Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Xenoi: la valorizzazione delle diversità

l progetto Xenoi, proposta innovativa elaborata dall'Uisp Emilia Romagna per il 2007/2008, punta l'obiettivo sullo straniero, per conoscerne meglio abitudini e costumi, con l'intento di favorire l'integrazione e l'abbattimento della discriminazione attraverso uno strumento antico e coinvolgente: il gioco.

di Vittorio Martone


BOLOGNA - Il progetto Xenoi, proposta innovativa elaborata dall'Uisp Emilia Romagna per il 2007/2008, punta l'obiettivo sullo straniero, per conoscerne meglio abitudini e costumi, con l'intento di favorire l'integrazione e l'abbattimento della discriminazione attraverso uno strumento antico e coinvolgente: il gioco. Avviata ormai la prima fase dei lavori - che culmineranno nel periodo di aprile-giugno 2008 con feste tese alla conoscenza e alla trasmissione dei giochi tradizionali dei popoli migranti - cerchiamo di tracciare un primo bilancio delle attività con Manuela Claysset, responsabile dell'Area sportpertutti del Comitato Regionale.

Innanzitutto vorrei chiederti a che punto siamo e come stanno procedendo i lavori di mappatura?
"Al momento i Comitati stanno già provvedendo all'analisi interna delle interviste realizzate e nel corso della prossima settimana saremo in possesso delle prime schede incrociate. A questo punto partiremo con la fase conoscitiva delle abitudini e dei costumi delle comunità di stranieri presenti sul territorio. Inoltre abbiamo già a disposizione dei dati qualitativi di particolare interesse che ci derivano dall'attività precedente effettuata dai nostri Comitati. Nel mese di febbraio, poi, partiranno i corsi di formazione a livello regionale per gli operatori che saranno coinvolti nel progetto".

Anche se in maniera accennata, sono già emerse informazioni su costumi e abitudini che possano risultare utili nell'evoluzione del progetto?
"Essendo ancora in una fase di mappatura direi che è prematuro fare una simile stima. Anche se attualmente il lavoro di alcuni nostri Comitati, in particolare quelli di Ferrara e Reggio Emilia, sta già ponendo le basi per un futuro approfondimento di alcune questioni. In particolare Reggio Emilia, che si distingue come la realtà più all'avanguardia per quanto riguarda il contatto con le comunità straniere, potrebbe fornirci in maniera immediata informazioni utili, poiché ha già avviato forme di lavoro sul tema dei migranti. Proprio a Reggio il 16 dicembre è prevista una festa con alcune comunità. È chiaro poi che solo in base all'analisi effettuata sulle abitudini e le preferenze delle diverse comunità saremo in grado di distinguere quali saranno i giochi più utili a coinvolgere i membri delle comunità straniere nel nostro progetto".

Che metodologie avete usato nella fase di formulazione dei questionari? Avete richiesto collaborazioni esterne a figure specializzate come sociologi o psicologi?
"Abbiamo formulato i questionari in maniera molto mirata al soddisfacimento delle nostre necessità d'indagine. Il tutto facendo appello all'esperienza di cui ci eravamo dotati in anni di lavoro in questo settore. Molto del merito per la realizzazione di questa fase del progetto va al Gruppo ricerca e innovazione dell'Uisp Regionale e ad Ivan Lisanti in particolare, che nel corso della sua esperienza ha seguito per molto tempo lo sportello che si occupa di immigrazione a San Giovanni in Persiceto. Altra figura fondamentale è stata quella della dirigente Uisp di Ferrara Paola Bottoni, con cui sono state elaborate le schede".

Riguardo alla spendibilità di questo progetto, forma assolutamente sperimentale di azione e di coinvolgimento delle comunità migranti - sia per la formazione degli operatori sia per la potenziale applicazione ad altri contesti - quali sono stati finora i riscontri?
"La sensazione immediata che abbiamo provato è che soprattutto i Comitati che non avevano contatti con le varie realtà migranti abbiano già avuto dei riscontri molti positivi. Se queste sono le basi, siamo fiduciosi sul fatto che andando avanti le cose possano solo migliorare. Noi comunque ci muoveremo, come è stato fatto sinora, animati da una spirito di massimo coinvolgimento. Speriamo di fare parlare il più possibile le diverse comunità. Un altro aspetto molto positivo è che l'attività portata avanti in comune per questo progetto ci sta permettendo di confrontarci in maniera molto più assidua anche su tutte le altre attività che i vari Comitati portano avanti autonomamente. Ad esempio a Modena ci si sta mobilitando per avviare attività nei Cpt, a Ferrara sono in corso dei progetti nelle scuole della provincia sul tema dei giochi, delle varie culture e della corporeità. E tra attività di questo tipo si stanno creando spontaneamente delle interessanti sinergie".

Qual è stata sinora la risposta delle Leghe coinvolte nell'iniziativa (pallavolo, atletica, calcio, sport e giochi tradizionali) e che giudizio si potrebbe dare delle forme collaborative?
"Innanzitutto bisogna dire che in questo momento la parte principale del lavoro è riservata soprattutto alla Lega dei giochi tradizionali, che già da tempo aveva iniziato a ragionare sul progetto 'giochi degli altri'. La parte formativa vedrà un loro forte coinvolgimento. Per quanto riguarda la Lega atletica credo sia la sezione cui dovremo dedicare maggiore studio e attenzione. Il fatto stesso che i numeri del corpo associativo di questa Lega non siano esorbitanti ci potrebbe permettere di effettuare ottime ricerche in ambito qualitativo. Inoltre tramite il coordinamento di tutte le Leghe e l’analisi dei dati relativi ai membri di ognuna di esse riusciremo ad ottenere uno spaccato regionale che attraversa i diversi Comitati. Puntiamo molto sulle Leghe calcio e atletica poiché sono quelle che annoverano il maggior numero di stranieri".

Ci sono già stati dei tentativi di coinvolgimento degli stranieri nelle società affiliate Uisp?
"Questo è un elemento importantissimo e che ci sta particolarmente a cuore. All'Uisp infatti interessa molto non solo la presenza degli stranieri nel proprio corpo associativo, ma anche e soprattutto la presenza di dirigenti stranieri, la cui collaborazione potrebbe portare un enorme contributo d'esperienza e di conoscenza. Nel calcio, che è la Lega che ne sta raccogliendo di più, i dirigenti stranieri sono già diversi. Speriamo che questo trend possa estendersi anche ad altre Leghe e soprattutto speriamo, com'è nelle basi di questo progetto, di stimolare la nascita e la crescita di associazioni e circoli di migranti affiliati a noi".

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