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"Bambini senza": presentato l'Atlante dell'infanzia a rischio

L'Uisp conferma il suo impegno: "Ribadiamo il ruolo dello sportpertutti nelle politiche sociali per i minori". Parla D. Rossi
Deprivati di una vita dignitosa e delle opportunità per sviluppare i propri talenti, anche a causa della crescente illegalità di cui sono vittime dirette e indirette. È la condizione sperimentata da centinaia di migliaia di minori in Italia, e documenta nel 6° Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili”, di Save the Children, presentata a Roma in Senato, mercoledì 18 novembre. 
“Il tema di fondo è quello delle povertà educative dei minori del sud, che sono privati dei diritti al benessere psicofisico, al gioco e alle opportunità comuni ai loro coetanei di altre latitudini - commentaDaniela Rossi, responsabile salute e stili di vita Uisp - È una situazione endemica che sta peggiorando a causa di un ulteriore ritrarsi di politiche sociali e investimenti conseguenti, che ha abbassato la qualità di vita, in particolare dei minori, e soprattutto ha allargato molto l’area delle disugualianze. A questo tema si somma quello dei minori stranieri, elemento che appesantisce ulteriormente il quadro. Emerge un quadro di carenze delle offerte educative, a partire dalla scuola, che non è più un baluardo, ma anzi non garantisce neanche i livelli minimi di opportunità formative”.

“Nel panorama delle povertà educative registrate ci sono ambiti su cui l’Uisp lavora e interviene con i suoi progetti, legati a salute e stili di vita, ad una corretta alimentazione e alla possibilità di praticare attività motoria, di giocare e di fare sport - continua Rossi - Il 23,4% dei minori al sud non ha opportunità di svaghi sportivi e ricreativi, la media italiana è 16,1%. La povertà non è solo economica, e quella educativa segnala un fenomeno più ampio, profondo e probabilmente più pericoloso. I bambini lamentano la mancanza di spazi, per incontrarsi, giocare, confrontarsi, in cui scoprire ed esercitare i propri talenti. La povertà di spazi è senz’altro dovuta a problemi strutturali, che però si aggiungono a quelli culturali e sociali, relativi alle condizioni delle famiglie, alla cultura, all’attenzione rivolta a questi aspetti della vita dei bambini".

“Il dato medio nazionale livella le situazioni e solo uno sguardo più puntuale riesce a mostrare la realtà che vi si nasconde dietro – si legge nell’atlante, nel capitolo 4, “Poveri in salute” - se infatti in provincia di Bolzano ed in Valle d’Aosta l’eccesso di peso riguarda meno di 1 bambino su 5, e in Sardegna, Piemonte, Friuli e Veneto all’incirca 1 su 4, in Campania quasi 1 bambino su 2 risulta in sovrappeso. Il rischio di obesità è strettamente correlato a un’altra variabile che sembra caratterizzare il profilo di una parte bambini e dei ragazzi di oggi: la sedentarietà”.

“Le condizioni di povertà economica portano ad avere fenomeni di obesità che sono più alti al sud e su cui incide la cattiva alimentazione insieme alla sedentarietà - conclude Daniela Rossi - Inoltre, da una ricerca emerge che i ragazzi che non svolgono attività sportiva hanno competenze ridotte in matematica e lettura. Quindi risulta evidente che il ruolo dello sport rientra a pieno titolo nelle politiche di promozione sociale, motivo in più per aumentare e incentivare gli interventi al sud”.

L’Atlante è a cura di Giulio Cederna: 200 pagine di analisi e dati geolocalizzati in 62 mappe, corredato dalle foto di Riccardo Venturi e disponibile online. (Elena Fiorani)

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