Nazionale

Inclusione di rifugiati attraverso lo sport: Uisp al fianco di UNHCR

Una coalizione globale attraverso la quale il mondo dello sport promette sostegno ai rifugiati, in vista del Global Refugee Forum della prossima settimana

 

Da anni l’Uisp promuove lo sport come uno degli strumenti primari per fare accoglienza, ma anche come un luogo dove chi fugge da guerre, torture, fame o violenza possa ricostruirsi, riacquisire fiducia in sè stesso e negli altri. L’Uisp lo fa quotidianamente sul territorio, attraverso le società sportive e Asd-Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate che includono richiedenti asilo e rifugiati. Lo fa attraverso progetti italiani ed europei che promuovono lo scambio di buone pratiche e modelli di formazione per educatori sportivi. Lo fa nei suoi progetti all’estero dove la diplomazia sportiva dal basso diventa un modo per risolvere conflitti.

Questo lavoro è stato riconosciuto ufficialmente anche dall’ONU nel 2018 quando, all’interno del Global Compact sviluppato da UNHCR-Agenzia Onu per i rifugiati, sono stati inseriti tre articoli che sottolineavano il ruolo dello sport nel processo di inclusione sociale, coesione e benessere in particolare per rifugiati giovani e adolescenti (art. 44).

Per questo quando siamo stati chiamati da UNHCR a sottoscrivere una serie di impegni volti a offrire opportunità di sport per richiedenti asilo e rifugiati, abbiamo risposto con entusiasmo. L’Uisp è stata tra le prime organizzazioni mondiali firmatarie di questi impegni, tra Comitati olimpici, Federazioni e organizzazioni sociali.

Pubblichiamo volentieri il comunicato stampa con cui UNHCR annuncia la nascita di una Coalizione Globale. Questo lavoro verrà presentato al prossimo Forum Mondiale sui Rifugiati che si terrà a Ginevra il 17 e 18 dicembre 2019

 

Comunicato stampa - UNHCR PRESS RELEASE
Ginevra, 10 dicembre 2019

Il mondo dello sport promette sostegno ai rifugiati, in vista del Global Refugee Forum della prossima settimana

Oltre 70 organizzazioni si sono unite a UNHCR e Comitato Olimpico Internazionale per aiutare i giovani rifugiati a scoprire il loro potenziale attraverso lo sport

L'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e il Comitato olimpico internazionale (CIO) hanno annunciato oggi che oltre 70 organizzazioni - tra cui i comitati olimpici nazionali, le federazioni sportive internazionali, le associazioni nazionali, i club e le organizzazioni della società civile che lavorano attraverso lo sport - si impegnano a fornire opportunità di sport per i giovani rifugiati.

Riconoscendo il potere trasformativo dello sport, l'UNHCR ha lavorato a stretto contatto con la Olympic Refuge Foundation (ORF) e il CIO su questa iniziativa globale, in vista del primo Forum mondiale sui rifugiati di Ginevra il 17 e 18 dicembre 2019.

Gli impegni presi sono i seguenti:

1.      Promuovere e garantire l'accesso a tutti i rifugiati, senza distinzioni di alcun tipo, a strutture sportive sicure e inclusive
2.      Aumentare la disponibilità e l'accesso agli sport organizzati e alle iniziative sportive per le comunità di rifugiati e di accoglienza, prendendo attivamente in considerazione l'età, il genere, le capacità e altre esigenze di diversità
3.      Promuovere e facilitare la parità di accesso e partecipazione dei rifugiati a eventi e competizioni sportive a tutti i livelli.

“Accogliamo con grande favore questi importanti impegni. Dimostrano chiaramente che il mondo sportivo sta con i rifugiati - ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati - Questo sforzo globale e collettivo è cruciale per la promozione di programmi sportivi che possano aiutare i giovani rifugiati a costruire la fiducia, la loro salute fisica e mentale, scoprire il loro potenziale e ripristinare la prospettiva di un futuro migliore".

Il presidente del CIO, Thomas Bach, che presenterà gli impegni a nome dei firmatari al prossimo Global Refugee Forum, ha accolto con favore il sostegno di tutti. "Attraverso lo sport, il CIO sostiene i rifugiati di tutto il mondo da molti anni - ha affermato il presidente del CIO - Più recentemente, insieme all'UNHCR, abbiamo creato la Olympic Refuge Foundation. Da questa esperienza abbiamo imparato quanto per i bambini e i giovani sradicati dalla guerra o dalla persecuzione, lo sport sia molto più che un'attività di svago. Gli impegni che stiamo assumendo oggi ribadiscono la promessa fatta dal movimento sportivo e da partner chiave, dai governi alle ONG, a fare la loro parte nel sostenere i rifugiati. Sono lieto di vedere che oltre 70 organizzazioni fanno già parte della coalizione sportiva e spero che altre organizzazioni si uniranno a noi in vista del Global Refugee Forum".

Tra tra i firmatari figurano anche l’Atletica mondiale, la federazione internazionale di judo, gli Special Olympics e il Comitato Paralimpico Internazionale, le associazioni di calcio inglese e irlandese, la Fondazione AC Milan e i comitati olimpici di 12 paesi.

È un'opportunità per essere inclusi e protetti, un'opportunità per guarire, rafforzarsi e crescere.

I firmatari chiedono inoltre alle organizzazioni sportive di tutto il mondo di unirsi a loro nell'offrire opportunità sportive ai rifugiati e ai giovani sfollati, in particolare quelli che vivono nelle comunità di accoglienza.

L'elenco completo delle organizzazioni impegnate le loro relative dichiarazione sono disponibili a questo link

Il Global Compact on Refugees, l’accordo quadro internazionale per rafforzare la cooperazione e la solidarietà con i rifugiati e i paesi ospitanti interessati, riconosce specificamente il contributo dello sport e delle entità sportive alla protezione e al benessere dei rifugiati e degli sfollati interni. Gli impegni sportivi insieme ad altri contributi saranno messi in evidenza nel prossimo Forum mondiale sui rifugiati.

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