Nazionale

A Roma la conferenza stampa delle società sportive di base

Dirigenti di società, Uisp e promozione sportiva presentano proposte e richieste. L'intervento di V.Manco. Le agenzie stampa
"La crisi economica, la burocrazia, e i costi della pratica motoria stanno uccidendo lo sport di base". Parte così il primo lancio di Agenzia ANSA, diffuso nel pomeriggio di oggi, al termine della conferenza stampa nazionale delle società sportive a piazza Montecitorio. "E' il grido d'allarme - prosegue l'ANSA - che le varie società' e gli enti di promozione sportiva nazionali lanciano uniti alla politica e alle istituzioni affinchè' riconoscano il valore sociale dello sport come bene comune attraverso un'apposita legge. A distanza da un anno e mezzo dall'iniziativa "Dare voce allo sport di base", tale disagio e allarme è di nuovo raccolto e rilanciato da Acsi, Aics, Csi, Uisp e Us Acli che si sono ritrovati a Roma per parlare anche della proposta di legge (Il riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport e delega legislativa per il riordino della legislazione in materia di attività sportiva)...

Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, ha aperto la conferenza stampa: "Vogliamo dare continuità all’impegno preso verso le società sportive, abbiamo un dovere di rappresentanza. I problemi sono tanti: la crisi economica che rende più difficile accedere a sponsorizzazioni, il peso degli assolvimenti burocratici, l’aumento delle spese per il mantenimento e la gestione degli impianti, l’assenza di norme. In questi giorni comincia la discussione in parlamento della legge sullo sport: ci aspettiamo una semplificazione relativa agli adempimenti e una definizione di sport paragonabile e a quella europea. Si parla poi di Olimpiadi: io penso che le Olimpiadi saranno anche nostre se verremo inclusi nell’assegnazione delle risorse e nella valutazione degli investimenti, come sarebbe nostra la Rai se investisse tempo e professionalità nel racconto dello sport sociale. Abbiamo bisogno di riconoscimento, perché lo sport di base è un presidio di democrazia e d è fattore di sviluppo per il nostro paese. C’è bisogno di intraprendere un lavoro culturale sull’approccio al tema dello sport. Prendiamo qui l’impegno per una futura assemblea in cui mettere in fila gli impegni presi oggi".

Dopo gli interventi di presidenti di società sportive del territorio e dei presidenti degli Enti di promozione che, insieme all'Uisp, hanno sostenuto l'iniziativa, sono intervenuti i deputati Filippo Fossati (Pd) e Bruno Molea (Scelta Civica) per illustrare i contenuti della legge che hanno depositato in Parlamento, finalizzata al riconoscimento del valore sociale dello sport. Dall'ANSA diffusa nel pomeriggio: "Un anno e mezzo fa le societa' sportive hanno posto 11 punti che abbiamo trasformato in proposte normative puntuali, a volte senza costo. Il tentativo e' farle diventare roba vera – dice Fossati-. Se siamo bravi riusciremo a farla partire, noi siamo i terminali del movimento". "E' un primo sasso nello stagno – aggiunge Molea che e' anche presidente dell'Aics -. Serve un punto fermo con delle leggi che ci riconoscano e ci regolino in maniera chiara soprattutto dal punto di vista fiscale e che diano un minimo di garanzie. Si guarda a quello sport capace di produrre medag lie e titoli ma non a quello che produce medaglie sociali".

Il compito di introdurre gli interventi è stato assolto da Daniela Conti, presidente dei Liberi Nantes, società sportiva affiliata all'Uisp Roma, con rifugiati e richiedenti asilo: "Di fronte all’aggravarsi di questa crisi economica chiediamo alle istituzioni una nuova legge sullo sport, infatti i provvedimenti della legge di stabilità sulla semplificazione pongono nuovi problemi per la vita quotidiana di dirigenti e volontari delle società sportive di base. Chiediamo di riconoscere il valore e la funzione sociale del movimento sportivo di base. Lo sport per noi è inclusione sociale: io sono presidente di una società che lavora con rifugiati politici, è difficile avere il sostegno delle istituzioni locali, ogni giorno è complicato. Iscriversi ai campionati costa un bel pò, le barriere per i rifugiati sono tante anche nel settore amatoriale, anche per i bambini".

Ascolta l'intervista a Vincenzo Manco durante il Giornale Radio Sociale di giovedì 7 novembre AUDIO

Per scaricare il pdf delle agenzie stampa appena battute sull'evento clicca qui

 

 

 

 

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