Al Museo del Ciclismo a Ponte a Ema, organizzata sotto l’egida dell’Uisp Firenze dall’idea congiunta del Museo del Ciclismo Gino Bartali e di Marco Pasquini, giornalista storico del ciclismo, si è svolto il terzo appuntamento della serie “Storie di grandi campioni”, dedicato stavolta a Enzo Sacchi. Tanta partecipazione per il velocista, campione in pista e su strada (vincitore tra l’altro di un’Olimpiade e due Mondiali), a cui è dedicato il velodromo della Cascine, dove la scorsa estate si sono svolte anche alcune prove dei campionati italiani nell’ambito della serie di manifestazioni che hanno fatto da corollario alla Grande Partenza del Tour de France. Erano presenti i familiari di Sacchi, in particolare la sorella Anna e i figli. Ha condotto la serata Marco Pasquini, che ha ripercorso con i presenti la carriera di Sacchi, rivelando, insieme al figlio del ciclista, Pino, anche alcuni retroscena inediti e curiosi.
La famiglia Sacchi, e questa è stata la grande sorpresa della serata, ha tra l’altro regalato al Museo del Ciclismo la medaglia d’oro vinta da Enzo nella velocità in pista alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, per la gioia di Maurizio Bresci, presidente dell’Associazione Amici del Museo Gino Bartali che ha in gestione il museo.
“Con queste serate – ha sottolineato Pasquini - il Museo Bartali sta tornado al centro dell’attenzione della storia del ciclismo ed è molto interessante ripercorrere la storia per continuare a tramandarla”.
In sala era presente anche l’ex pro Roberto Poggiali, a cui tra l’altro sarà dedicata la quarta serata del ciclo di incontro, a febbraio.
QUI LA FOTOGALLERY DELLA SERATA SU ENZO SACCHI