Pagaia per tutti
In collaborazione con operatori specializzati (TMA Caputo-Ippolito, Don Carlo Gnocchi Salerno Onlus, SGE Form Capaccio), i soci dell'associazione dilettantistica alburnina si sono regalati una serie di giornate dedicate a far conoscere le possibilità delle proprie attività a ragazzi dalle abilità speciali. Un occasione per trasmettere la propria passione in un contesto totalmente libero da pregiudizi prestazionali o velleità edonistiche: lo sport per lo sport, come puro momento di divertimento ed aggregazione e, quindi, di crescita individuale e colletiva. I quattro momenti del programma "Pagaia per Tutti" della Asd Campania Adventure si sono sviluppati (gli appuntamenti al Lido dell'Esesercito con i ragazzi della Don Gnocchi sono ancora in corso) in contesti e su attività diverse grazie a sinergie insospettabili (Uisp - Esercito - Onlus - Terapisti - Famiglie e Operatori Sportivi) e indispensabili per superare gli ostacoli "di sempre"; dai pregiudizi personali alle barriere architettoniche; il sorriso, la passione e la leggerezza dei ragazzi coivolti è risultato il collante e la chiave di volta migliore!
Il "Progetto Pagaia per Tutti" è un contenitore nazionale degli Sport d'AcquaViva-Uisp che altrove ha portato risultati altrettanto importanti con la "pagaiata" da Milano a Venezia di un non vedente e si inserisce in una visione dello sport non riconducibile al primato delletica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità: perchè pagaiare in acqua viva è diverso...
Asd Campania Adventure, Postilgione SA, cell. 340 52 52 177
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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?
Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:
- disabili fisici e sociali
- immigrati
- poveri.
Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.