Finita l’emergenza si contano i danni, quelli economici, stimati dalle aziende che hanno subito la furia della piena, si attestano intorno ai venti milioni di euro e quelli ambientali, con gli operatori che hanno accumulato, nelle ultime ore, circa 100 m³ di detriti e rifiuti.
L’emergenza Tevere si ripresenta con frequenza annuale, il livello del fiume ha superato la soglia record dei 13 metri, secondo Gianni Russo, responsabile dell’Area Acquaviva Uisp non si tratta di semplice casualità, piuttosto all’incuria, allo stato d’abbandono in cui versano gli argini, ai fenomeni di abusivismo edilizio.
La natura si riprende i suoi spazi e senza un’attenta prevenzione il rischio idrogeologico è sempre alto. “Il rispetto delle zone di espansione naturale dei corsi d’acqua è molto scarso, d’altronde nella nostra città lo possiamo vedere non solo sul Tevere, anche nell’area dell’Anienesono stati riportati ingenti danni” - continua Russo - “il lavoro dell’Uisp per il rispetto dell’ambiente, per una consapevolezza della pratica sportiva ecosostenibile è nel nostro DNA, cerchiamo di rappresentare le associazioni dei cittadini sportivi che hanno a cuore la tutela dei fiumi e quello che chiediamo alle istituzioni e maggiore attenzione e fruibilità degli argini”. Proprio in queste ore Bologna ospita il "VII Tavolo nazionale contratti di fiume", l’Uisp ci sarà.
L’impegno della nostra associazione è continuo, anche quest’anno il Vivicittà, la principale competizione podistica su strada, porterà con sé la dicitura di Vivifiume, e nel rivedere le immagini che negli ultimi giorni hanno occupato tanto spazio sui media nazionali, viene da pensare che la battaglia per un maggiore rispetto dei fiumi di Roma e per far vivere tutto l’anno la sponda sinistra del Tevere rimane un nostro impegno costante.
red