Settore di Attività Nazionale

Subacquea

SUB..NORMALI O DIVERS...ABILI ???

SUB… NORMALI o DIVERS… ABILI???

E’ in corso un percorso formativo per subacquei che, mantenendo saldi i canoni di sicurezza e divertimento, vogliano ampliare le proprie competenze nel gestirsi e gestire una subacquea che vuole rivolgersi a tutte le persone, nessuna esclusa.
Il percorso, rivolto a subacquei già in possesso di brevetto,che si svolge in Trentino, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Puglia e si concluderà a Ravenna a Luglio 2010, si propone come primo momento di formazione a livello nazionale nel tentativo di rispondere ai bisogni del territorio, espressi dai propri circoli e dalle scuole , dove sempre più capita di avere l’opportunità di lavorare con bambini, disabili e anziani;
Si propone di formare educatori-guide subacquee che abbiano sia conoscenze e competenze subacquee trasversali (attività subacquea con bambini, disabili, anziani, normodotati), sia conoscenze e competenze didattico-educativo-formative trasversali (ad esempio metodologie didattiche attive, metodologie di apprendimento cooperativo, ascolto attivo…) e trasferibili (anche in attività diverse dalla subacquea)
Contestualmente il progetto è anche motivo di confronto con la subacquea “normalmente” praticata da tanti nostri soci e con le altre realtà che si occupano, per esempio, di disabilità in acqua.

L’équipe dei formatori è costituita da istruttori UISP, istruttori di altre didattiche e da figure esterne alla tecnica subacquea (psicologi, psichiatri, conduttori di teatro), a favore di una pluralità di modalità formative: lezioni teoriche, esperienze pratiche (piscina e mare) ed attività laboratoriali condotte con le tecniche del Teatro dell’Oppresso (Augusto Boal, Brasile).

Educare alla e nella differenza rappresenta oggi un principio universalmente valido e una delle maggiori sfide che il mondo dell’associazionismo, sportivo e non, affronta per porsi come agente primo di cambiamento.
L’approccio che promuoviamo come Lega per le Attività Subacquee si fonda sull’idea che ogni persona deve poter avere la possibilità di agire attivamente nella propria esistenza, ritrovare la parola, tornare ad essere protagonista della propria vita.
In quest’ottica abbiamo scelto di non volere una brevettazione fatta ad hoc per i disabili, i bambini o gli anziani: riconosciamo che l’affermazione del diritto a praticare le attività sportive e, anche grazie a queste, a partecipare alla vita sociale, costituisca una conquista raggiunta grazie soprattutto all’enorme sforzo fatto negli anni dalle associazioni che si occupano di disabilità e ancor di più a quelle di disabili.