Settore di Attività Nazionale

Giochi

Ruzzola

ruzzolaSi può ben dire che l'origine del gioco della ruzzola si perde nella notte dei tempi quando fu inventata... la ruota.
Nobile antenato ne fu certamente il lancio del disco cantato nei poemi omerici e dai poeti greci. Praticarono questo sport gli antichi romani che chiamavano la ruzzola "turbo" o, più tardi "tronchus" indicando con questi termini tutto ciò che si muoveva velocemente in giro, ed era un divertimento specie per i ragazzi.
Nei secoli del medioevo il lancio della ruzzola faceva parte dei giochi di abilità e di fortuna: lanciare dischi di legno o di altro materiale era chiamato giocare "ad ruellas". Numerose sono le testimonianze che ci rimangono di questo gioco nei secc. XIV e XV nelle campagne dell'entroterra marchigiano e dell'Umbria.
Attualmente il gioco della ruzzola ha una diffusione nazionale coinvolgendo, oltre l'Umbria e le Marche, anche la Toscana, l'Abruzzo, il Lazio, l'Emilia Romagna e la Lombardia dove non mancano memorie secolari della sua pratica.
La ruzzola chiamata anche rotola, formella, rotella, rota ecc.. poteva essere di formaggio pecorino in forme ben stagionate (si diceva "giogà a formaggio"), di legno di quercia, di leccio ecc. in genere legno abbastanza duro e resistente. Anche la forma poteva essere più o meno grande ("Ruzzolone").
Quello della ruzzola è stato sempre uno "sport dei poveri", praticato cioè in prevalenza da gente di campagna; non disdegnavano comunque di parteciparvi nobili ed ecclesiastici anche se quest'ultimi, in varie circostanze, ne ebbero il divieto da parte dei superiori. Ad esso si interessarono le pubbliche autorità, vescovi e governatori, regolamentandone la pratica con la proibizione nei giorni festivi e nelle immediate vicinanze dei monasteri per non turbare la quiete. Da queste
dettagliate disposizioni si può evincere la popolarità del gioco con il relativo largo coinvolgimento di praticanti e di spettatori.
Altrettanta popolarità conosce oggi questo sport sapendo coniugare una sua competitività fatta di forza,
intuizione e destrezza, vita all'aria aperta, amore per la campagna, rispetto per l'ambiente ed una gratificante aggregazione... e di fortuna.
Il presente regolamento del gioco della ruzzola aggiornato ed approvato da un congresso e dato alle stampe, intende tracciare una normativa generale cui attenersi nelle gare ufficiali a livello regionale e nazionale. Le peculiarità del gioco che affondano le radici nella tradizione e che possono esservi in singole località e regioni non vengono abolite, debbono anzi essere mantenute e valorizzate ritrovando in esse una notevole ricchezza ed una memoria storica che caratterizzano specifiche identità.
Con pari evidenza comunque in un contesto di organizzazione di gare regionali, interregionali o nazionali era necessario avere un preciso punto di riferimento ed una normativa unica da osservare. Il momento unificante rappresentato da questo regolamento, non vuole così tagliare spazio e respiro alla promozione e alla pratica di uno sport nato e sviluppatosi tra la gente e che ne ha messo in linea di volta in volta elementi ed aspetti caratteristici.

REGOLAMENTO

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