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Decreto Rilancio: le novità per il terzo settore nella legge di conversione

L'approfondimento dell'avvocato Gabriele Sepio: nuovi fondi per il terzo settore e tutele per giovani e mondo sportivo

 

Gabriele Sepio, avvocato esperto di non profit, già coordinatore del Tavolo tecnico-fiscale per la riforma del terzo settore, ha realizzato un approfondimento sulle principali novità introdotte dalla legge di conversione al DL Rilancio, n. 77/2020, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 luglio. L'articolo, pubblicato su Vita, mette insieme gli aggiornamenti più recenti dedicati al mondo del non profit italiano.
 
"Con quest’ultimo decreto inizia ad emergere sicuramente una maggiore attenzione da parte del legislatore verso il terzo settore - scrive Sepio - anche se ancora, come vedremo, si registra una certa discontinuità nelle modalità di inquadramento degli enti all’interno delle misure agevolative. Anche in questa occasione, infatti, come già accaduto in fase di conversione del dl “Liquidità”, l’estensione delle misure agevolative al non profit avviene attraverso un richiamo diretto agli “enti del terzo settore”. Questo significa che anche per il Superbonus al 110%, come per l’accesso al fondo garanzia PMI, il beneficio spetta solo ad Onlus, Associazioni di Promozione Sociale e Organizzazioni di Volontariato iscritte nei rispettivi registri, lasciando fuori una buona parte degli enti non commerciali".

Secondo Sepio "con la piena operatività del nuovo Registro Unico Nazionale (che dovrebbe partire a pieno regime nei primi mesi del prossimo anno) sicuramente ci sarà l’opportunità di inquadrare giuridicamente la piu ampia categoria degli “enti del Terzo settore”, che ricomprenderà tutti gli enti che si iscriveranno nel nuovo registro, acquisiranno la qualifica di ETS, ed entreranno in un regime di regole in grado di assegnare dignità e trasparenza al non profit italiano. In attesa che questo avvenga risulta scarsamente condivisibile limitare le misure di accesso ai benefici fiscali e finanziari, spesso concessi entro un arco temporale piuttosto limitato, solo ad una parte degli enti non commerciali a scapito di un intero contesto che ha dimostrato, semmai ve ne fosse bisogno, una grande capacità di sostenere il modello sociale del Paese".

Le misure più importanti da segnalare sono l'estensione del Superbonus al 110%, nuovi fondi per il terzo settore e tutele per giovani e mondo sportivo. Infatti, nell'art. 216, è prevista un'ulteriore proroga dal 30 giugno al 30 settembre 2020 per il termine di sospensione dei versamenti dei canoni di locazione degli impianti pubblici sportivi. La misura a sostegno dell’impiantistica sportiva, introdotta inizialmente con il decreto Cura Italia (art. 95 del D.L. 18/2020), comporta un nuovo slittamento dei termini di pagamento dei canoni locativi e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici a federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva del CONI, società e associazioni sportive (professionistiche o dilettantistiche) operanti in Italia. Ciò consentirà al settore sportivo, colpito economicamente a causa dell’interruzione delle attività sportive per l’emergenza Covid, di avere dunque più tempo a disposizione per i versamenti dei canoni. Stando a quanto si legge dalla legge di conversione, i pagamenti dei canoni in questione possono quindi effettuarsi, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione entro il 30 settembre prossimo oppure mediante rateizzazione fino ad un massimo di 4 rate mensili di pari importo a decorrere da settembre 2020. Viene inoltre modificato il termine entro il quale gli enti sportivi potranno revisionare i propri rapporti di concessione con scadenza non più entro il 31 luglio 2023, ma con riferimento a quelli in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione anche attraverso la proroga della durata del rapporto di lavoro specificando che, in ogni caso, non deve essere superiore a 3 anni.

Inoltre, nell’ottica di assicurare al mondo sportivo un adeguato ristoro e sostegno ai fini della ripresa delle loro attività, il legislatore autorizza inoltre a favore delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) una spesa di circa 30 milioni di euro per l’anno 2020. Si tratta di risorse, le cui modalità di ripartizione saranno definite con apposito decreto, e che saranno destinate nella sostanza a rimpinguare le casse delle associazioni e a finanziare l’esercizio delle loro iniziative e attività sportive svolte a favore delle comunità locali e dei più giovani.

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