Nazionale

A Cogoleto (Ge) la rievocazione del Villaggio della gioventù

Sabato 14 novembre l'Uisp ha ricordato l'esperienza lanciata da Arrigo Diodati, con ospiti che l'hanno vissuta negli anni '50

Andare alle radici dell'esperienza del Villaggio della gioventù di Cogoleto e scoprire che proprio lì, nell'agosto del 1947, un gruppo di giovanissimi lanciò in terra i semi per la nascita dell'Uisp. Questo fu uno degli eventi fondativi dell'Uisp, che nacque un anno dopo la prima edizione del Villaggio, nel 1948, e Diodati, poco più che ventenne, fu uno dei suoi fondatori, più avanti ve ne spiegheremo il perchè. Arrigo Diodati morì nel dicembre 2013 e questa è la sua incredibile storia. 

Figlio di antifascisti, riparò in Francia nel 1937 e rientrò in Italia nel 1943 e iniziò la lotta partigiana a La Spezia. Fu arrestato negli ultimi mesi del '44 e seviziato nei locali della Casa dello studente di Genova e in seguito tradotto nel carcere di Marassi da cui fu prelevato il 23 marzo 1945 con lo scopo di esser fucilato con altri compagni di lotta antifascista ma sopravvisse all'eccidio di Cravasco. "Sentivo colarmi addosso il sangue caldo dei compagni appena fucilati ed i colpi di grazia sparati dai tedeschi sugli agonizzanti - raccontó - Non vedevo nulla, perché ero tra i corpi di quelli ammazzati, i nazisti credettero che ero stato colpito a morte, così mi salvai nell'eccidio di Cravasco”.
Arrigo Diodati credeva nel valore rivoluzionario dell'attività libera, turistica e sportiva. Il fascismo e il nazismo avevano fatto dello sport uno strumento di propaganda con tutta la retorica mussoliniana della forza, dell'onore e della vittoria. Diodati e tanti altri giovani con lui, riscoprirono la dolcezza e la lentezza dell'attività sportiva libera, ludica, senza finalità propagandistiche, praticata col sorriso sulla bocca e con la voglia di guardarsi intorno. Anche da queste idee nacque l'Uisp, così come la conosciamo oggi.


Il 14 novembre 2015 siamo andati a riscoprire le radici di quell'esperienza insieme ad alcuni giovani protagonisti di allora che oggi hanno ottant'anni e più: Soledad Diodati, sorella di Arrigo, Argelia Aspromonte, Giovanni Bruzzone, Armando Pagani, Egildo Galdi, Bruno Cristofarini e Ferruccio Baratella dell'Anpi. E ancora: Franco Martello, Franco Gatti e Pino Tesini, che hanno ricordato la figura di Diodati. Alcuni amici di allora e di oggi come Repetto e Wanda Ciaccia. Nel pomeriggio le attività di atletica dei giovanissimi, l'incontro pubblico con Vincenzo Manco presidente Uisp, Anita Venturi sindaco di Cogoleto e il deputato Lorenzo Basso. Tutte cose organizzate dall'Uisp di Genova e dall'Uisp Liguria (presenti, tra gli altri, Tiziano Pesce, Isa Di Grumo, Tommaso Bisio e Fabrizio De Meo). GUARDA IL VIDEO con alcune immagini della giornata di sabato 14 novembre e guarda anche il VIDEO della trasmissione Uisp Magazine, di Tele Nord, che presenta la manifestazione.

Al loro fianco l'Uisp nazionale che ha inserito questa iniziativa nel calendario per il 70esimo della Liberazione. Da questa esperienza verrà tratto un video grazie alle riprese e al montaggio di Francesca Spanó, dell'Uff. stampa e comunicazione Uisp. Nel corso dell'incontro pubblico è stato proiettato il video "Le ragazze del '43 e la bicicletta". Infine le premiazioni, con un centinaio di bambini e bambine che hanno "premiato" i giovani di allora e da loro hanno ricevuto un premio. Una giornata per ricordare, riflettere e guardare in avanti, secondo le testimonianze ancora limpidissime di chi, tra il 1947 e il 1957 era lì. Da molti di loro, a cominciare da Soledad Diodati che nacque e visse a Parigi sino all'età di undici anni insieme alla sua famiglia di esuli antifascisti, sono partiti messaggi di solidarietà e di speranza all'indomani degli attentati terroristici in Francia.
Una giornata che è servita a riannodare i fili della memoria e a comprendere come i semi del Villaggio della Gioventù lanciati da Arrigo "Franco" Diodati erano fatti di amicizia, escursionismo, attività turistiche e sportive. I giovani avevano bisogno anche di queste cose per provare a dare il loro contributo ad un Paese che provava a ripartire. Questi semi incontrarono altri semi di lì a poco, nel 1948, nacque l'Uisp: l'impegno civile e l'attività sportiva, l'idea di essere uno spazio accogliente anche per le donne e quella del gioco per i bambini senza necessariamente selezionarli per farne dei campioni. Insomma l'idea che lo sport non doveva essere soltanto un'attività per i ricchi ma potesse diventare un diritto per tutti. Questi semi hanno dato vita all'Uisp così come oggi la conosciamo, la più grande associazione europea di sport sociale e per tutti, con radici solide e profonde nella società italiana. (di Ivano Maiorella)

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