Nazionale

A vent'anni di distanza dal G8, Genova siamo ancora noi

Speranze e illusioni di un movimento nel quale c'era anche l'Uisp. Come e perchè lo sport sociale era parte di una rete che chiedeva la globalizzazione dei diritti

 

Genova, venti anni dopo: c’era anche l’Uisp in quei giorni. Insieme ad un vasto movimento di ragazzi e ragazze, sindacati, centinaia di associazioni locali e nazionali. Con lo sguardo rivolto ai Global Forum di Porto Alegre che si era tenuto nel 1999 e con l’idea fissa della globalizzazione dei diritti, tra i quali c’era (e c’è) il diritto alla salute, al movimento, al benessere. E con un’altra idea fissa: lo sport è un pezzo di società non un mondo separato, un’arena sociale dove si praticano l’uguaglianza, i diritti, la pace, la solidarietà, l’ambiente.

Con questa visione e l’obiettivo di fare da ponte tra valori sociali e sportivi, non certo una novità ma una costante nella storia dell’Uisp, l’associazione rappresentava una delle tante esperienze del terzo settore che in quegli anni contestava l’arroganza del potere finanziario, portando avanti le ragioni “degli ultimi della Terra”, come si legge nei comunicati dell’epoca.

Vertici politico diplomatici e controvertici dal basso si rincorsero a partire dal dicembre 1999 quando a Seattle (USA) si svolse la conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Alla base dell’incontro venne dichiarata l’intenzione di discutere di numerosi temi, fra cui l’ambiente, la globalizzazione dei mercati, il debito dei paesi del Sud della Terra. In contrapposizione a quell’evento, venne convocata una mobilitazione che assunse carattere di massa. I promotori appartenevano a sigle eterogenee: movimenti sociali, sindacati operai, associazioni, gruppi giovanili e ambientalisti, organizzazioni non governative, comitati spontanei di cittadini. Nacque così il cosiddetto “popolo di Seattle”  che iniziò a prendere di mira tutti i vertici internazionali che ciclicamente venivano riuniti in diversi paesi del mondo, contestando anche la progressiva privatizzazione del lavoro, della sanità, della scuola, della cultura in oggetti di commercio.

 

Nell’aprile 2000, si tenne una grande manifestazione a Washington, in occasione del G7. Fece seguito in dicembre il vertice di Montréal, in cui si incontrarono i ministri finanziari e i governatori delle Banche centrali dei 20 paesi più industrializzati del mondo. Ancora nel dicembre 2000, a Nizza, si riunì il Consiglio Europeo per discutere la Carta dei Diritti Fondamentali,

 Il Forum Sociale di Porto Alegre in Brasile nel gennaio 2001 si opponeva al Forum Economico Mondiale a Davos. La delegazione italiana (della quale faceva parte anche l’Uisp) rappresentava 1187 sigle, dagli scout alle reti civiche, dall’Arci a Legambiente, dalla Cgil ai movimenti cattolici, c’erano moderati e radicali e tutti convivevano, nonostante spinte diverse.

Nei mesi successivi l’Uisp fece parte della rete delle 300 associazioni che diedero vita al Genoa Social Forum e che, a partire da marzo 2001, chiedevano “che nei giorni del Vertice dei G8 di Genova siano tutelate le libertà di espressione e di manifestazione per i cittadini del mondo.Crediamo, infatti, che le istituzioni repubblicane del nostro Paese, proprio per la loro storia e per i principi su cui si fondano, non possano e non debbano decidere di autorità di negare gli spazi del confronto democratico e sospendere i diritti fondamentali dei cittadini” (fonte PeaceLink)

E questo articolo di Vita racconta che “mentre le istituzioni prendono tempo, gli abitanti di Genova al contrario hanno risposto in meno di una settimana alla richiesta di ospitare gratuitamente alcuni fra i partecipanti al meeting internazionale della società civile”.

Con don Andrea Gallo e altre centinaia di associazioni, l’Uisp Genova partecipò al tavolo preparatorio sulle tematiche dell’immigrazione:“Un nuovo spettro si aggira per l'Europa: è l'immigrato clandestino, il rifugiato, il profugo, incarnazione di un'umanità invisibile e senza diritti. Tutte le potenze della vecchia Europa sono alleate nel cacciarlo e nel respingerlo…” 

“Stigmatizzazione sociale e discriminazione - prosegue il documento, di tremenda attualità -contraddistinguono la vita quotidiana dei migranti all'interno dell'Unione europea, nelle città in cui si diffondono le retoriche e le politiche della "tolleranza zero", sui posti di lavoro così come nei campi di internamento coatto per migranti in attesa di espulsione sorti in tutta l'Europa negli ultimi anni, in cui sono rinchiusi uomini e donne rei solamente di avere la cittadinanza "sbagliata". (fonte integrale)

Sui giorni del G8 di Genova, dal 19 al 21 luglio, la ferita è ancora aperta. La morte del giovane Carlo Giuliani il 20 luglio 2001, le circostanze in cui maturò, la repressione poliziesca nella caserma Bolzaneto e nella scuola Diaz, sono cicatrici sulla strada che conduce alla ricerca della verità e della giustizia. L’archiviazione per la morte di Giuliani e il processo negato rimangono zone d’ombra.

Nei mesi successivi l’Uisp sarà tra le associazioni promotrici del Forum sociale europeo di Firenze nel novembre 2002: “Siamo stati a Porto Alegre, e poi a Firenze – si legge in un comunicat Uisp -  Tutt'e due le volte a raccontare la pratica sportiva come fatto transculturale, come quel gesto che si affida primariamente al corpo, al movimento, e in forza di questo primato del fisico, della corporeità, abbatte le barriere. Pensa alla lingua. Potenzialmente, è un fattore di disuguaglianza, di comunicazione asimmetrica. Con lo sport noi facciamo un passo indietro, facendo le prove di una condivisione che accade ancora prima della parola". 

Nel ricco programma di iniziative che si sono tenute a Genova in occasione del decennale, dal 19 al 23 luglio 2011, l’Uisp Genova e Liguria hanno partecipato attivamente nel coordinamento "Voi la Crisi. Noi la Speranza", organizzando iniziative sportive e dibattiti. Un impegno che non ha mai smesso di caratterizzare con continuità l’attività Uisp in ogni angolo d’Italia, che è nel dna di una associazione capace di parlare di diritti, pace, ambiente, solidarietà attraverso lo sport. L’Uisp ha continuato ad essere avanguardia di tematiche sociali nello sport anche negli anni successivi, affidando ad alcune sue manifestazioni di primo piano come Vivicittà altrettanti messaggi di pace, cooperazione, riscatto sociale. (di Ivano Maiorella)

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP