Ogni Olimpiade nasconde storie di uomini e di sport dalle sfumature uniche, il caso dell’atleta trentaduenne italo-indiano Shiva Keshavan ne è un limpido esempio. Fin da bambino ama lanciarsi con un carretto a due ruote dalle strade impervie di Manali, nella provincia del Himachal Pradesh, in India. A quindici anni decide che questa passione per lui può diventare un vero sport e aderisce ad un programma per individuare nuovi atleti indiani da avvicinare alla disciplina dello slittino. Tra tanti ragazzi raccolti, la selezione premierà i migliori 10 e Shiva Keshavan è tra questi. Ovviamente pesa non poco la mancanza di infrastrutture adeguate alla preparazione, ma Shiva ha una grande forza di volontà, e all’età di diciassette anni riesce ad arrivare ai Giochi di Nagano del 1998, dove gareggia con uno slittino prestatogli gratuitamente dai coreani. Nel 2002 è a Salt Lake, nel 2006 a Torino, dove è proprio la federazione italiana a procuragli il mezzo. Infatti, pochi anni prima Keshavan arriva in Toscana, regione che ha dato i natali alla madre, per intraprendere gli studi in Scienze politiche presso l’ateneo fiorentino, dove consegue la laurea e conosce tanti amici italiani. Amici che ritroverà dieci anni più tardi in India, in occasione del suo matrimonio. Durante i festeggiamenti, un po’ casualmente, viene organizzata una partita di calcio amatoriale: India - Italia. Il pubblico accorre numeroso, e quella che doveva essere una partita fra amici diventa un vero e proprio evento. Lo sport è riuscito a essere collante fra due realtà culturali apparentemente distanti ma estremamente vicine.
E’ dalla consapevolezza dell’universalità dello sport che l’anno successivo viene organizzato il primo “Roots festival”, un evento organizzato da un gruppo informale di ragazzi indiani capeggiato da Shiva Keshavan, e un gruppo informale di ragazzi italiani tra cui il fratello di Shiva, Devan Daniel, anche lui studente a Firenze e già operatore Uisp in vari progetti sportivi. Il “Roots” coniuga calcio, arte e musica e mira a favorire un modello sostenibile di sviluppo nella regione del Kerala, patria di Keshavan. Il progetto rispecchiava i valori Uisp dello Sport per Tutti e per questo ne nacque una partecipazione che dette maggiore sostanza e visibilità all’evento. La Uisp inviò materiale sportivo e una targa per Shiva e ne ha supportato la diffusione in Italia. L’evento fu un successo, tanto da spingere Devan e gli altri ragazzi Italiani a creare l’Associazione Piuma, ente fin da subito affiliato alla Uisp con lo scopo di diffondere culture e tradizioni del mondo attraverso le pratiche sportive. Un legame solido che si fonda su progetti comuni e che a distanza sostiene Shiva Keshavan nelle sue imprese olimpiche e nei suoi progetti sociali in India, grazie alla formazione di un vero e proprio Shiva Fan Club, che segue l’italo-indiano ogni 4 anni nelle competizioni olimpiche.
Oltre agli impegni nel campo sociale, Keshavan è un esempio di sportività e di tenacia contro le difficoltà poste dai sistemi politici e sociali: non ha mai abbandona il sogno olimpico, si allena e gareggia da anni senza mai avere avuto il sostegno economico da parte della Indian Olympic Association, ci riesce grazie agli sforzi suoi, della moglie e della famiglia che lo portano a trovare sponsor privati di tutto rispetto come MTS (compagnia telefonica Russa), Swiss Air e Coca Cola India. tra il 2011 e il 2013 riesce a conquistare il titolo asiatico, diventando l’uomo più veloce del suo paese, per via dei 150 km/orari che riesce a raggiungere con il suo slittino. Quest’anno a Sochi, è la sua quinta partecipazione olimpica, resa possibile dagli sì sponsor, ma anche dall’aiuto di amici e dei suoi stessi fan, che hanno promosso un campagna online di raccolta fondi.
Un atleta modello, un esempio da seguire. Shiva Keshavan si è sempre battuto affinché venisse affermato, per ciascun cittadino, il diritto di fare qualsiasi sport.
E la sua vita non poteva non incrociarsi con la Uisp. E' per questo che a Sochi ci sarà un piccolo pezzettino della Uisp perché il suo sogno olimpico è il sogno di tutti.
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