Settore di Attività Nazionale

Discipline Orientali

Campionato Internazionale CSIT di Judo a Tallin

 

Campionati Internazionali CSIT di Judo a Tallin (Estonia)

Dopo nove anni siamo tornati in Estonia, a Tallin, a svolgere un Campionato Internazionale della CSIT (Confédération Sportive International du Travail). La CSIT nacque nel 1913 per dare uno sbocco sportivo internazionale alle organizzazioni legate al mondo del lavoro. Una Organizzazione che crea occasione di competizione, ma che lascia molto più spazio alla componente culturale e ricreativa, rispetto al modello Olimpico del CIO. Fu creata da un gruppo di organizzazioni europee, ma ben presto si allargò ad altri continenti. Oggi si compone di 37 organizzazioni aderenti (anche se non tutte attive e partecipe allo stesso modo) di varia estrazione, da quelle che hanno mantenuto la matrice dopolavoristica, a quelle con diversa natura. Questo crea più ricchezza, ma a volte anche qualche problema di omogeneità e condivisione dello spirito CSIT. Il Judo cominciò alla fine degli anni '70 a svolgere le proprie competizioni e la UISP fu tra i primi a parteciparvi. Mediamente alle competizioni di Judo partecipano dalle 9 alle 11 Unioni. Dal 2008 con Rimini2008 (organizzato da noi) si è dato il via ad una esperienza che ogni 2 o 3 anni vede l'organizzazione dei CSIT World Sports Games, ossia tutte le discipline si ritrovano nella stessa città a disputare le loro competizioni. Il tutto nello spirito della Confederazione con un forte carattere associativo e di scambio interculturale. Questi eventi spesso si mescolano ad anniversari o manifestazioni delle Organizzazioni ospitanti. Così fu per noi nel 2008, quando celebrammo il nostro 60° anno di vita e così è stato per l'Estonia che festeggia l'annuale manifestazione di Kalev, l'organizzazione nazionale sportiva Estone. Kalev non si sovrappone all'organizzazione olimpica, ma ha ereditato l'imponenza dei mezzi costruiti negli anni del regime comunista, dispone infatti di molti impianti sportivi e come si è visto nella colossale cerimonia di apertura ha dato prova di tutta la sua "potenza di fuoco", utilizzando centinaia e centinaia di bambini, ragazzi e ragazze, donne della seconda e della terza età. Coreografie imponenti, creative e dotate di una coordinazione degna della migliore organizzazione.

Dopo nove anni ho trovato questa città molto diversa, migliorata pur nelle difficoltà economiche che attanagliato tutti i paesi baltici. È comunque un paese strano questo, dove non si capisce mai che ore sono perché non fa mai buio (d'estate, immaginiamo cosa sia d'inverno); dove le strade larghissime nel puro stile sovietico, sono pulitissime nonostante vi siano pochi cestini, con poco traffico, poche macchine (nessuna FIAT) per essere una capitale, quartieri deserti, spettrali, dove si incontrano solo giovani, donne (non si sa dove sono finiti gli uomini e gli anziani), dove i pedoni rispettano i semafori e non attraversano col rosso nemmeno se non si vede un'auto all'orizzonte; una città piena di parchi, puliti, dotati di zone recintate ed attrezzate per i bambini, i cani, gli skaters; una città dall'architettura che mescola vecchio e nuovo, come molte città, ma dal contrasto stridente.

Siamo venuti con due squadre, maschi e femmine. Gli atleti, come sempre, sono stati selezionati dal Responsabile agonistico M° Renato Venturini in base ai piazzamenti nel campionato nazionale ma anche alla partecipazione all'intensa attività dei raduni agonistici. Da quando abbiamo iniziato ad investire sulle squadre agonistiche abbiamo voluto caratterizzarle non solo per la qualità tecnica, ma anche per la partecipazione ad un progetto associativo, sentirsi un gruppo, parte dell'Associazione. Come sempre sono ragazzi che ci danno molte soddisfazioni, corretti, amichevoli, solidali, fanno gruppo, rappresentano al meglio la UISP e l'Italia, sul tatami e fuori, danno tutto se stessi. Grazie! Nella compagine partecipava Luisa Magoni che è stata molto più che una accompagnatrice, ma una insostituibile appoggio per i nostri ragazzi. Il costo della partecipazione a questa edizione ha scoraggiato diverse rappresentative. Erano presenti Kalev (Estonia), TUL (Finlandia), ASKO (Austria), Russya (Russia), UISP (Italia), NCS (Olanda). Non molte rispetto alla media delle partecipazioni nel Judo, ma squadre fortissime in particolare i russi e gli austriaci. Come sempre la nostra resa a squadre è migliore della prestazione individuale. Il livello tecnico alto e la correttezza degli atleti rende l'esperienza interessante e per questo, nonostante l'onerosità economica, riteniamo che sia uno sforzo che valga la pena fare, incoraggiati anche dalla soddisfazione manifestataci dai ragazzi. L'arbitraggio è, come dappertutto, il punto delicato. Non tutte le Unioni portano arbitri e quindi il dover ricorrere ad arbitri del posto rende difficile la neutralità. Non sempre le Unioni portano arbitri di livello o cambiano ogni anno con la conseguenza di avere disomogeneità e la difficoltà ad avere un gruppo arbitrale affiatato. Dopo molti anni si è costituita una Commissione Arbitrale guidata dal nostro Franco Degli Esposti che ha messo a frutto non solo la sua trentennale presenza nello CSIT ma la sua quarantennale esperienza arbitrale.

Lo Stage di aggiornamento arbitrale, svoltosi come di consuetudine prima della competizioni, è stato tenuto appunto dal M° Degli Esposti, come sua è stata la responsabilità della gestione arbitrale delle due competizioni, individuale e a squadre. Un meritato ruolo svolto con competenza ed imparzialità. Le competizioni si sono svolte in un clima cordiale, corretto e senza incidenti. L'organizzazione del Judo Kalev è stata buona.

Le squadre si sono piazzate al terzo posto. I maschi hanno coraggiosamente battuto i finlandesi e soprattutto gli estoni, molto forti.

Un grazie a tutti, agli atleti, a Renato, a Franco, alla Luisa, ma anche a tutti quelli che da casa, Regionali e Società hanno contribuito a questa esperienza.

Franco Biavati

 

Terminata questa grande esperienza che ha raccolto medaglie, delusioni e tante risate, dopo un attenta analisi di squadra che ci ha permesso di comprendere, non solo gli errori prettamente tecnici ma anche quelli relativi alla preparazione atletica e psicologica. Proponiamo per il futuro una maggiore attenzione sulla preparazione tecnica e atletica che ci metta nelle condizioni di poter aggiungere alla nostra conoscenza, un bagaglio più ampio a livello internazionale, così da poter affrontare nella giusta condizione fisica e psicologica eventi di tale importanza. Comprendiamo che l'ostacolo più grande potrebbe essere il non appoggio di alcuni Maestri o insegnanti, essendo forte la nostra volontà di rendere il lavoro di formazione delle rappresentative Nazionali il più mirato possibile e non dispersivo, proponiamo che il programma presentato in via ufficiosa da tutta la squadra al nostro coach Renato Venturini, possa in breve tempo trovare una forma ufficiale. Riteniamo opportuno che il programma venga presentato in via ufficiale da chi di dovere a livello Nazionale, ai vari Maestri e insegnanti. Noi tutti riteniamo che: finchè un atleta esterna una volontà di crescita, il relativo maestro o insegnante, che ha oltretutto una responsabilità sull'allievo, può a maggior ragione, avere solo l'intelligenza di rispettare questa volontà non dimenticandosi che, su quel tatami, davanti ad una realtà internazionale di judoka semi professionisti, ci ritroviamo noi ed i nostri sogni. La squadra, con altrettanto entusiasmo, ringrazia il coach Renato Venturini per i doverosi rimproveri e l'immancabile supporto emotivo e tecnico; il Presidente per aver appoggiato la partecipazione della squadra femminile a questo CSIT, il Responsabile arbitri Franco Degli Esposti per aver tentato un aggiornamento arbitrale a chi in questione ed un ringraziamento particolare a zia Luisa che pretendiamo di avere con noi sempre.

La rappresentativa  UISP 2010

 Senza dubbio le parole dei ragazzi sono cariche di entusiasmo per l'esperienza vissuta, il loro comportamento sul tatami e fuori è stato come sempre esemplare. I risultati ottenuti non sono per nulla negativi visto l'alto profilo agonistico e atletico di questa competizione, vorrei ricordare che quest'anno c'erano atleti che hanno partecipato a campionati europei con la propria nazione, una sorta di nazionale federale. Certamente ci sono state molte lacune tecniche e anche fisiche per questo tipo di evento e i ragazzi se ne sono accorti, la diversità è grande ma è anche vero che hanno dimostrato di avere carattere e personalità e non si sono risparmiati affrontando ogni gara con determinazione, e da qui scatta la proposta da loro fatta. Sappiamo tutti che noi non siamo la federazione e ne tantomeno vogliamo fare la brutta copia, ma è anche vero che ormai le frontiere si sono aperte e gli atleti si ritrovano a partecipare a competizioni organizzate sia dall' ADO che dalla federazione e quando si trovano all'estero il divario è enorme. La proposta dei ragazzi non ha come scopo il numero chiuso di partecipanti anzi il contrario, è una voglia di migliorarsi insieme e far migliorare gli altri perché si possa con il tempo colmare questa differenza che loro hanno vissuto. Molti sono gli aspetti che entrano in gioco in una decisione come questa, ma penso che si possa, in qualche modo andare incontro alle loro richieste, anch'io come loro ho il timore che ci possano incontrare  delle resistenze, sono convinto che se si riuscisse a far capire che  lo scopo, non è portare l'agonismo all'esasperazione ma bensì preparare i ragazzi ad affrontare con serenità e coscienza determinate competizioni, potremmo superare anche questo scoglio. Come responsabile agonistico posso solo complimentarmi con tutti i ragazzi per i risultati ottenuti,  per il loro comportamento che sempre li distingue,e per la determinazione e lo spirito di squadra che li ha accompagnati in questa avventura.

 Renato Venturini

 

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VIDEO DISCIPLINE ORIENTALI UISP (versione lunga)