Nazionale

Ecco perchè stare attenti al razzismo, senza girarci intorno

La vicenda del Trieste Running Festival insegna che l'attenzione contro il razzismo va tenuta sempre alta. La protesta dell'Uisp e la ricostruzione dei fatti

 

La brutta figura rimane, così come la necessità di vigilare contro il razzismo, sempre e dovunque.  Il resto lo vedremo. La "maratona" italiana di Trieste è stata accusata di razzismo dai giornali di mezzo mondo, il popolo dei social ha lanciato l'allarme e non ha minimizzato, gli organizzatori hanno cambiato versione mille volte, la polemica politica ha fatto da tritatutto e rimane la certezza che il razzismo può avere mille facce e l'attenzione va tenuta alta.

I fatti. Non sarà ingaggiato alcun atleta africano per la Trieste Running Festival che si terrà dal 3 al 5 maggio: l’annuncio shock fa il giro delle testate on line nella mattinata di sabato scorso, 27 aprile. Quelli bianchi sì, quelli neri no? Abbiamo capito bene? Gli organizzatori parlano di ingaggi troppo alti. Poi cambieranno versione nel corso della giornata.

L’Uisp replica immediatamente e in twitter riassume sdegno e protesta: “UispNazionale sconcertata da questa notizia, gli organizzatori diano spiegazioni, la cittá di #Trieste non merita questo oltraggio: sport é inclusione, #NoRazzismo sempre e ovunque”. Sui social molte persone propongono di boicottare la manifestazione. Nel pomeriggio l’Uisp diffonde questo comunicato: “Ciò che sta accadendo a Trieste macchia profondamente lo sport e la Carta Olimpica. La Uisp condanna fortemente le scelte che impediscono la partecipazione di atleti africani alla mezza maratona del Trieste Running Festival, le quali hanno il sapore di chiaro stampo razzista. La pratica sportiva ha avuto nella storia il ruolo di costruire ponti, fratellanza, solidarietà tra popoli, pace, non altro. La Uisp chiede che tutte le organizzazioni sportive, il CONI e la FIDAL facciano sentire la loro pressione affinché possa essere ripristinato il diritto di tutti gli atleti a partecipare”.

In serata la Fidal prende le distanze, apre un fascicolo e chiarisce: «Siamo la federazione che applica già uno ius soli molto avanzato, dove l'uguaglianza e il rispetto sono l'assoluta normalità. Vigileremo con la massima attenzione, verificando i fatti e le motivazioni».

La protesta si è ormai allargata e diventa anche polemica politica. Il sottosegretario alla presidenze del Consiglio Giancarlo Giorgetti prende le distanze: “Sbagliato escludere gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il malessere esploso a Trieste nasconde l’ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo gli scafisti dello sport. Aprirò subito un’indagine interna”. Per il vicepremier Di Maio non è così che si affronta il problema: “non è escludendoli da una gara che si combatte il problema. Anzi, così il problema si aggrava e la vicenda in sé per come sta emergendo rasenta la follia”. La frase di Giorgetti sui presunti “scafisti dello sport” è stata fortemente criticata dal segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti: “Sento parlare di ‘scafisti dello sport’. Non pensavo che saremmo arrivati a tanto. La Lega e i suoi rappresentanti del governo lascino in pace il mondo dello sport, lo tengano fuori dalla propaganda”.

Nella tarda serata di sabato 27 aprile arriva il dietrofront degli organizzatori: «Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato, inviteremo anche atleti africani». Pare che saranno 5 (4 uomini e 1 donna) i top runner africani protagonisti della Trieste 24 Half Marathon.

"La vicenda della Maratona di Trieste non può essere archiviata come un episodio buffo, o peggio, irrilevante - scrive Raffaella Chiodo Karpinsky, settore Internazionale, Cooperazione e interculturalità Uisp -  Tanto meno una “provocazione” come vorrebbero gli organizzatori e artefici di questa triste storia. Rappresenta al contrario un esempio allarmante del livello di abbrutimento che la nostra società ha raggiunto.

Naturalmente non penso sia una “esclusiva” di cui si possa “vantare” solo l’Italia. E’ ormai una prerogativa che caratterizza molta, troppa Europa. I casi di discriminazione e razzismo nello sport come in tutti i settori della società, si registrano sugli spalti così come in campo della serie A fino alle categorie amatoriali dei cosiddetti campetti di periferia, sono all’ordine del giorno nel vecchio continente".

"Il 27 aprile - prosegue Raffaella Chiodo - il giorno in cui è balzata alla cronaca la scelta scellerata degli organizzatori della Mezza Maratona di Trieste, avrebbe dovuto essere invece l”’occasione per festeggiare un anniversario straordinariamente importante per tutta l’umanità. In quello stesso giorno, 25 anni fa infatti si realizzavano le prime vere (perché di tutti: bianchi e neri), elezioni libere e democratiche del Sud Africa. Nelson Mandela dopo 27 anni di prigionia veniva eletto Presidente della Repubblica e si metteva fine al sistema dell’Apartheid. Quale sinistra coincidenza la geniale uscita triestina!" (I.M.)

LEGGI QUI L'ARTICOLO INTEGRALE

 

 

 

 

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP