EQUILIBRIO – ricominciamo dallo sport
CONTESTO DI PARTENZA
I risultati dei più recenti studi internazionali continuano a evidenziare come la sedentarietà ed il sovrappeso sono tra i principali fattori determinanti delle malattie che colpiscono la popolazione.
Tra questi studi l’indagine HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) pur confermando la condizione di sovrappeso e obesità dei bambini al di sotto dei 10 anni, e la scarsa consapevolezza dei genitori sui rischi per la salute se non si adottano sani stili di vita, inserisce nel contesto preadolescenti e adolescenti.
Lo studio svolto in collaborazione con l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fotografato la salute degli adolescenti italiani dagli 11 ai 15 anni per fornire un orientamento alle politiche di educazione e promozione della salute, ed è emerso che gli adolescenti praticano poca attività fisica e in particolare il fenomeno dell’abbandono dell’attività sportiva in questa fascia d’età.
L’adolescenza rappresenta un momento importante per il passaggio alla vita adulta ed è caratterizzata da numerosi cambiamenti fisici e psicologici, e proprio in questo periodo possono instaurarsi stili di vita e comportamenti che condizionano la salute presente e futura, come abitudini alimentari scorrette, sedentarietà, abuso di alcol, consumo di tabacco, uso di sostanze stupefacenti.
Questo scenario e il consolidarsi di comportamenti sedentari ha portato l’OMS ha rivedere le linee guida necessarie per una avere una vita sana e in salute, rendendole più complesse e stringenti con azioni rivolte a contrastare l’abbandono dell’attività fisica e reintrodurla nel quotidiano di ogni individuo.
UISP l’associazione dello sportpertutti, impegnata da sempre per avviare azioni per educare a corretti stili di vita, non solo con una diversificata attività motoria e proposte “per tutti e a misura di ciascuno”, ma anche attraverso informazione nelle scuole e una corretta cultura della salute, propone un programma per aumentare l’impegno fisico della popolazione nel proprio ambito territoriale.
UISP ha messo in atto dal 2005 progetti nelle scuole per educare a sani stili di vita e a una corretta alimentazione, rivolgendosi nelle azioni e iniziative a beneficiari diretti e indiretti. Sono stati proposti seminari e convegni sulle problematiche alimentari e sulle conseguenze per la salute di malattie croniche collaborando con l’Associazione Glucasia (attiva sul problema diabete) e i medici dell’Ausl Imola e di fama nazionale. Altre collaborazioni si sono avviate con l’Associazione Gli Orti e la Fattoria Didattica Il Casetto, supportati dalla CIA Confederazione Agricoltori Italiana. Il progetto ampliatosi negli anni è stato fortemente appoggiato dalle istituzioni scolastiche ed ha avuto riconoscimenti positivi anche dalle istituzioni locali. Sono stati coinvolti nelle attività complessivamente circa 7000 bambini che hanno avviato un cambiamento nelle abitudini alimentari dimostrando di mettere in atto il passaggio di conoscenze nell’ambito famigliare.
“Nel 2008 i problemi cardiovascolari, il diabete, il cancro e i problemi respiratori hanno causato 36 milioni di decessi, una cifra che rappresenta la quasi totalità dei morti per malattie croniche e che è correlata all’elevata esposizione a particolari fattori di rischio come l’elevata pressione sanguigna (responsabile del 13% dei decessi), l’uso di tabacco (9%), l’iperglicemia (6%), la sedentarietà (6%) e l’eccesso ponderale (5%). Sono alcuni dei dati presentati all’interno di due rapporti Oms “Scaling up action against noncommunicable diseases: how much will it cost?” e “Noncommunicable diseases country profiles 2011”, documenti che permettono di tracciare i profili epidemiologici nazionali e conoscere le modalità di pianificazione sanitaria nazionale necessarie per far fronte all’incremento di queste patologie.”
L’OMS ha rilevato che sono grave causa di inattività:
ha messo in luce che l’attività fisica è in grado di ridurre fortemente il rischio di tumori:
30% colon
20% seno
20% polmone
30% endometrio
20% ovaie
30% limiti funzionali
30% morte prematura
ed ha ribadito i livelli minimi di attività fisica di cui ogni individuo ha bisogno per stare in salute, raccomandando un forte cambio culturale.
Uno sguardo internazionale sul rapporto salute e attività fisica ci porta ad una recente ricerca dell’Osservatorio del sistema sportivo regionale dell’Emilia Romagna sul fenomeno dell’abbandono dell’attività sportiva nell’adolescenza e progressivamente fino ai 40 anni.
La ricerca svolta fornisce molti spunti di riflessione e permette di evidenziare diversi aspetti che caratterizzano la pratica fisico/sportiva.
Emerge che in Emilia-Romagna pratica attualmente attività fisico/sportiva il 65% circa della popolazione fra i 14 e i 64 anni, con una durata in termini di tempo per seduta in linea con le indicazioni fornite dall’OMS per un corretto stile di vita, ma con una frequenza settimanale al di sotto di quella raccomandata.
Mentre e il 21% la popolazione che ha abbandonato l’attività fisica o sportiva.
L’abbandono dell’attività si concentra soprattutto nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 18 anni e tra i 24 e i 39 anni, per motivazioni molto diverse tra loro, suggerendo di conseguenza l’adozione di azioni diverse per attenuare il fenomeno dell’abbandono.
Le motivazioni principali tra coloro che hanno dichiarato di non aver mai svolto un’attività fisica o sportiva nel tempo libero, indicata nel dei casi, è la mancanza di tempo e in prevalenza per lo studio (69,4%), la pigrizia (37,4%) e altri dichiarano di non essere interessati o non amare l’attività fisica o sportiva (23%) alle quali seguono poi motivazioni minori come motivi di salute/disabilità, motivi economici ecc.
Inoltre da parte di chi ha definitivamente smesso di fare attività sportiva, le percentuali di abbandono/riduzione sono molto simili per ogni fascia d’età
Piano per la Salute e il Benessere Sociale 2009-2011
Il Piano per la Salute e il Benessere Sociale 2009-2011 del distretto di Imola, si inserisce all’interno di un percorso di programmazione iniziato nel 2002, con il primo Piano di Zona dell’Ambito Distrettuale di Imola (2002-2003), e successivamente nel 2005, con il secondo Piano di Zona dell’Ambito Distrettuale di Imola (2005-2007) integrato con il Piano Attuativo 2008.
Questo Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale si inserisce pertanto all’interno di questo processo di programmazione, sviluppo e implementazione della rete dei servizi dell’Ambito Distrettuale di Imola con l’intento di proseguire in questo percorso di progressiva qualificazione delle risposte sociosanitarie messe a disposizione dei cittadini.
Diverse sono le novità e le conferme del presente piano.
La prima importante novità attiene alla decisione, assunta dalla Regione Emilia Romagna, di produrre con il Piano per la Salute e il Benessere Sociale 2009-2011 una forte accelerazione al processo di integrazione delle politiche sociali e sanitarie.
Attraverso il presente Piano, infatti, si dovrà avviare un processo di integrazione degli strumenti di programmazione sociale e sanitaria superando quindi il dualismo tecnico tra
programmazione sociale da una parte (attraverso l’utilizzo del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale) e programmazione sanitaria dall’altra (con la realizzazione del Programma per le Attività Territoriali).
La seconda novità attiene alla valorizzazione della dimensione provinciale nell’orientamento delle politiche distrettuali. Per la prima volta, infatti, i distretti dispongono di strumenti (il Profilo di Comunità della Provincia di Bologna da un parte e l'Atto di indirizzo e coordinamento 2009-2011 dall’altra) in grado di supportare la programmazione territoriale producendo e sviluppando interessanti processi sinergici.
Attraverso la metodologia propria delle programmazioni – mappature dell’esistente, condivisione degli obiettivi, definizione delle azioni e monitoraggio si è realizzato il presente Piano per la Salute ed il Benessere Sociale, frutto di un lavoro fortemente integrato e partecipato tra le componenti attive del territorio. (A cura di Paride Lorenzini – Responsabile Ufficio di Piano del Nuovo Circondario Imolese )
Il progetto Equilibrio – ricominciamo dallo sport è stato presentato al tavolo delle politiche giovanili del Piano per la salute e il Benessere Sociale 2009-2011, e rientra quindi nella programmazione dello stesso.
Il progetto Equilibrio – ricominciamo dallo sport, introduce percorsi di informazione e sensibilizzazione ad adottare stili di vita attivi nella dimensione della preadolescenza e adolescenza per contrastare l’abbandono dell’attività sportiva fornendo agganci motivazionali che possano essere di stimolo ad un cambiamento delle abitudini sia alimentari che legate al movimento.
I preadolescenti e adolescenti si trovano ad affrontare nuove relazioni sociali e amicali, a ridefinire il rapporto con i genitori. Sono relazioni che influiscono fortemente sugli aspetti collegati alla salute e al benessere, in particolare la qualità della relazione con i genitori è dimostrato che si associa a comportamenti di salute.
Dopo la famiglia la scuola è uno dei contesti educativi principali in cui preadolescenti e adolescenti trascorrono buona parte del tempo e quindi sono più esposti a emozioni negative e a comportamenti rischiosi per la salute.
Comprendere come i preadolescenti e adolescenti pianifichino il loro tempo diventa importante per agire sulla tendenza a scorretti stili di vita, con l’obiettivo di indurli a considerare l’attività sportiva una risorsa per migliorarsi, superare i propri limiti fare nuove amicizie e crescere in salute.
Questo obiettivo deve essere il fulcro di una educazione all’attività sportiva che vuole portare avanti un percorso in grado di:
Realizzazione di progetti in ambito scolastico che motivino e stimolino la partecipazione alle attività motorie e sportivo di preadolescenti e adolescenti con scarsa propensione al movimento, quindi contrastare l’abbandono dell’attività fisica e le conseguenze della sedentarietà, ossia della mancanza di un adeguato e regolare esercizio fisico che non riguarda non solo il benessere fisico e la salute ma anche il benessere psicologico e sociale.
E’ un’azione strettamente connessa al processo evolutivo dei preadolescenti e adolescenti beneficiari di questo progetto e al cambiamento della struttura familiare in quanto responsabile delle profonde modifiche delle abitudini alimentari dei suoi componenti.
Questo per affermare che:
Per affrontare questa problematica Uisp prevede incontri in palestra e all’aperto che coinvolgano tutti i preadolescenti e adolescenti in attività di movimento organizzate in modo che possa partecipare chiunque. In questo modo si prevede di motivarli a riscoprire attività già praticate o mai conosciute.
I preadolescenti e adolescenti saranno sensibilizzati a sostituire momenti sedentari della loro vita quotidiana (tempo passato davanti al computer, alla televisione, tragitto casa /scuola in macchina), con scelte legate ad uno stile di vita, ma anche in grado di aumentare il livello di stima di sé e la formazione di una propria identità.
La proposta di sport - gioco – movimento riguarderà un antico gioco che richiede un modesto spazio e di palloni, e prevede la partecipazione indiscriminata, non agonistica favorendo la partecipazione e non l’abbandono.
I preadolescenti e adolescenti saranno proposti momenti teorici sui rischi della salute generati dall’abbandono dell’attività sportiva e motoria, ma anche dei fattori degenerativi di una cattiva alimentazione amplificata dall’effetto globalizzazione che non rispetta ambiente e cicli naturali dei prodotti.
Il percorso educativo si muoverà, a seconda delle classi coinvolte per:
Le fasi di realizzazione del progetto si articolano in sette fasi di seguito dettagliate:
Il monitoraggio messo di atto da Uisp è un processo che deve valutare gli interventi per dar senso effettivo alle azioni intraprese e avviare processi di riflessione e consapevolezza in tutti i soggetti coinvolti nell’erogazione del servizio.
La valutazione, così intesa, implica un lavoro di monitoraggio iniziale, in itinere, finale che permetta di acquisire consapevolezza di ciò che si muove,attraverso l’utilizzo di strumenti di osservazione (griglie, schede,…) e momenti di confronto tra tutti i soggetti coinvolti.
Nel rispetto dei principi di: autovalutazione, dei diversi livelli di valutazione, di non referenzialità e di confronto, si cercheranno di perseguire le seguenti finalità:
Questa azione di valutazione sarà fondamentale per avviare un’analisi circoscritta al territorio sul fenomeno dell’abbandono dell’attività motoria e sportiva.
SEMPRE ATTIVE
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Online, nella pagina dedicata del sito, e disponibile gratuitamente al complesso sportivo Enrico Gualandi.