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La scomparsa di Franca Caiani, dirigente storica dell'Uisp

Aveva 86 anni, è morta per cause naturali a Firenze, la città dove negli anni '50 era stata dirigente Uisp. Guarda il video con la sua ultima intervista

 

Franca Caiani, 86 anni, è scomparsa per cause naturali nel pomeriggio di domenica 5 maggio a Firenze. Al figlio Valerio, ai familiari ed amici, la Presidenza e la Direzione nazionale Uisp rivolgono un commosso pensiero di cordoglio e vicinanza. Sarà possibile visitare la salma sino a domani, martedì 7 maggio alle ore 11 presso la Cappella del Commiato di Careggi a Firenze. Dopodichè il corpo verrà cremato.

"Franca Caiani ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell'Uisp - ricorda Luciano Senatori, presidente del Comitato Etico Uisp - è stata ai vertici dell'associazione a Firenze negli anni '50 e nella Direzione nazionale Uisp. Successivamente al 1960 ha intrapreso la carriera politica che l'ha portata a ricoprire il ruolo di assessore comunale e provinciale nel capoluogo toscano".

Franca Caiani è stata recentemente intervistata dalla redazione nazionale Uisp per il video "Capitane Coraggiose", realizzato nel 2018 per ricostruire la storia dell'Uisp attraverso le donne che hanno ricoperto ruoli particolarmente significativi.

GUARDA IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DI FRANCA CAIANI

Riportiamo questo breve frammento  video con sue dichiarazioni a proposito della raccolta di firme sul Manifesto "Mai più Fascismi" che l'Uisp, al fianco dell'Anpi ed altre associazioni, ha consegnato al presidente Mattarella. "La libertà è il valore più importante - dice Franca Caiani - per il quale uomini e donne hanno sacrificato il loro bene più prezioso, la vita. Mai avrei pensato che a distanza di alcuni decenni fossimo costretti a mobilitarci per difendere e rilanciare l'importanza di questi valori". (I.M.)

 

Pubblichiamo il ricordo di Luciano Senatori, storico dirigente Uisp

Franca Caiani: “Capitana Coraggiosa”

Una delle “Capitane Coraggiose” ci ha lasciati, Franca Caiani, tra le prime donne che hanno fatto la storia dell’Uisp non è più con noi. Rimane la sua memoria e l’insegnamento che si può trarre dalla sua esperienza. Nel 1950, giovanissima, iniziò l’attività nell’Uisp di Firenze come responsabile dell’attività femminile e in poco tempo riuscì a coinvolgere il movimento sportivo presente nelle Case del popolo con la costituzione di 34 squadre di pallavolo femminile.

Tra successi e momenti di difficoltà l’Uisp di Firenze diventa punto di riferimento importante per lo sport femminile nonostante i pregiudizi e gli ostacoli che si ergevano di fronte alle donne. Franca Caiani è tra le prime donne dello sport italiano che apre un confronto culturale e di costume rispetto all’abbigliamento delle atlete.

Per le donne non era facile all’epoca fare sport. Fare sport significava rompere con tanti pregiudizi come l’idea di “mostrarsi” in pantaloni corti e che certi sport “sciupavano” la femminilità.  Quelle che praticavano lo sport erano poche ma l’obiettivo dell’Uisp era appunto quello di estendere la pratica sportiva al maggior numero di giovani possibile e di conquistare alla pratica sportiva un numero maggiore di donne. Fare sport era una conquista di emancipazione, di superamento dei pregiudizi.

A metà degli anni ‘50 Franca è eletta nella Direzione nazionale e in quella fase, dopo l’esperienza fatta con le Rassegne nazionali femminili, a cui avevano partecipato migliaia di atlete, le donne dell’Uisp, con le dirigenti dell’UDI-Unione donne italiane, iniziano ad interrogarsi sui limiti di quelle iniziative, importanti ma inadatte a produrre un tessuto associativo permanente.

Inizia un confronto culturale sulle attività sportive femminili, sull’agonismo, sulle differenze tra uomo e donna, sui pregiudizi. La Caiani ritiene utile promuovere lo sport, tuttavia ritiene necessaria una diversa impostazione dell’attività “senza respingere l’attività agonistica, occorre praticarla con modalità diverse. Mettere in atto iniziative semplici, elementari, senza schemi fissi, senza tecnicismi”.

Nel suo pensiero è posta una questione di fondo: per aumentare la pratica sportiva femminile serve un’attività che faciliti la partecipazione, un’attività più ludica, meno specialistica. Sono considerazioni e proposte fatte con semplicità, sessant'anni or sono, dettate dalle esperienze sul campo, da consolidare nella ricerca di una nuova cultura dello sport. Rappresentano un primo seme per un raccolto che si realizzerà negli anni a venire
Capitana coraggiosa grazie! (Luciano Senatori)

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