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Parigi COP21: la chiusura degli accordi slitta a domani

Riscaldamento globale e risorse finanziarie i nodi da sciogliere. L'Uisp al fianco della Coalizione per il clima. Parla S. Cannavò
 
Le decisioni dei delegati riuniti a Parigi per COP21 slittano di un giorno. L'ultima bozza prevede di mantenere l'aumento della temperatura terrestre al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e si basa su impegni volontari di ciascun Paese, soggetti a revisione ogni cinque anni con la prima verifica fissata nel 2023 senza sistema sanzionatorio. 
“La bozza di accordo diffusa - dice Santino Cannavò, responsabile politiche ambientali Uisp - apre con principi quali diritti umani, diritto alla salute, diritti delle popolazioni indigene e migranti, parità di genere, equità intergenerazionale, empowerment femminile, lasciando però aperte diverse questioni importanti, a partire dalla riduzione delle emissioni di gas serra a lungo termine. I leader, infatti, non hanno ancora fissato target ben definiti, la scelta ricade tra una completa decarbonizzazione delle economie per un futuro a emissioni zero e un taglio sostanziale, ma non totale dei gas serra. Non c’è una risposta definitiva nemmeno sulle risorse finanziare da destinare alla lotta ai cambiamenti climatici e agli aiuti ai Paesi poveri più colpiti dall’aumento delle temperature per aiutarli a mitigare il riscaldamento globale”.

COP21 sta rispondendo alle aspettative del mondo?
“Nelle prime fasi aveva presentato risvolti ottimistici ora, come era prevedibile, pone dei distinguo per eludere un accordo ambizioso e vincolante, tornando a rispondere a vecchie logiche. La pressione delle lobby del carbon fossile e delle multinazionali condiziona fortemente le decisioni finali, nonostante la mobilitazione mondiale che ha preceduto i lavori di Parigi, e che a Roma ha visto l'Uisp in prima linea, al fianco della Coalizione per il clima. A prescindere da come andranno gli accordi di Parigi, il cammino verso una decarbonizzazione della società è lungo e complicato”. GUARDA IL VIDEO della Marcia per il clima

L’esperienza italiana della Coalizione per il Clima proeguirà?
“Giovedì 17 dicembre l’Uisp incontrerà le organizzazioni aderenti alla Coalizione per verificare il percorso iniziato e progettare quello futuro. A maggior ragione con accordi non del tutto soddisfacenti diventa un presidio importante: rappresenta un laboratorio dove la complessità della società civile che guarda ai temi della salvaguardia ambientale, dello sviluppo sociale, del lavoro, dell’economia, dell’equità, dei diritti, della pace tra i popoli si incontra, elabora, propone e lavora per un modello di società sostenibile. La Coalizione con il suo lavoro può esaltare la diversa natura delle organizzazioni aderenti, l’interdisciplinarietà, le diverse esperienze degli aderenti, la capillarizzazione e radicazione sul territorio”. (A cura di Elena Fiorani)

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