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Cantiere Terzo Settore: per lo sport sociale parla l’Uisp

Lo sport sociale e per tutti risponde a pieno alle esigenze del Terzo Settore, ma la legislazione ha bisogno di essere armonizzata. Parla T. Pesce.

 

Tiziano Pesce, presidente Uisp, è tra i presidenti di associazioni di promozione sociale intervistati da Cantiere Terzo Settore, nell'ambito di una serie di approfondimenti sgli effetti della riforma del terzo settore. Tiziano Pesce, nell'intervista realizzata da Elena Fiorani per il Giornale Radio Sociale, si è detto preoccupato soprattutto della insufficiente armonizzazione tra riforma del terzo settore e riforma dello sport, soprattutto in ambito fiscale. Un gap reso ancora più grave dal fatto che proprio le realtà associative sportive rappresentano circa un terzo dell'intero terzo settore nazionale. 

Da dove inizia il rapporto tra Uisp e Terzo Settore? Da lontano. Parte dal riconoscimento come associazione di promozione sociale e arriva ai giorni nostri, alla riforma legislativa del Terzo settore che ha consentito alla Uisp di ottenere pieno riconoscimento giuridico. “La definizione di ente del Terzo settore si addice pienamente alla nostra associazione, in quanto è una nuova qualifica giuridica che riconosce il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di attività di interesse generale. Inoltre, è prevista l’attenzione al concetto di mutualità: si tratta quindi di un contesto in cui la Uisp si trova molto a suo agio”, ha spiegato Pesce.  Proprio la riforma sembra confermare ancor di più che lo sport è Terzo settore e la sfida che attende l’Uisp, per il futuro, è “consolidare, all’interno dei confini delle attività di interesse generale, un nuovo rapporto circolare tra centro e periferie, con sempre maggiore impegno e senso di responsabilità collettiva”.

La riforma del Terzo settore ha avuto un impatto positivo sull'impianto organizzativo Uisp. Da subito è stato avviato il percorso di modifica dello statuto nazionale e di quelli dei livelli regionali e territoriali che compongono l'ampia rete associativa nazionale. Le organizzazioni aderenti alla rete Uisp hanno adattato il proprio sistema normativo per renderlo rispondente alle norme del codice del Terzo settore. A tal proposito, Tiziano Pesce ha commentato: “Aver colto da subito le opportunità, e non solo le richieste di modifica, che ci arrivavano dal codice del Terzo settore, ci ha messo nella condizione già nel giugno 2019 di riformare il nostro impianto statutario, seguito dal regolamento nazionale e da un lavoro, che non si è ancora concluso, sul codice etico. Gli anni recenti hanno visto la nostra associazione protagonista di un percorso di autoriforma del modello organizzativo interno, dal rapporto tra Comitati regionali e territoriali e livello nazionale fino al superamento delle nostre leghe di attività, attraverso un passaggio da strutture a settori, con l’obiettivo di crescere come rete associativa nazionale. Per noi gli aggiornamenti legati al codice del Terzo settore hanno significato mettere l'Uisp in sicurezza, consolidare il riconoscimento di associazione di promozione sociale, ma anche cogliere l'opportunità di diventare rete associativa nazionale da un punto di vista giuridico, nel rispetto delle norme del codice del Terzo settore”.

 

Ciò nonostante, il quadro normativo è ancora incerto , specialmente sull’impianto fiscale. Attualmente mancano alcuni decreti attuativi e l’autorizzazione dell’Unione europea, a cui si aggiunge nel caso della Uisp l’essere anche ente di promozione sportiva, riconosciuto dal Coni. Pesa, tra le altre cose, anche il difficile rapporto tra le attività di interesse generale e quelle diverse, che spesso nell’ambito di un’associazione sportiva dilettantistica rafforzano e garantiscono la sostenibilità di un'organizzazione. Il codice del Terzo settore introduce un elenco specifico di attività di interesse generale. "Proprio l’inserimento a pieno titolo dell'organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche tra quelle di interesse generale, all’articolo 5 lettera t del codice del Terzo settore, manifesta il preciso intento del legislatore di coinvolgere gli enti sportivi dilettantistici nell'ambito del Terzo settore", ha spiegato Pesce ricordando l'impegno della Uisp, che guarda con molta attenzione alla promozione di diritti a favore delle fasce sociali più svantaggiate attraverso lo strumento dello sport di cittadinanza. Un impegno che si apre a vari ambiti: educazione, istruzione, formazione, ricerca, salute, cooperazione allo sviluppo, salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente. 

La riforma chiede agli enti maggiore trasparenza, grande attenzione alla accountability e alla rendicontazione sociale. Temi su cui l’Uisp lavorava già da diversi anni. Ad esempio, nel 2013, aveva richiesto al Comitato olimpico nazionale italiano nuovi sistemi di rendicontazione e allocazione delle risorse pubbliche. “Le azioni messe in campo dall’Uisp in questo ambito si concretizzano nel rafforzamento di un sistema interno già presente da anni, riferito agli aspetti gestionali ed amministrativi e ai modelli che la nostra associazione segue a tutti i livelli”, ha detto Tiziano Pesce. Già da tempo l’Uisp si è dotata di un piano dei conti omogeneo a livello nazionale e ha previsto degli obblighi ben precisi, poi introdotti anche dalla riforma legislativa del Terzo settore. “Si tratta, quindi, per noi di un percorso che arriva da lontano e su cui negli ultimi anni abbiamo posto ulteriore attenzione in tutti i settori della nostra associazione, che rafforzeremo anche attraverso la promozione e lo sviluppo delle attività di autocontrollo e di assistenza tecnica nei confronti della rete associativa”, ha proseguito.

Un’altra novità è che il registro unico nazionale del Terzo settore sarà operativo subito dopo l’estate. A tal proposito Pesce ha spiegato: "Noi abbiamo lavorato molto in questi anni sull'informazione e formazione dei nostri operatori, nel rapporto tra Comitati regionali e territoriali e associazioni e società sportive dilettantistiche, per trasmettere tutte le informazioni corrette su questo adempimento. È sicuramente una fase delicata che dovrà vedere un grande sforzo collettivo dei diversi attori in campo, a partire dalla nostra associazione e nel rapporto con il Ministero del Lavoro che, attraverso la Direzione generale del Terzo settore, sta ponendo molta attenzione a questi aspetti, ma in particolare nel rapporto con le Regioni. È stato affermato da tempo che sarà un percorso di trasmigrazione che vedrà passare le informazioni dai registri già esistenti al nuovo registro unico nazionale del Terzo settore. Noi continueremo con il nostro impegno attraverso il sistema dei servizi di consulenze e gli snodi regionali, per essere sempre a disposizione, come rete nazionale, delle nostre associazioni affiliate e per supportarle e accompagnarle in questo percorso".

Cosa rappresenta, dunque, lo Sport sociale e per tutti, inserito nell’ambito del Terzo settore italiano? "Lo sport sociale non è solo esercizio fisico o competizione, ma anche cultura e diritto di cittadinanza, coesione e inclusione delle comunità. Aspetti fondamentali anche del Piano nazionale di ripresa e resilienza per superare la tremenda crisi sanitaria, economica e sociale data dalla pandemia", ha spiegato Tizino Pesce. Le attività che sono state valorizzate come opportunità attraverso il codice del Terzo settore, inserite nello statuto nazionale e di quelli dell’intera rete, permettono di ampliare il perimetro delle nostre funzioni mantenendo sempre presente l'obiettivo di utilità sociale. "Questa è la vera scommessa per il prossimo futuro: la crescita dello sport sociale e per tutti, inserito nell’ambito del Terzo settore italiano", ha concluso il presidente Uisp. 

 

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