Nazionale

Stage discipline orientali: riflettere su ciò che eravamo e ciò che saremo

Il seminario, dedicato ai dirigenti delle Discipline Orientali Uisp, si è svolto on line ed hanno partecipato 91 dirigenti regionali, nazionali e territoriali

 

Si è svolto domenica 3 ottobre il seminario per dirigenti delle Discipline Orientali Uisp. Un appuntamento on line, per permettere a tutti di partecipare in modo facile, pratico e sicuro: si sono collegati in 91 tra dirigenti territoriali, regionali e nazionali e, nel pomeriggio, c'è stata anche l'occasione di un confronto con Domenico Falcone, presidente della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, sui temi delle discipline orientali.  

Ad introdurre i lavori Michele Chendi, responsabile nazionale Discipline orientali Uisp, che ha illustrato “La strategia” del Settore di Attività Uisp, analizzando l’offerta di attività, l’assistenza, i costi, l’agibilità delle scelte. Chendi ha ricordato i dati Istat del 2018, che stimano in oltre 20 milioni le persone che dichiarano di praticare sport. Di questi, tuttavia, solo il 25,7% lo fa in maniera continuativa e il 9,6% in maniera saltuaria. A fare sport sono soprattutto i ragazzi, ma con l’avanzare dell’età si tende a praticare meno attività fisica. Per rispondere alla sedentarietà e all’analfabetismo motorio, bisogna proporre una diversificazione dell’offerta che la renda più appetibile. Chendi ha illustrato le varie mission della Uisp: promuove ed organizza attività fisico sportive, motorie, associative nelle forme ludico-ricreative amatoriali e anche in modalità competitive; cura e sviluppa la formazione dei propri quadri tecnici in base ad uno specifico piano di formazione; persegue fini di solidarietà sociale, promuovendo ed organizzando attività di assistenza e di sostegno; svolge iniziative di sensibilizzazione ed educazione sui temi del rispetto della persona, contro forme di discriminazione, promuove l’inclusione. In conclusione del suo intervento, ha ricordato i valori delle discipline orientali: valori etico-morali, crescita culturale individuale, contributo al contesto sociale, conoscenza e consapevolezza di se stessi, valorizzazione dei processi educativi, sviluppo delle capacità coordinative e condizionali, riconoscimento e sviluppo della propria energia, miglioramento delle condizioni di salute, autostima, autodifesa. Le parole chiavi delle discipline orientali sono comunità, serietà, competenza/qualità, relazioni da mettere in pratica nell'attività quotidiana attraverso formazione, studio, occasioni di sana competizione. 

Il secondo intervento è stato quello di Franco Biavati, che ha parlato dell’organizzazione delle discipline orientali con cenni storici dal 1970 ai giorni nostri. Lo sportpertutti non è semplificato, né facilitato, ha ricordato Biavati, inverte la priorità tra prestazione e individuo ma non priva nessuno della possibilità di migliorare se stesso. Contiene il ludus, ma non ne fa una scusa per non cercare il miglioramento attitudinale e disciplinare. In sintesi, lo sportpertutti è un’idea avanzata, dove il corpo sviluppa le sue possibilità in sintonia con la propria natura antropologica. È, altresì, un’idea sociale che contribuisce alla crescita sociale e civile e si lega a valori di libertà, rispetto delle differenze e degli ambienti in cui viviamo. I contenuti della formazione sono stati illustrati da Manlio Comotto, responsabile nazionale formazione SdA Discipline orientali Uisp, mentre i ruoli nell'organizzazione da Claudio Bufalini, dirigente nazionale Discipline orientali Uisp. Maia Luisa Magoni, segretaria Discipline orientali Uisp, ha invece fatto il punto sulle prassi amministrative.

Biavati ha poi illustrato i meccanismi della formazione: gradi, esami, diplomi, aggiornamenti, assistenti, webinar, seminari. Una sorta di kit del formatore, da seguire ed utilizzare nel corso della propria formazione. Comotto ha poi illustrato la gestione di un’organizzazione sportiva, spiegando che in passato le società sportive erano associazioni informali basate sull’entusiasmo, sulla condivisione di interessi, sulla condivisione di valori ma con poca attenzione agli aspetti organizzativi. Adesso, invece, si tratta di associazioni strutturate, appartenenti al terzo settore, con regole interne formalizzate e con riferimenti normativi esterni. Comotto ha poi sottolineato l'importanza della comunicazione dal momento che "anche l'organizzazione è una forma di comunicazione". 

Stefano Nistri, dirigente nazionale Discipline orientali Uisp, ha invece affrontato il tema dell'inclusione in ambito sportivo. Infatti, oggi l'inclusione è un argomento che interessa tutto il sistema sociale, in qualunque aspetto che regola la nostra quotidianità. Certe volte, l'inclusione diventa così pressante da sembrare un problema, una difficoltà, invece è una necessità. Solo compiendo una vera inclusione potremmo arrivare a migliorare la vita sociale e relazionale del nostro tempo. L'inclusione passa necessariamente dalla consapevolezza e dalla conoscenza delle diverse individualità. Proprio la Uisp, ha ricordato il dirigente, ha fatto dell’integrazione la sua mission e anche le Discipline Orientali hanno una grande responsabilità in questo senso, essendo un settore di attività composito. Il linguaggio del corpo permette di aprire più canali comunicativi, questo crea opportunità ma anche grandi responsabilità. Per questo l'associazione deve attrezzarsi sempre più per svolgere questo ruolo sociale e culturale che va ben oltre l’insegnamento tecnico di una disciplina.

Pino Tesini, dirigente nazionale Discipline orientali Uisp, ha affrontato il delicato tema della gestione della disabilità nella pratica disciplinare, partendo dalla distinzione tra disabilità fisica e disabilità intellettiva. Il contatto fisico è una componente essenziale per aiutare le persone con disabilità a comprendere anche attraverso il corpo e far prendere coscienza della propria energia, ha detto Tesini. Infine Matilde Cavaciocchi, dirigente nazionale Discipline orientali Uisp, nel primo pomeriggio, ha introdotto il tema dell'attività sportiva giovanile prima di lasciare spazio ai saluti finali.

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