"Lo sport italiano e il problema della burocrazia". Questo il titolo dell'articolo redatto da Luigi Mastrodonato di Rivista Undici. L'inclusione dei rifugiati politici e dei migranti nelle competizioni ufficiali è più difficile che mai.
Nel pezzo, che traccia l'evoluzione della rivoluzione sportiva in Italia, è citato il lavoro svolto dall'Uisp per favorire l'inclusione sportiva, dialogando con la politica e le federazioni e lavorando perchè il progresso non smetta mai di compiersi.
Per l'occasione è intervenuta Daniela Conti, responsabile formazione Uisp Roma e responsabile dei progetti internazionali Uisp. Riportiamo di seguito il suo virgolettato:
"«Sotto molti punti di vista», spiega Conti, «sono stati fatti grandi passi avanti, penso per esempio al mondo del rugby che è divenuto un modello dopo l’esperienza delle Tre Rose Nere. Negli altri sport continuano invece a presentarsi problemi, nonostante le tante storie positive. Questo non tanto nei circuiti di più alto livello, quanto proprio alla base della piramide, nello sport amatoriale»."
"Gli ostacoli all’inclusione non vengono però solo dai vecchi regolamenti, ma anche da iniziative legislative più recenti. Per esempio, i decreti sicurezza di Matteo Salvini del 2018-19, che hanno tolto la protezione umanitaria. «Se hai uno strumento in meno puoi dare meno protezione. Questo si traduce in una minor tutela del diritto delle persone a sopravvivere e a migliorare la propria condizione di vita», sottolinea Conti. «Quando delle leggi nazionali complicano il riconoscimento e l’inserimento delle persone che arrivano in Italia in percorsi di promozione sociale, è chiaro che queste problematiche si estendono poi anche allo sport»."
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PRENDE IL VIA LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA 2023/2024
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