Comitato Territoriale

Bergamo

Ready, set, go! Lo scatto degli Indysciplinati

Terminerà a giugno l'originale doposcuola che ha visto alternarsi sport tradizionali (nuovo, tennis, atletica, arrampicata) ad altri post moderni (skate, giocoleria, parkour e mountainboard), e che vede Asd Indysciplinati Bergamo in prima fila. L'associazione si è occupata di tutta la parte relativa all'organizzazione dei corsi sportivi, sia tradizionali (svolti in collaborazione con l'insegnante di educazione fisica Luisa Remuzzi) che post moderni.

Le attività hanno avuto un totale di circa 200 ragazzi partecipanti. Il progetto si è svolto da ottobre e terminerà a giugno. Parte delle attività proseguiranno nell'Indy Summer Camp che si svolgerà dall 09/06 al 04/09 a Curno presso CV2, CV1 e scuola primaria Giovanni XXIII alla Marigolda.

Questa la testimonianza dei ragazzi di ParkourWave, una delle società Uisp in prima fila all'interno del progetto Indysciplinati:

"Continua sul territorio bergamasco il progetto Indysciplinati della UISP, iniziativa votata al contrasto della sedentarietà adolescenziale attraverso la messa in atto di pratiche sportive d'occasione, atte ad agevolare la libera espressione dei giovani. Fra queste il parkour ha riscontrato una partecipazione piuttosto notevole anche quest'anno, esercitando un appeal non indifferente sia fra i ragazzi che le ragazze. Per questa seconda edizione noi operatori abbiamo svolto attività durante orari scolastici ed extra-scolastici presso l'istituto ISIS Mariagrazia Mamoli di Bergamo e il centro polisportivo Marigolda di Curno. Il nostro compito è stato, ed è tuttora, quello d'introdurre i partecipanti alla disciplina del parkour quanto più realisticamente possibile; incoraggiandoli ad esprimersi attraverso il corpo, a testare le loro capacità motorie, a riconoscerne sia le potenzialità che i limiti, ma anche a divertirsi esplorando insieme l'ambiente e accettando le sfide da noi proposte. Considerando alcune fasce d'età (12-13 anni), e la durata degli incontri, la creazione di una dimensione ludico/aggregativa che sia in grado di rendere energico e stimolante il momento sportivo, è risultata decisamente primaria rispetto al sottoporre i ragazzi agli intensi ritmi fisico/mentali a cui, mediamente, un traceur è abituato. Tuttavia non mancano, da parte nostra, riferimenti più tecnici e concettuali, piuttosto che approcci più rigorosi, maggiormente legati al concetto di disciplina. Intervallare queste due realtà operative è la nostra sfida costante. Coinvolgere i partecipanti, attirando anche solo minimamente la loro attenzione verso il polo parkour, è il nostro obiettivo. Ad ogni incontro un piccolo briefing e dei feedback ci aiutano a prendere coscienza delle dinamiche di gruppo, e ci consentono di ottenere una maggiore sicurezza nella gestione dello stesso. Inoltre, agevolano l'inquadramento dei signoli ragazzi consentendoci d'individuarne i punti di forza, le debolezze, il carattere, l'umore, il loro modo di relazionarsi e la loro voglia di mettersi in gioco di volta in volta. Personalmente trovo la nostra collaborazione dinamica ed efficiente, nonché d'ausilio, sia per noi stessi e la nostra formazione, che per i ragazzi e l'idea che si stanno facendo del parkour. A giudicare dagli atteggiamenti credo che il riscontro sia positivo nella maggior parte di loro e che l'immagine della disciplina si stia plasmando nella loro testa nitida e costruttiva. Un grazie alla UISP e ai nostri coach".

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