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Vicenza

Il racconto delle "Olimpiadi antirazziste"

Domenica 2 luglio Campo Marzo ha ospitato la prima edizione delle “Olimpiadi antirazziste” a Vicenza. Non c'erano medaglie d'oro, d'argento o di bronzo da conquistare, perchè a vincere era l'idea di un parco vivo attraverso lo sport e la socialità.

Come antenna locale del progetto “SportAntenne” della Uisp nazionale, finanziato dal Ministero dell'Interno – Fondo Fami 2014-2020 per contrastare le discriminazioni razziali, abbiamo voluto organizzare un evento sportivo proprio a Campo Marzo, il cui degrado è dovuto, secondo le posizioni di alcuni comitati cittadini, proprio per la numerosa presenza di migranti nel parco.

Da qui nasce lo “SportAntenne Day”, ospitato all'interno del festival di “Festambiente”, organizzato da Legambiente Vicenza.

Per un pomeriggio la zona di fronte al palco e vicino al tendone circus si è trasformata in un'arena sportiva contro le discriminazioni. Le “Olimpiadi antirazziste” sono state anticipate a partire dalle ore 15.00 da “Free to play”, ossia dall'allestimento di alcune “stazioni sportive”, a cui chiunque poteva liberamente giocare o sperimentarsi. C'è chi quindi ha improvvisato polverose partite di basket, nel frattempo molti bambini hanno provato il percorso di Parkour tenuto dall'ASD “Nextarea Parkour”. C'era poi una dimostrazione di Prepugilistica tenuta dalla “Palestra Independiente” di Vicenza, a cui si sono poi aggiunti alcuni richiedenti asilo, che hanno potuto sperimentarsi su questa disciplina. Molto gettonato il campo da calcetto, mentre c'è chi si è preparato alle olimpiadi giocando a Ping Pong.

Alle ore 17.00 sono iniziate le “Olimpiadi antirazziste” con la partecipazione di 9 squadre di richiedenti asilo, seguiti da alcune cooperative operanti in città (Cooperativa Idea Nostra, Cooperativa Altrestrade, Cosep, Cooperativa Entropia, tre squadre dell'Associazione “Mediterraneo” ed infine due composte da richiedenti ospitati nel Seminario). Ogni squadra a turno doveva cimentarsi in circuito di 7 prove. Ai classici tiri liberi di basket e alla lotteria dei rigori, sono stati inseriti staffetta, passaggi volanti con i piedi, getto del peso di precisione, percorso ad ostacoli e “water pong”.

La pluralità delle discipline e la prevalenza dell'aspetto ludico di alcune prove ha sviluppato lo spirito di squadra tra i richiedenti asilo per il semplice fatto che contava la prestazione collettiva e non quella dei singoli. Per esempio nel percorso ad ostacoli, i componenti della squadra dovevano svolgere un tragitto tutti assieme tenendosi per mano senza cadere a terra.

Anche se è stata fatta una classifica generale tenendo conto delle prestazioni nelle singole prove, il premio è stato uguale per tutti a sottolineare l'aspetto non competitivo dell'iniziativa.

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