BOLOGNA - Il 22 marzo è stata celebrata la giornata mondiale dell'acqua e questa mattina, nella Cappella Farnese del Palazzo d'Accursio di Bologna, si è svolta la conferenza "Le mani sull'acqua: migrazioni ambientali e conflitti per il controllo dell'acqua", organizzata da GVC per fare luce sugli effetti che la gestione delle risorse idriche hanno sul fenomeno delle migrazioni e sul proliferare dei conflitti su scala globale.
La prima parte del convegno dedicata al rapporto tra crisi idrica e movimenti migratori ha visto alternarsi al tavolo dei relatori: Giorgio Cancellieri (Università Milano–Bicocca), Carlo Cacciamani (Arpa Emilia-Romagna), Cristina Cattaneo (Fondazione Eni Enrico Mattei), Margherita Romanelli (Gvc Onlus). Le loro relazioni hanno rappresentato uno spunto interessante per riflettere su quanto l'emergenza idrica sia responsabile di diaspore di interi popoli e sul lavoro che organizzazioni come Gvc stanno facendo per favorire migrazioni sicure e intelligenti.
La seconda parte della mattinata ha cercato di delineare la risposta possibile, attraverso altri modelli di sviluppo e impegno umanitario, a questa grave emergenza.A questo proposito hanno parlato Riccardo Petrelli, economista e promotore del contratto mondiale dell'acqua, Carlotta Sami, portavoce di Unhcr e Andrea Senatori, rappresentante dell'Agenzia italiana per la consapevolezza allo sviluppo.
La conferenza è stata l'occasione per lanciare la nuova campagna di Gvc "Cambiamo il mondo, goccia a goccia", per fronteggiare la crisi dell'acque, identificata dal Word economic forum, uno tra i maggiori rischi globali. "Goccia a goccia – ha detto Dina Taddia, presidente Gvc - significa consapevolezza dei piccoli gesti quotidiani, solo così si possono migliorare le cose".