Il 27 marzo la Casa del popolo venti pietre ha ospitato il ministro della gioventù e dello sport saharawi Ahmed Lehbib Abdi
di Ilaria Cumali
BOLOGNA - Lunedì 27 marzo alle 19, nella Casa del popolo Venti Pietre a Bologna, Ahmed Lehbib Abdi, ministro della gioventù e dello sport saharawi, è stato ospite al seminario Sport e libertà, organizzato da Ivan Lisanti, responsabile dei diritti internazionali a Uisp Emilia-Romagna, con la collaborazione di vari enti tra cui il Cisp, l’associazione Venti Pietre e la Regione Emilia-Romagna. Un incontro utile per cercare di comprendere la delicata situazione di un popolo che da anni lotta per la propria indipendenza.
La vita e le quotidiane difficoltà della popolazione saharawi nei campi profughi, i problemi diplomatici con il Marocco, il ruolo della donna e l’importanza che lo sport assume all’interno della vita dei giovani sono alcuni degli argomenti trattati durante l’incontro. Il ministro Abdi, 31 anni, a chi gli fa notare la sua giovane età risponde "che il tempo all'interno dei campi ha un ritmo diverso, più veloce, non possiamo essere catalogati in base all'età ma dal nostro background e dalle nostre esperienze".
Qui lo sport assume un valore particolare: non è solo attività fisica ma opportunità di socializzazione, occupazione e crescita, ecco perché progetti come Peace Games sono un aiuto fondamentale. “Nei campi saharawi – ha detto il ministro- la mancanza di lavoro e la sovrabbondanza di tempo libero sono due problemi enormi; lo sport è uno strumento importantissimo per i nostri giovani perché è un motore che anima e da speranza”. Durante il suo intervento il ministro Abdi ha parlato anche dei rapporti politici tra l’Italia e il suo popolo, spiegando l’importanza degli aiuti e del lavoro delle tante associazioni e Ong italiane che operano sul territorio e augurandosi che l’Italia, ora nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite, possa giocare un ruolo sempre più fondamentale per la promozione della causa saharawi.
Un incontro che ha dato l opportunità di riflettere sulla aiuto concreto che l Italia e l associazionismo può dare al popolo saharawi: "50.000 euro sono suffienti a finanziare lo sport in questi territori per un anno-ha detto Ivan Lisanti- un caffè al giorno darebbe lavoro a 3.000 persone". L' Emilia-Romagna svolge un ruolo di primo piano in questo panorama: pochi giorni fa una delegazione dell'assembla legislativa è tornata dai territori occupati e a breve si riuniranno per fare il punto della situazione e decidere i prossimi interventi.