Nazionale

Dallo sport all'arte: la storia della signora Luigina

Luigia Introini, 85 anni, il suo impegno di atleta nel dopoguerra è un pezzo di storia Uisp. Poi divenuta fotografa: è in corso una mostra a Milano

 

A settembre dello scorso anno Concita De Gregorio ha ospitato nella sua rubrica su La Repubblica la lettera di Luigia Introini, 85 anni, una storia di diritti, donne e riscatto anche attraverso lo sport: "...Puoi immaginare cosa significava nel 1948 andare a chiedere e discutere con le mamme di allora: "lasci che sua figlia faccia sport, ci sono anch'io". È stata la mia prima battaglia vinta con l'Unione Italiana Sport Popolare (Uisp)....".

La signora Luigia è parte della storia Uisp che quest’anno per il settantesimo anniversario della sua nascita, raccontiamo e descriviamo con la voce dei protagonisti che l’hanno fatta crescere e evolversi fino all’associazione del 2018. “Le mie battaglie partono dal lontano 1948 con partecipazione attiva – scrive Luigia nella sua lettera - quando fare politica era partecipazione, slancio ideale e culturale per cambiare le condizioni di vita e di lavoro delle donne,  conquistare diritti civili e politici per tutte.  Di strada ne abbiamo fatta fino ad oggi, e posso ben dire: anch’io c’ero. Puoi immaginare cosa significava nel 1948 andare a chiedere e discutere con le mamme di allora 'lasci che sua figlia faccia sport, ci sono anch’io'. E’ stata la mia prima battaglia vinta con l’Unione Italiana Sport Popolare (UISP). Anch’io, allora, ho vinto due medaglie d’oro nella corsa (allora erano 60 metri e 400 mezzo fondo) durante incontri nazionali; peccato che i ladri in casa me le hanno rubate".

Per leggere la lettera integrale clicca qui

Anche le se le medaglie non ci sono più la soddisfazione di poter scegliere uno sport da praticare liberamente rimane immutata nella memoria della signora Luigia: in quegli anni l’Uisp muoveva i suoi primi passi proprio con l’obiettivo di portare la pratica sportiva a tutti, dovunque, nessuno escluso. L’impegno di Luigia non si è fermato e adesso si esprime attraverso la fotografia e fino al 16 marzo i suoi lavori saranno in mostra a Milano, presso la Biblioteca Gallaratese, in via Quarenghi 21. “Ho scattato le foto a Firenze e Milano, quando alcune strade della città sono diventate palcoscenico aperto alla bellezza dell’arte offrendo, non solo ai frequentatori di musei, ma a tutti passanti, le opere degli scultori Fernando Botero, Yasuda Kan ed Henry Moore. Così l’uomo della strada diventa testimone di un rapporto nuovo e più intimo con l’opera d’arte, acquisisce nuove entità, conoscenze, esperienze ed emozioni”. Per scaricare la locandina clicca qui

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