Ritorno al futuro

di Valentina Laudadio

MODENA - Valorizzare la comunità attraverso attività aggregative, promuovere una cultura di progettazione partecipata, attivare percorsi formativi permanenti. Il 16 settembre 2013, con questi obiettivi, è nato il progetto "Ritorno al futuro", che opera nell'ambito territoriale dell'area colpita dal sisma del 2012, in cui è coinvolta anche la Uisp di Modena. "Si tratta di una rete strutturale di associazioni che è in grado di lavorare in sinergia, creando un'interazione effettiva tra pubblico e privato sociale - afferma Paolo Belluzzi, direttore Uisp di Modena -. Infatti, insieme all'associazione World child e al Csi di Modena, cooperiamo con i comuni dell'alto modenese ormai da mesi: noi innoviamo e creiamo proposte, loro mettono a disposizione le strutture e i mezzi di trasporto". Proprio con tutte queste associazioni e con le istituzioni locali il primo marzo c'è stato un incontro per monitorare l'andamento dei lavori.

Cavezzo, Medolla, Mirandola, Finale Emilia, Carpi, Soliera. Sono passati quasi due anni dal sisma che colpì l'Emilia ma la regione sembra stia ancora cercando un equilibrio. Le cicatrici, infatti, sono ancora visibili nel tessuto sociale. Mancano gli spazi, le opportunità e i servizi per bambini e persone con disabilità, oltre che le risorse economiche per fare interventi concreti. Ma la creatività e la voglia di integrazione nella multiculturalità sembra far muovere questi piccoli centri verso la direzione giusta. I fondi, se si cercano, si trovano, come suggerisce Belluzzi: "Con l'aiuto delle amministrazioni comunali e di altri enti pubblici siamo riusciti a realizzare una tensostruttura del valore di 250.000 euro, a Medolla".  Per quanto riguarda le attività, invece, sono in particolare i comuni di Finale Emilia, Mirandola e Medolla che organizzano attività di pre e post scuola, dalle 7,30 alle 8,15 e dalle 16,15 alle 17. "Questo -continua il direttore - aiuta i genitori senza, ovviamente, escluderli dal destino educativo dei propri figli". Partecipazione e reciprocità sono infatti le bandiere di "Ritorno al futuro", che punta proprio sulla figura dell'educatore, ovvero sulla persona con la quale i bambini passeranno la maggior parte della loro giornata. "L'idea principe era quella creare un percorso formativo per educatori che formasse figure professionali in grado di arricchire e stimolare la multiculturalità e l'integrazione sociale nel territorio. Oggi sono più di cento gli educatori formati: persone consapevoli delle proprie responsabilità e molto attenti al processo formativo dei ragazzi".

Durante l'inverno si rimane nella scuola del proprio paese, dove gli educatori organizzano attività ludiche, di animazione, laboratori di disegno e, in più, aiutano i ragazzi a fare i compiti. D'estate, invece, c'è l'incontro tra i vari paesi durante iniziative come le Olimpiadi dei centri aggregativi, la cui fase finale si svolgerà ai Mondiali Antirazzisti, la manifestazione Uisp contro le discriminazinoi che avrà luogo a luglio a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. "Tutte le persone partecipano in maniera indistinta al progetto", conclude il direttore della Uisp di Modena, che sottolinea come "le persone con disabilità vengono segnalate in anticipo, cosicché gli operatori possano garantire tutti i servizi necessari". Integrazione e collaborazione, quindi, per consolidare quella rete sociale maturata nel momento dell'emergenza, con un occhio di riguardo a chi ha più bisogno di aiuto.