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Varese

Ciac: il cane per migliorare la vita di tutti

Un progetto pilota in Lombardia per la pet therapy, ma Ciac non si ferma e rilancia: «Vogliamo uno spazio per permettere ai padroni disabili di fare agility con i propri cani. Vogliamo contribuire alla formazione di cani-assistenti, animali specializzati nell’aiuto a persone con disabilità. E molto altro». Non sono utopie irrealizzabili, quelle che Sabrina Brusa, l’anima di Ciac, asd cinofila di Uisp Varese, ha presentato al congresso provinciale di sabato 3 dicembre a Varese. Perché un’utopia lei l’ha già realizzata: quella di creare un gruppo attivo e coeso di operatori di pet therapy, contesi dalle strutture assistenziali di tutta la provincia.
Un progetto partito con tanti dubbi, che oggi vede una ventina di coppie cane-conduttore attive e qualificate nell’assistenza di anziani, disabili, o per attività con i bambini. «Il cane è importante per chi ha delle disabilità o per gli anziani con deficit cognitivi – spiega Brusa – perché costringe a guardare oltre se stessi e le proprie difficoltà quotidiane. In più, i cani non hanno pregiudizi sulla disabilità o su altro: accettano la persona così com’è. Certo, quelli per la pet therapy sono cani formati e addestrati a sopportare manipolazioni anche non proprio delicate, come possono essere quelle di un bambino autistico. Sono fondamentali con gli anziani, che dimenticano tutto ma non i nomi degli animali che vedono una volta a settimana».
Una realtà, quella di Ciac, che in pochi anni è diventata una delle punte di diamante dell’associazione, di cui condivide i valori di sport come benessere per tutti da un punto di vista decisamente particolare: quello degli amici a quattro zampe, che possono diventare anche punto di partenza per migliorare la vita.

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