effettiva entrata in vigore.

Nell' Allegato A la specifica  delle discipline che rientrano nel Decreto.

• G.U. 169 20-07-2013 Decreto Balduzzi

• LINEE GUIDA - Decreto Balduzzi 26.06.2017

• allegato a