Sintesi del progetto PISA CITTA' CHE CAMMINA - Verso una salute di tutte e tutti
Bisogni rilevati
Il “Terzo rapporto su l'attività fisica in Toscana 2020” rileva diversità con il resto d'Italia (vedi grafico a lato). Altro dato quello sui luoghi dell'attività fisica (vedi grafico sottostante): il dato può rappresentare una leva di promozione degli stili di vita sani e attivi. Rispetto al progetto la pandemia ha portato con sé: mancanza di attività fisica, sedentarietà e cambiamenti delle abitudini alimentari, con un aumento di peso generalizzato. Sul versante psicologico riportiamo il forte senso di isolamento soprattutto tra i giovani e gli anziani.Il bando ed altre ricerche in merito evidenziano, che l'Area Pisana,con una popolazione di 204.179, 5,5% della Toscana, ha una situazione sempre peggiore del resto della toscana, 1/4 di tutti i residenti nell'Area è anziano.
La successiva tabella descrive la consistenza numerica delle fasce di popolazione individuate come prioritarie nel bando, giovanissimi-giovani-anziani, riferite ai comuni più grandi.Il bisogno di movimento e sana alimentazione per una vita più
lunga ed in buona salute nelle stesse fasce sono quindi dato di fondo.Del resto sono i 2 determinanti di salute di Pisa città che cammina: un progetto riconosciuto come best practice a livello regionale, nazionale ed europeo. Ai bisogni detti aggiungiamo quelli emersi da ricerca e attività quotidiana :
Obiettivo Generale
Progettazione e gestione di servizi ed iniziative volte alla diffusione della promozione della salute attraverso l’attività fisico-motoria e l’alimentazione rivolti alla popolazione tutta, con particolare attenzione alla fascia dei minori/giovani e degli anziani, secondo criteri di appropriatezza ed efficacia. Il quadro programmatorio vede attualmente aperte diverse ed articolate azioni di sistema, che richiedono di rafforzare connessioni con le misure di livello nazionale, regionale e le specifiche progettualità territoriali.
Sintesi degli obiettivi specifici del progetto
Obiettivi Specifici
- sviluppare azioni dirette e trasversali finalizzate al diffondersi della cultura della pratica ludica, motoria e sportiva in un’ottica di promozione della salute e di prevenzione primaria e secondaria;
- promuovere informazione e formazione permanente rivolte a tutti i cittadini e cittadine, in particolare ad insegnanti ed operatori sociali, volte a promuovere un diversificato approccio al movimento e allo sport;
- dare impulso a percorsi specifici volti all’autonomia dei minori ed al protagonismo dei giovani;
A) Sviluppare azioni dirette e trasversali finalizzate al diffondersi della cultura della pratica ludico-motoria e sportiva in un’ottica di promozione della salute e di prevenzione primaria e secondaria;
B) Attivazione di campagne dirette ad un diversificato approccio al movimento e allo sport
C) Organizzazione di percorsi ludico-motori per l'infanzia nella fascia 0-6 anni e nelle scuole primarie con una attenzione verso stili di vita attivi e sani e, quindi legandoli a buona alimentazione
D) Coinvolgimento di giovani, soprattutto quelli in prossimità di abbandono sportivo e con particolare attenzione alle donne, in percorsi di protagonismo legati sia all'autonoma organizzazione di attività negli impianti sportivi, sia al loro cinvolgimento in ruoli tecnici per la gestione dello sport pr tutti.Coinvolgimento dei giovani nella gestione della comunicazione del progetto.
E) Organizzazione di percorsi ricreativo-motori capaci di valorizzare le funzioni di mantenimento, di autonomia, di riabilitazione e di integrazione sociale della pratica motoria declinata a 360° nei confronti degli anziani, con particolare attenzione a quelli soli.
F) Promozione e gestione di attività di informazione e formazione permanente rivolte a tutti i cittadini e cittadine con particolare riferimento agli insegnanti sia della scuola che dell'extra scuola, volte a promuovere un diversificato approccio al movimento e allo sport;
Inoltre sarà necessario:
PER IL PROGETTO IN OGGETTO E' STATA STIPULATA APPOSITA CONVENZIONE TRA UISP COMITATO TERRITORIALE DI PISA APS E SDS AREA PISANA APPOSITA CONVENZIONE PER GLI ANNI 2021/2022 E 2022/2023 CHE TRADUCE IN AZIONI CONCRETE QUANTO SOPRA DESCRITTO IN TERMINI DI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI
Un progetto per contrastare la diffusione epidemica dell’obesità
Il progetto Pisa città che cammina nasce come modello di intervento multisettoriale per contrastare la diffusione dell’obesità, fenomeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito come una ‘epidemia’ e come ‘una delle maggiori sfide per la salute pubblica nel XXI secolo. uno specifico protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Comune di Pisa individua proprio nella città della torre il riferimento per questo intervento, considerato progetto pilota per l’intera regione. Il Prof. Aldo Pinchera ed il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ne sono stati ideatori e promotori, portando il progetto a risultati importanti.
Conferme dall’Europa
Secondo dati precisi, gli italiani risultano essere i più sedentari d’Europa. È qui che si colloca questo progetto, organizzato per dare le migliori risposte alle necessità individuate dalla commissione europea (il 42% degli europei non pratica mai attività fisica o sportiva), e conferma la necessità di adottare misure che incoraggino le persone ad integrare pratica sportiva ed attività fisica nella propria vita quotidiana. Si tratta di un punto essenziale, non solo perché ne va della salute e del benessere delle persone, ma anche perché l’inattività fisica ha un costo economico molto elevato.
Premessa
Nella maggior parte dei paesi europei l’obesità ed il sovrappeso interessano complessivamente il 40 ed il 50% della popolazione adulta, con valori più elevati nei paesi del sud, centro ed est Europa. In Italia si calcola che il 35% degli adulti siano in sovrappeso ed il 10% siano obesi. Il fenomeno è in costante aumento, con una preoccupante espansione anche nell’età evolutiva. I dati riferiti alla popolazione infantile – adolescenziale italiana indicano una prevalenza cumulativa di sovrappeso e obesità pari al 36%, con un gradiente crescente nelle regioni settentrionali verso quelle meridionali. I dati riferiti alla toscana si attestano attorno alle medie nazionali sia per la popolazione adulta che per quella giovanile.
Secondo un rapporto della commissione europea pubblicato nel 2007, la spesa sanitaria dell’Europa destinata alla cura dell’obesità era il 7% del totale. Contrastare la diffusione dell’obesità riveste quindi un ruolo essenziale nelle strategie di promozione della salute, nel contesto di un progetto preventivo globale finalizzato all’acquisizione di stili di vita più consoni alla salvaguardia del benessere fisico e psichico della popolazione.
Contesto
Nel caso dell’obesità, cattiva alimentazione e inattività fisica rappresentano due dei principali determinanti, ma risulta ormai evidente che per contrastare queste abitudini scorrette è necessario modificare, oltre ai modelli di comportamento di cui sopra, oggi prevalenti, anche i contesti in cui oggi viviamo: un mondo che contribuisce in ogni modo possibile ad aumentare l’epidemia di obesità. Ciò che abbiamo continuamente di fronte è “un ambiente che pianifica tutto attorno all’automobile, ma non solo. Il lavoro è eminentemente sedentario, il tempo libero è basato su svaghi come guardare la televisione, navigare su internet o giocare ai videogiochi. Ascensori e scale mobili fanno il resto, e perfino apparecchi come lo spazzolino e l’apriscatole che sono diventati elettrici tendono a farci risparmiare, o meglio evitare, qualsiasi attività. La città è un sistema complesso e vivo, in continua trasformazione. Le sue dinamiche necessitano di un’attenzione competente e continua, pena il precipitare dei parametri relativi alla vivibilità, parametri che includono le costruzioni, gli spazi, e gli elementi che vengono edificati o modificati unitamente alle loro modalità di utilizzo, comprendendo case, scuole, luoghi di lavoro, sistemi di trasporto, aree ricreative, sportive e spazi verdi.
Proposta
Il progetto Pisa città che cammina afferma che i rimedi indicati fino ad ora per combattere questo fenomeno, ossia mangiare più sano e fare più attività motoria e sportiva, sono assolutamente necessari, ma non sufficienti ad arginare questo fenomeno in espansione. Ciò che serve forse più di ogni altra cosa va nella direzione di pianificare le città, più in generale i territori, secondo nuovi modelli, capaci di mettere al centro l’uomo e la donna di ogni età con i loro bisogni.
Il comune di Pisa ha così deciso di attuare politiche di governance dei problemi della città affinché il cittadino recuperi il luogo dove vive in termini di sostenibilità. Distanze da poter percorrere con le proprie gambe, deciso incremento del trasporto collettivo e parallelo decremento del trasporto individuale e di conseguenza meno inquinamento, più attività motoria, maggior attenzione agli spazi pubblici (strade, piazze, parchi, giardini, cortili, mercati, scuole).
Un ambiente gradevole in cui vivere, lavorare e giocare influenza positivamente la pratica quotidiana di attività motoria. Luoghi dove si possa camminare tranquillamente e piacevolmente rendono lo spostamento un momento gradito dello svolgimento di una attività comunque necessaria nel contesto della vita quotidiana e possono offrire momenti di socializzazione. In questo senso il progetto spinge affinché si continuino a favorire ed attuare politiche di governance dei problemi della città.
La sfida che sta alla base di questo progetto si costituisce proprio nell’indicare la necessità di riprogettazione di questi luoghi, ripensando la mobilità urbana e disegnando strade finalmente agevoli per camminare, andare in bicicletta, socializzare (funzione storicamente prioritaria), vivere.
Mobilità sostenibile, aria pulita e occasioni per l’esperienza del corpo, per tutti, sono i valori, il capitale sociale che lo sviluppo progettuale di cui siamo portatori ha promesso e cerca di attuare concretamente. In questo senso camminare, andare in bicicletta, giocare, divengono funzioni di controllo forti di una vera e propria lotta all’obesità oltre che parametri insostituibili per valutare la vivibilità di un centro urbano.
Conclusioni
Il progetto che stiamo portando avanti si basa sull’idea che la sfida all’obesità può essere affrontata efficacemente solo attraverso sforzi concentrati delle amministrazioni nazionali, regionali e locali, volti a creare alleanze tra i diversi attori nelle aree di politica sanitaria, pianificazione integrata per la salute e lo sviluppo sostenibile, progettazione urbana, governance partecipativa e supporto sociale. Tanti i soggetti che sono stati chiamati ad una attiva presa in carico del progetto, da quelli pubblici a quelli privati, al terzo settore, il tutto declinato nei vari settori di interesse e specificità di ognuno: urbanistica, trasporti, servizi sociali, scuola, salute pubblica e sport.