Nazionale

Al via ieri la quarta edizione del campionato Rugby union Uisp

Il Coordinamento rugby Uisp ha dato vita ad una stagione partecipata e apprezzata. Interviene il responsabile M. Curatolo

Domenica 13 ottobre ha preso il via la quarta stagione del Campionato amatoriale Rugby Union Uisp. In costante crescita dalla sua nascita nel 2010, il campionato coinvolge quest’anno ben 22 squadre, provenienti da cinque regioni diverse: Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Mico Curatolo, coordinatore nazionale rugby Uisp, ci tiene a ricordare la crescita di questo settore: “Siamo partiti nel 2010 con sette squadre iscritte, abbiamo avuto tre stagioni in costante crescita fino ad arrivare ai numeri del 2013-2014. Il nostro obiettivo è stato, fin dall’inizio, permettere a tutti di praticare questo sport perfettamente affine ai valori e alla filosofia dell’Uisp. La natura amatoriale delle squadre fondatrici e la convinzione che investire in uno sport significhi principalmente dare sviluppo al movimento di base, sono gli ingredienti di questo progetto”.

Con il vostro campionato avete raccolto un’esigenza degli appassionati?

“Il successo, anche mediatico, del rugby in questi ultimi anni ha dato una grande spinta al movimento che però all’inizio veniva ricondotto tutto alla formula federale. Questo percorso però è molto impegnativo economicamente e complesso a livello burocratico. Da qui nasce la nostra iniziativa tesa a premiare il movimento di base, perchè permette agli appassionati di praticare il proprio sport preferito in modo accessibile ed economico. Il nostro obiettivo è tutelare i gruppi nel loro sviluppo tecnico, anteponendo la crescita all’agonismo, e proponendo allo stesso tempo un rugby autentico strettamente legato a quella che è la più grande ricchezza di questo sport: i suoi valori”.

Le stesse qualità che caratterizzano e distinguono il rugby da altre discipline, come la lealtà sportiva, la solidarietà e il supporto in campo, il rispetto delle regole, dei compagni di squadra, degli avversari, lo rendono infatti un esempio di attività sportiva sana, accessibile a tutti, senza discriminanti fisiche, tecniche o di genere. Senza dimenticare che il rugby esprime forse il suo più grande potenziale nell’aggregazione, nella socialità. Basti pensare al “terzo tempo”, occasione conviviale e immancabile in cui le squadre, fino a poco prima avversarie in campo, si concedono una bella festa collettiva, coinvolgendo i sostenitori, le famiglie, gli amici.

“Pur non essendo il primo anno di questa iniziativa noi lo consideriamo un anno zero - conclude Curatolo - perché abbiamo portato tutto il circuito dell’amatoriale all’interno dell’Uisp. Dobbiamo ringraziare l’Uisp nazionale che ha creduto nel nostro progetto e speriamo di poter presto allargare l’attività coinvolgendo le altre realtà di rugby Uisp che stanno crescendo sull’intero territorio nazionale, dalla Toscana alla Velle d’Aosta”.

Per informazioni o per entrare in contatto con il Coordinamento rugby Uisp è possibile visitare la pagina Facebook.

 

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