Il cosiddetto tiro istintivo (contrariamente al tiro mirato degli arcieri olimpici e ovviamente dei tiratori di carabina di precisione) è quindi calibrativo: presuppone l'assoluta mancanza di strumenti di mira e l'inutilità della valutazione oggettiva della distanza di tiro. La freccia compie comunque una parabola apprezzabile nel suo cammino. Associare la valutazione giusta della distanza del bersaglio da noi implica un vero e proprio calcolo balistico, per non accennare ai tiri effettuati a bersagli in movimento. Se la distanza esula i trenta metri, il gioco si fa difficile. Il tiro istintivo predica di mirare con il corpo, e non solo con gli occhi. E' fondamentale quindi sensibilizzarsi sull'assetto del corpo, e non rimanere vincolati a schemi accademici di tiro "scuola". Il terreno è sempre vario, quasi mai troverete un appoggio regolare e piano. Ecco che diventa importante quindi essere flessibili, percependo come fondamentale l'asse scapolo omerale che si configura quando tendete l'arco.
(V.B.)