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Roma

Living Lab TranSport: dallo sport alla salute mentale

Il 17 settembre, al campo Gerini, la Uisp Lazio ha organizzato la tavola rotonda “Sport e salute mentale: esperienze positive, necessità e sviluppi”.

 

Il 17 settembre al campo Gerini ospiti della Polisportiva Quadraro Roma Sport, all’ombra dell’acquedotto romano, la UISP Lazio ha organizzato il primo living lab regionale del progetto Tran-Sport dal titolo “Sport e salute mentale: esperienze positive, necessità e sviluppi”, che ha avuto come obiettivo principale quello di porre intorno ad un tavolo di discussione diversi stekeholder che si occupano della tematica, per cercare di comprendere come poter cooperare per il miglioramento del benessere fisico e mentale dei cittadini.

Lo spunto iniziale è arrivato dai risultati ottenuti nel progetto IceHearts che ha lavorato sul disagio giovanile nelle scuole, dalla decennale esperienza del nuoto per persone con disabilità cognitiva e fisica grave, promosso dall’impianto sportivo di Fulvio Bernardini Uisp, dal lavoro portato avanti da Uisp Roma con i dipartimenti di salute mentale.

È emerso in maniera preponderante come il fenomeno dell’allontanamento sociale e del disagio cognitivo fra le fasce giovanili sia in crescita. Stanno emergendo le gravi conseguenze che il Covid ha avuto sulla salute mentale, i rapporti sociali e, soprattutto fra i più giovani, questo sta causando forti conflitti, incapacità di instaurare rapporti umani dal vivo, il conformismo culturale per la paura di essere esclusi.

Le ricercatrici di ISSS e dell'Università "Foro Italico" hanno sottolineato come lo sport può e deve avere un ruolo fondamentale nel migliorare il benessere delle persone soggette a varie forme di fragilità. Un’attività che deve comunque coinvolgere le famiglie, le quali a loro volta sono esposte a rischi, se non aiutate adeguatamente.

L’importanza del lavoro circolare e in rete è stata sottolineata con forza dai rappresentanti del Terzo Settore e del Comitato Italiano Paralimpico, ponendo l’attenzione su come le azioni di maggiore successo avvengono quando soggetti diversi cooperano prendendo in considerazione la complessità della problematica. Il disagio sociale e/o la disabilità di una persona è anche la difficoltà per la famiglia di rispondere ai bisogni, lo stigma sociale che gli impedisce di avere una vita autonoma, l’inadeguatezza di alcune scuole, la mancanza di formazione adeguata per alcuni educatori sportivi, il costo dei servizi specifici… Per cercare di migliorare il benessere dei cittadini occorre quindi che si operi insieme per rispondere ai bisogni specifici “usando” nella maniera migliore le competenze di ogni soggetto in gioco.

In questa direzione si sono orientati i contributi di Comune di Roma e Città Metropolitana, che hanno presentato i vari progetti, finanziamenti, ma anche modifiche legislative che stanno portando avanti proprio per permettere di costruire non solo una co-progettazione, ma anche una co-programmazione che veda la partecipazione di tutti i soggetti in gioco, dai portatori di interessi, alle associazioni sportive culturali del terzo settore, agli istituti di ricerca.

La tavola rotonda ha anche approfondito il tema della valutazione di impatto degli interventi pubblici e privati: è necessario cooperare con università e istituti di ricerca in grado di analizzare i risultati a breve e lungo termine, per correggere eventuali errori e migliorare gli interventi futuri, ottenere una serie di dati sincronici e diacronici che permettano di leggere il fenomeno e valutarne i cambiamenti alla luce dei progetti realizzati. In questa maniera si potrebbero ottenere degli utili strumenti di comunicazione che permettano campagne di sensibilizzazione in grado di operare un cambiamento culturale nella nostra società.

Infine, i presidenti di Uisp Lazio e Roma hanno invitato i presenti a trasformare in future operatività le idee sviluppate in questo primo appuntamento. Uisp si offre come punto di incontro per sviluppare ulteriori progettualità e coordinare tavoli di lavoro che mettano in evidenza i grandi risultati che l’attività motoria ha ottenuto in questi anni. È stato osservato da più parti come ci sia maggiore sensibilità anche nel linguaggio e nel ripensare le discipline in maniera adattata e inclusiva, non più come attività chiuse e ghettizzanti.

Anche l’attenzione dei media a coprire gli sport paralimpici sta sempre di più aumentando anche grazie al grande lavoro portato avanti da Pancalli sulla terminologia di atleta paralimpico.

Infine, i risultati che UISP ha potuto monitorare nei tanti progetti territoriali che si occupano di giovani dell’area del disagio sociale e mentale, dimostrano come una corretta e continua attività motoria e sportiva aumenti l’autostima, la consapevolezza di sé, la capacità di lavorare in gruppo e rispettare le regole, la salute fisica e mentale, la possibilità di competere in sport individuali e di gruppo.

Hanno partecipato alla tavola rotonda: Tiziana Biolghini - Consigliera Città Metropolitana di Roma Capitale con Delega Pari Opportunità, Politiche Sociali, Cultura, Partecipazione, Trasparenza e Anticorruzione; Giorgio Trabucco - Consigliere Roma Capitale; Francesca Danese - Portavoce Forum Terzo Settore Lazio; Giuseppe Andreana - Presidente Comitato Paralimpico Italiano Comitato Regionale Lazio; Ilaria Luzi - Ricercatrice Istituto Superiore di Sanità; Francesca Romana Lenzi - Docente presso Università di Roma "Foro Italico"; Raffaella Chiodo Karpinsky – Esperta UISP per il progetto Europeo “ABC of Mental Health”; Daniela Conti - Responsabile Politiche per la Multiculturalità e la Cooperazione UISP Nazionale; Simona Ciorra - Responsabile Attività in Acqua Impianto Comunale Fulvio Bernardini UISP; Loris Antonelli e Mirco Gaffi - Responsabile e Operatore progetto Icehearts Europe; Simone Menichetti - Presidente Comitato Territoriale Uisp Roma Aps; Fabrizio Federici - Presidente Comitato Regionale Uisp Lazio Aps.

L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto supportato dal Ministero del Lavoro e coordinato da UISP dal titolo TransSport, che ha come obiettivo quello di valorizzare il ruolo dello sport e dell’attività fisica nei processi a supporto per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030, trasformando lo sport da strumento complementare a motore per il raggiungimento degli obiettivi di coesione sociale ed economica, pianificazione e rigenerazione territoriale. (A cura di Daniela Conti)

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