"Refugees Welcome": divisi dai colori, uniti dai valori

di Chiara Gallo

BOLOGNA - "Refugees Welcome" è stato il motto dell'edizione 2015 delle "Football People Action Weeks" promosse dalla Rete Fare. Le "settimane dell'azione" si sono svolte come d'abitudine in ottobre, dall'otto al ventidue, e hanno radunato sotto l'insegna dell'antirazzismo e dell'antidiscriminazione associazioni provenienti da 60 paesi, europei e non. In testa, per numero di associazioni partecipanti, quest'anno ci sono a pari merito Austria e Italia (22) seguite a ruota dalla Germania (19).  

La regione più attiva quest'anno è stata la Campania: ben otto associazioni, provenienti dalle provincie di Napoli, Benevento, Salerno e Caserta, hanno organizzato tornei, dibattiti, incontri nelle scuole e concerti per celebrare i valori dello sport e la lotta alle discriminazioni attraverso lo sport. A Napoli, l'Afro Napoli United ha giocato un match contro la Virtus Ottaviano; l'associazione Cantieri Giovani ha organizzato un torneo di calcio tra squadre miste composte da migranti, il tutto coronato da un "terzo tempo" ricco di musica, cibo e cultura; la squadra Stella Rossa 2006, invece, ha organizzato una conferenza all'Università l'Orientale, invitando a intervenire giocatori degli R.F.C. Lions Caserta, che proprio in occasione delle "Action Weeks" hanno festeggiato il loro quarto anno di attività sportiva antirazzista. E sempre nella provincia di Caserta, l'associazione Oasi San Feliciana e la squadra San Francesco Dreaming Soccer hanno realizzato attività coinvolgendo giovani studenti con tornei e dibattiti. Ancora, in provincia di Benevento e Salerno, altri tornei e altre occasioni di socialità sportiva sono stati promossi dall'associazione Generazioni e dal Movimento Airola Insieme.

In Emilia-Romagna iniziative sono state realizzate a Bologna, Lugo e Reggio Emilia. L'A.S.D Bugs Bologna ha organizzato un torneo di beneficienza per i rifugiati presenti nel capoluogo emiliano. A Lugo, l'associazione Onlus Amici di Pablo hanno invece utilizzato la formula dello street-soccer per far giocare rifugiati e bambini nella piazza principale. E lo street-soccer è stato usato anche a Reggio Emilia da Uisp e Aic per promuovere il calcio femminile.

E sempre la Uisp, più precisamente con le squadre della Lega Calcio Torino, è scesa in campo utilizzando i loghi e i colori della lotta contro le discriminazioni. Nel capoluogo piemontese anche l'A.S.D. Balon Mundial ha partecipato all'iniziativa organizzando una conferenza sulla "Cittadinanza Sportiva". In Liguria, a Genova, l'U.C. Sampdoria Rude Boys & Girls 1987 ha organizzato la nona edizione dell'annuale torneo "Ama la Samp, odia il razzismo" mentre l'associazione Lokomotiv Zapata ha messo in piedi una giornata dedicata agli sport, alla musica e al cibo nel rispetto di tutte le differenze.

Sulla riviera adriatica, ad Ancona, l'A.P.D. Ancona Respect e l'A.P.D. Shakur hanno realizzato delle coreografie antirazziste per intrattenere il pubblico negli stadi. Dall'altra parte degli Appennini, a Firenze, l'U.S.D. Centro Lebowski ha organizzato una serie di attività, da tornei a cene sociali, per le comunità di immigrati del capoluogo Toscano. In Sardegna, la Polisportiva Nuoro è entrata nel carcere di massima sorveglianza di Badu 'e Carros per giocare una partita con i detenuti dell'istituto penitenziario.

A Roma, la Start Lazio.net è riuscita invece ad organizzare una partita tra i tifosi della Lazio e una squadra di rifugiati, l'Atletico Pop United, a cui hanno partecipato anche calciatori ed ex-calciatori della Lazio. Ultimo, ma non di certo meno importante, a Desio, in Lombardia è stata creata una nuova squadra, il Tiki Taka United, composta interamente di rifugiati e richiedenti asilo. Il loro motto è "La sola razza che conosco è quella umana".