Settore di Attività Nazionale

Subacquea

"Antiche Eolie"

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Parla Maurizio Buggea:
Quando mi propose l'archeologo Nicolò Bruno, funzionario della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, di partecipare ad una missione archeologia per effettuare delle ricerche a mare, in una tra le 12 città più antiche dell'Eolide, quella di Kyme o Cuma Eolica, sulla costa sud occidentale dell'Asia minore ora Turchia, vicino ad altre più note come Efeso, Priene, Pergamon,Troia pensavo di trovare realtà ferme al tempo medioevale. Sì c'è il Castello Medioevale, ora sulla battigia del mare ultimo frutto di costruzione su fondamenta ellenistiche, poi romane e bizantine.

La missione archeologica diretta dal Prof. Antonio La Marca del dipartimento archeologia e storia della arti dell'Università della Calabria, prosegue vivacemente l'opera della Prof.ssa Sebastiana Lagona dell'Università di Catania, direttore onorario, su studi intrapresi già nel 1930 da archeologi Cecoslovacchi.

Ad Aliaga c'è una costruzione dove vengono ospitati studiosi e tecnici provenienti dalle varie Università sopra citate nonché quelle di Napoli e Milano, nel luogo in cui vengono studiati, catalogati e restaurati ciò che proviene dagli scavi.

Kyme a pochi chilometri a sud da Aliaga nel golfo di Candorli è un porto nella sua continuità storica, scelto vicino al fiume Ermo dagli antichi Greci per la favorevole ubicazione, due colline,il fiume, il mare poco esposto al moto ondoso, oggi è scelto come porto commerciale dove grandi navi attraccano nei moderni pontili a poche centinaia di metri dagli antichi pontili ben conservati ancora sott'acqua, questi studiati e posizionati qualche decennio fa, invece durante questa ricerca poco più a nord si è rinvenuto sott'acqua i resti di un primo tratto di "stoa" lungo mt 56 che doveva appartenere a strutture una volta emerse.

E nel futuro ? purtroppo oltre ai rinvenimenti ellenistici troveranno quelli di oggi........plastica. Ciò che ci dà speranza è il ritrovamento di un frammento ceramico nero nel bagnasciuga con disegni floreali e delfini stilizzati, stessi delfini che si sono fatti vivi durante le nostre ricerche.

Un'altro tassello per comprendere la storia dell' uomo su questo pianeta.

La Lega Nazionale ha aderito a questo progetto e quest'anno dal 15 luglio al 15 agosto una rappresentativa di Subacquei, specializzati in Archeosub ai nostri corsi nazionali, parteciperà ad una campagna di scavi.

Nella foto allegata un reperto portato alla luce nel 2010.

A questo proposito abbiamo realizzato una intervista a Nicolò Bruno della Soprintendenza del Mare

Come è nata la vostra adesione al progetto?
Da più di 25 anni una missione archeologica italiana opera in terra di Turchia nell’antica città di Kyme, sul mare Egeo, a circa 60 km a nord di Izmir (Smirne). La città, di fondazione greca, capitale dell’Eolide, ha dato i natali probabilmente ad Omero, ma sicuramente al poeta Esiodo, il cui padre aveva una attività legata ai commerci. Ho iniziato questa esperienza quando ero ancora un ragazzo seguendo per molti anni la mia docente universitaria di Catania, l’allora direttrice della missione prof.ssa Sebastiana Lagona. Il nuovo direttore, il professore Antonio la Marca dell’Università di Cosenza, designato due anni fa dal governo turco, mi ha affidato, grazie alla esperienza di archeologo subacqueo maturata alla Soprintendenza del Mare di Palermo, il compito di istituire e coordinare un’equipe allo scopo di incrementare la ricerca su più campi, dalla ricerca subacquea all’indagine geofisica marina, dalla indagine topografica della città allo scavo di terra delle strutture collegate al mare. Operano dunque a Kyme, coordinate dall’Università di Cosenza, le università di Catania, Napoli, Milano e questa nuova struttura che ho chiamato “Centro Studi Leonardo Poidomani”.

Quando vi recherete in Turchia e quali programmi intendete sviluppare in questa campagna.
La partenza è prevista per il 15 luglio e per circa un mese il centro supporterà la missione con la creazione di un sistema informativo territoriale, con indagini con georadar, con scavi archeologici a terra lungo la linea di costa e, quello che più interessa in questa sede, con i primi scavi subacquei a Kyme. Fino a questo momento, infatti, sono stati eseguiti soltanto i rilievi del lungo molo che chiudeva il porto di Kyme. Le esplorazioni condotte lo scorso hanno evidenziato la presenza di importanti edifici della città su gran parte del litorale. Pertanto la sistematica esplorazione, e saggi di scavo a campione, potrebbero fare emergere una realtà fino ad ora sconosciuta, grazie alla scoperta di strutture abitative sepolte sul fondale marino.

Come c'entra la Lega Attività Subacquee della Uisp in questa avventura?
La Lega Attività Subacquee della Uisp entra a pieno titolo in questo progetto, perché ben quattro professionalità fanno parte della spedizione, Maurizio Buggea, coordinatore nazionale delle attività subacquee, Antonella Pancaldi, subacquea e restauratrice, Veronica Falcone, subacquea, restauratrice, e laureanda in archeologia, ed il sottoscritto.

Per il prossimo futuro
L’attività subacquea e la ricerca nel mare di Kyme sarà certamente un fiore all’occhiello dell’attività scientifica che verrà effettuata nel corso di questi anni, con una progettazione a largo raggio, grazie all’utilizzo di apparecchiature geofisiche che ci permetteranno di mappare l’intero golfo della baia di Kyme, alla ricerca di eventuali relitti. Quest’anno sarà prevista, oltre allo scavo di una poderosa struttura rettilinea costituita da grossi blocchi regolari, l’indagine con un profilatore di sedimenti (Sub Bottom Profiler) che ci permetterà di scoprire sotto il fondale marino resti di strutture o relitti di navi, in modo da programmare una accurata campagna di scavi per il futuro.

Il gruppo di ricerca soggiornerà presso la città di Aliaga all'interno della casa della missione archeologica italiana di Kyme, attigua ai locali del costituendo museo archeologico cittadino.

kime
Purtroppo oltre ai rinvenimenti ellenistici abbiamo ritrovato molta plastica.
Il rinvenimento più interessante, ritrovato sulla battigia, è stato un frammento ceramico nero nel con disegni floreali e delfini stilizzati.
Un'altro tassello per comprendere la storia dell' uomo su questo pianeta.