Sabato 12 e domenica 13 aprile si terrà a Calenzano, in provincia di Firenze, il Convegno nazionale 2025 promosso dal Settore di attività Uisp Tennis, intitolato "Il nostro tennis un posso alla volta".
L'appuntamento di Calenzano appresenta un'opportunità unica per approfondire tematiche di rilevanza nazionale e internazionale nel campo sportivo, educativo e sociale. Saranno trattati argomenti di attualità, strategie innovative e buone pratiche, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo e il miglioramento continuo delle comunità sportive Uisp. Il convegno ha validità sia come aggiornamento nazionale che regionale ed è rivolto a tecnici e dirigenti Uisp che avranno la possibilità di arricchire le proprie conoscenze, condividere esperienze e creare nuove sinergie con colleghi ed operatori del settore.
"Questo evento rappresenta il momento formativo più importante dell'anno per il nostro settore di attività - afferma Alessandro Barba, responsabile nazionale Tennis Uisp - un'occasione preziosa di incontro, confronto e crescita collettiva che segna un punto fondamentale nel nostro cammino comune. "Il nostro tennis un posso alla volta" non è semplicemente il titolo che abbiamo scelto per questa edizione, ma racchiude l'essenza stessa della filosofia Uisp, il cuore pulsante della nostra missione quotidiana. In queste parole si condensa una visione dello sport che va ben oltre la tecnica o la competizione: è un manifesto di possibilità, di inclusione, di potenziale realizzabile, di rispetto dei tempi individuali e di valorizzazione di ogni piccolo progresso".
"Nel tennis, come nella vita, ogni "posso" rappresenta una conquista e ogni passo conta - prosegue Barba - Dal primo approccio con la racchetta fino al perfezionamento del gioco più evoluto, è la costanza del cammino che trasforma ogni possibilità in realtà concreta e questa consapevolezza delle proprie possibilità determina il percorso di crescita. Il tennis Uisp non è quello delle élite esclusive o dei talenti irraggiungibili, non è il tennis dei "solo alcuni possono", ma lo spazio democratico dei "tutti possono", ciascuno secondo le proprie caratteristiche e aspirazioni. Questo non significa rinunciare alla qualità o all'eccellenza tecnica, ma piuttosto ridefinirle in funzione dell'individuo e del suo benessere complessivo".
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