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L'Uisp in piazza al fianco dei giovani per il #FridaysForFuture

Cortei si sono svolti nella mattinata di venerdì 27 settembre in oltre 180 città italiane. C'era anche l'Uisp. Intervengono V. Manco, S. Cannavò, S. Dati

 

#FridaysForFurture per il clima, centinaia di migliaia di giovani sono scesi in piazza in tutto il mondo e anche in Italia dove, tra slogan e striscioni, ci sono anche le bandiere dello sport sociale e per tutti Uisp per l’ambiente, il futuro, una nuova qualità della vita.

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“C’è anche lo sport per tutti oggi nelle tante piazze d'Italia - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - La grande mobilitazione promossa dalle giovani generazioni chiama tutti ad un forte scatto di responsabilità per assumere comportamenti, azioni, stili di vita che siano sostenibili. Il nostro pianeta soffre da tempo e la Uisp è da sempre impegnata a risvegliare le coscienze dei propri associati e di tutto lo sport italiano affinché le varie iniziative siano sempre di più plastic free, prevedano il rispetto delle risorse idriche e l'uso delle energie rinnovabili per l'efficientamento energetico dell'impiantistica sportiva. Ognuno di noi deve vivere la crisi climatica come una vera e propria emergenza, solo così saremo capaci di promuovere e produrre cambiamento”.

Il terzo sciopero globale per il clima di Fridays for Future Italia è stato caratterizzato da cortei in più di 180 città. Duecentomila ragazzi hanno sfilato a Roma, la piazza più partecipata, seguita da Milano con 150 mila. A Napoli sono circa 80 mila, 50 mila a Firenze, 20 mila a Torino e Bologna e 10 mila a Palermo e Bari. A Roma l’Uisp ha sfilato al fianco degli studenti, con dirigenti, ragazzi del servizio civile che stanno svolgendo il loro anno presso l’Uisp nazionale e una delegazione proveniente da Napoli: “Questo tema è fondamentale per la nostra sopravvivenza – ha detto Stefano Dati, insegnante e dirigente dell’Uisp montagna della Campania - Un elemento importante è che questo movimento di giovani svegli le nostre coscienze in modo da creare nuova politica, nuove attività e soprattutto uno stile di vita che sia adeguato al nostro pianeta”.

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“Per il futuro si presenta uno scenario ambientale apocalittico – commenta Santino Cannavò, responsabile politiche ambientale Uisp - che avrà grosse ripercussioni sulla geopolitica, aumentando le disuguaglianze economiche e sociali tra individui ricchi e poveri. La paura di un futuro incerto e la conoscenza scientifica, misti alla rabbia dei giovani, nella settimana dal 20 al 27 settembre, culminata con la manifestazione mondiale Fridays for future, si sono trasformati in un fiume in piena che ha invaso le piazze, sollecitato le coscienze, messo alla sbarra i governi e chiesto una risposta immediata, urgente e concreta”.

“A cosa stiamo assistendo? Una rivoluzione delle coscienze? Una mossa strategica dei signori dell’economia che dalla brown economy lanciano la green economy riconvertendo gli stessi capitali? Il marketing per la creazione di un nuovo mercato di fruitori green? Una fase annunciata del crollo del capitalismo? – aggiunge Cannavò - Resta la contrapposizione tra il diritto al profitto e i diritti universali della persona, tra chi sfrutta il pianeta per fini economici e le popolazioni indigene che difendono la terra, tra chi ha imposto un modello di sviluppo consumistico e la cultura popolare del ridurre, riusare e riciclare, tra chi ha perpetrato, e continua a farlo, politiche colonialistiche e capitalistiche a danno delle popolazioni più povere del mondo e chi opera per la solidarietà, l’uguaglianza e l’integrazione, tra chi alza muri per difendersi dai migranti ambientali e sociali e chi crea accoglienza. Due culture: la prima dell’egoismo e la seconda dell’altruismo”.

La Uisp con i suoi dirigenti sin dagli anni ’80 ha sollecitato i cittadini a ripensare le pratiche sportive, partecipando all’elaborazione culturale dei grandi temi dell’ambientalismo nati in Italia – conclude Santino Cannavò - un impegno intenso e proficuo che deve essere ripreso per affermare che lo sport è un elemento importante per lo sviluppo sostenibile, come anche affermato dall’ONU nell’Agenda 2030. Oggi abbiamo bisogno di pianificare un nuovo percorso fatto di organizzazione e formazione sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile, non più solo come élite culturale bensì come intero corpo sociale sui vari livelli: nazionale, regionale e territoriale”.

Per leggere l’intervento integrale di Santino Cannavò clicca qui

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